Il chirurgo: ‘Medicina estetica,
diffidare dalle imitazioni’

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vigano'video2di Elena Caminati – Ci vogliono serietà ed estrema professionalità anche se l’argomento potrebbe apparire frivolo e un poco superficiale. Non è né l’uno né l’altro quando di mezzo ci sono persone che si affidano a professionisti per cambiare, modificare o rendere più gradevole una parte del proprio corpo.
Il mondo delle chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica è davvero ampio; al suo interno, come recita la stessa definizione, vengono racchiusi anche quegli interventi necessari, ad esempio la ricostruzione del seno dopo un intervento, oppure la plastica di una parte del volto a seguito di una ustione, ma anche quelli di medicina estetica, settore nel quale, non di rado, si può incappare in specialisti presunti tali o imbonitori di speranze irrealizzabili, come ha mostrato la trasmissione Report in una interessante inchiesta.
Abbiamo chiesto al dott. Marco Viganò (nella foto), specialista in chirurgia plastica estetica e ricostruttiva, che visita anche in una struttura privata di Piacenza, di tracciare un quadro generale di questo settore della medicina a cui si sta rivolgendo una sempre più larga fetta di popolazione.
“Fino a qualche anno fa l’approccio era prettamente femminile – spiega Viganò – negli ultimi tempi il 35/40% di pubblico è maschile e chiede piccoli interventi per ringiovanire il viso o il corpo. Anche gli uomini sono diventati più attenti alla moda, chiedono di essere più freschi e più giovani, per sentirsi meglio con sé stessi”.
Prima di ogni intervento occorre una attenta valutazione della richiesta deI paziente: “Oltre che la nostra attenta valutazione – conferma il dott. Viganò – spesso ci avvaliamo anche di un consulto psicologico in quanto, a volte, ci arrivano richieste assurde dal paziente che non sa bene cosa vuole, e noi dobbiamo discernere nel modo migliore ciò che è patologia da ciò che non lo è”.
In un settore in cui il business gioca un ruolo preponderante, il medico non può dar credito a tutto ciò che il paziente richiede. “A 20 anni non si può fare un filler o un botulino, ma alcuni colleghi si piegano a queste richieste assurde. I chirurghi con specializzazione in estetica, plastica e ricostruttiva in Italia sono poco più di mille iscritti alla Sicpre, gli altri 20mila che si buttano in questo settore lo fanno senza specializzazione”.
L’iscrizione alla Società Italiana di Chirugia Plastica Ricostruttiva ed Estetica permette al paziente di avere una garanzia in più rispetto al medico a cui si sta rivolgendo per sottoporsi all’intervento.
Ad oggi la legge permette ad una medico di base con specializzazione in chirurgia, di poter eseguire trattamenti di estetica dopo aver seguito corsi di pochi giorni.
“In Italia ci sono tanti corsi di formazione per praticare filler o iniettare botulino, ma non sono sufficienti pochi giorni per essere specializzati in questa materia. Il problema è che non c’è una legislazione che lo vieta, l’Unione Europea molte volte ha richiamato l’Italia su questa pratica”.
Ma allora un paziente come fa ad essere sicuro di rivolgersi ad un professionista serio e qualificato? “Chiedete senza esitazione il curriculum – risponde Viganò – e chiedete se è davvero uno specialista, solo così si evitano tanti errori che vediamo ogni giorno sul nostro cammino di lavoro”.
(Il servizio completo su www.zerocinque23.com)

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