Piacenza Capitale della Cultura,
cresce l’attesa per il verdetto

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Ultime manche per  l’assegnazione del titolo di Capitale italiana della Cultura 2020. Si avvicina l’appuntamento dell’8 febbraio quando Piacenza dovrà presentare il proprio progetto a Roma nel corso delle audizioni della Commissione presieduta da Stefano Baia Curioni, docente di Economia della Cultura. La nostra città è entrata nella short list delle finaliste che comprende anche le città di Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Reggio Emilia e Treviso. La città vincitrice potrà rappresentare per un anno la nuova offerta culturale e turistica nazionale, attuando il proprio progetto grazie al contributo statale di un milione di euro. Il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020 sarà assegnato durante una cerimonia pubblica nella sede del Ministero, a Roma, il 16 febbraio alle 11 alla presenza del ministro Dario Franceschini. In Comune si sta lavorando alacremente alla presentazione della proposta alla commissione mentre diversi progetti, con focus su Piacenza capitale della Cultura, stanno coinvolgendo l’Università Cattolica e alcuni istituti superiori piacentini. Si sta lavorando a una piccola squadra di testimoni per rappresentare la proposta di “città crocevia”, crocevia in tanti sensi: tra passato, presente e futuro; tra natura, arte e architettura; tra storie medioevali e più recenti; tra terre lombarde ed emiliane. Con l’assessore Massimo Polledri e Antonella Gigli (direttrice dei musei farnesiani), potrebbe essere presente a Roma anche il sindaco Patrizia Barbieri. Intanto, la Cattolica ha lanciato un progetto di alternanza scuola lavoro seguito dal professor Daniele Fornari che coinvolge 113 studenti dell’Istituto Romagnosi e si intitola “Idee giovani per Piacenza”. I settori di lavoro sono arte (mostre speciali, gallerie, monumenti e chiese); sport (volley, calcio, nuoto, rugby, tornei e accoglienza ospiti); cultura (teatro, spettacoli, festival, convegni); musica (concerti, conservatorio, coinvolgimento di artisti); food (prodotti tipici, valli, ristorazione, agriturismo e gastronomia). A ottobre la presentazione de progetti e la selezione dei lavori migliori, da utilizzare per la valorizzazione della città, a prescindere dalla vittoria o meno del titolo di capitale della Cultura. Studenti del San Benedetto e del Colombini, invece, stanno lavorando a un sondaggio, guidato dal professor Paolo Rizzi della Cattolica, che riguarda la conoscenza dei rincipali luoghi di cultura piacentini. I risultati saranno presentati a breve. Nel frattempo l’assessore alla Cultura Massimo Polledri sta lavorando per cercare di stringere alleanze con Parma e Reggio Emilia, entrambe finaliste per il titolo di capitale della Cultura.

La mostra su Annibale

“Annibale. Un mito mediterraneo” è il titolo della mostra evento che Piacenza ospiterà in autunno (negli spazi di Palazzo Farnese) e che sarà resa possibile grazie all’accordo tra Comune e Fondazione di Piacenza e Vigevano, firmato nei giorni scorsi.
Dopo lo strepitoso successo del Guercino dell’anno scorso, sarà quindi il condottiero di Cartagine il fulcro di uno degli eventi turistici del 2018 piacentino. L’idea nasce dall’assonanza tra il 218, anno della nascita di Piacenza e della battaglia della Trebbia, con il 2018, appunto.
La mostra sarà allestita nei sotterranei di palazzo Farnese e il pezzo forte dell’esposizione dovrebbe essere la splendida corazza di Annibale conservata al museo del Bardo di Tunisi oltre che reperti celti, romani e cartaginesi, provenienti da collezioni di tutto il mondo, come i musei di Rabat, Bardo e Prado. Grazie all’accordo definito con il Comune di Piacenza, l’ente di via S. Eufemia stanzierà 100 mila euro per le opere di migliorie necessarie per l’allestimento del nuovo museo archeologico di Palazzo Farnese.
Tra le iniziative in programma anche un convegno di portata internazionale e la valorizzazione di alcuni luoghi della provincia legati al viaggio e all’impresa di Annibale.
“Da parte della Fondazione – ha dichiarato il presidente Massimo Toscani – questo è un investimento sul futuro perché dotare il sotterraneo di palazzo Farnese di un impianto di deumidificazione consentirà di organizzare molti altri eventi”.

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