sublimazione delle patate di Mareto
Si dice: giovedì gnocchi. Si dice derivi dalla necessità di preparare qualcosa di sostanzioso, in previsione della giornata di digiuno. Oggi per fortuna il digiuno è debellato, e sempre per fortuna mangiare gnocchi non è vincolato a un giorno prestabilito. Gnocchi significa fare festa con poco, gnocchi mette allegria. Bisognerebbe eliminare la regola che li vuole accompagnati dall’articolo “gli” per renderli perfetti. Si fatica a pronunciare “Gli gnocchi”, occorre prepararsi come per uno scioglilingua. I primi gnocchi super li ho incontrati a “La colonna” di San Nicolò. Era pizzeria allora, e patron Ettore Ferri aveva la pazienza di sfamarci a orari improponibili. Condimento classico al gorgonzola, avevano quel tocco in più rispetto a quelli di mamma, che già parevano squisiti. Molto buoni quelli della Brunella in viale Beverora. Non li ha sempre, solo quando trova le patate giuste. Poi un giorno mi portano al Bar Sport di Farini d’Olmo. Doveva essere una veloce pausa pranzo, è diventata la scoperta degli gnocchi perfetti. Morbidi, affusolati, scolpiti coi rebbi della forchetta per meglio raccogliere il condimento. Mi accorgo che descrivere gli gnocchi del Bar Sport è sminuirli, è farli assomigliare a tutti gli altri. Se le patate di quella zona della val Nure, vedi la vicina Mareto, sono un’eccellenza riconosciuta, gli gnocchi che escono dalla cucina del Bar Sport, sono altrettanta eccellenza, essendo la sublimazione di quelle patate. Li servono con sugo ai funghi e al gorgonzola, se decidete per la “doppietta” ordinate prima quelli ai funghi”. L’ambiente è quello soffice del bar di paese, dove incontri il sindaco e il postino, il cuoco stellato e il bevitore stanziale. Marco, il gestore, è uno concreto. In un bar dove passano tutti, ci deve essere tutto e ha organizzato la cantina con vini da battaglia e altri che chissà come riesce ad averli. La Val Nure merita sempre una visita. Fermarsi per un piatto di gnocchi al bar Sport è quel che si dice: poca spesa, massima resa.
