Don Chisciotte, il “sogno matto” di rimettersi in gioco

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donchisciotte1“Ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia; proprio per questo, Sancho, c’è bisogno soprattutto d’uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto”.  La citazione presa a prestito dalla celebre Don Chisciotte di Francesco Guccini è il giusto incipit per raccontare questa piccola storia che lancia un segnale di speranza in una delle fasi più critiche, ma anche più interessanti dell’editoria e del giornalismo. “Uno slancio generoso e “un sogno matto” hanno dato avvio all’ambizioso progetto di costruire la prima vera web tv piacentina. La piattaforma è quella di PiacenzaSera, testata pioniera  dell’informazione locale online, che insieme a Canalemilia.com ha cominciato a trasmettere il primo programma di un palinsesto ancora da riempire. Hanno deciso – e non a caso – di battezzare Don Chisciotte il settimanale di informazione e di approfondimento sui temi di più stretta attualità in onda ogni venerdì e sempre rigorosamente in diretta. La parte tecnica è affidata alla Cravedi Produzione Immagini e all’ingegner Renato Podestà, mentre la redazione è curata da Elena Caminati e Gianluca Perdoni, due dei quattro giornalisti “tagliati” dalla riorganizzazione avviata da TeleDucato Piacenza.    “Non è facile trovarsi di colpo in mezzo a una strada. Gli ammortizzatori sociali danno un sostegno ma quando esci dal giro non è facile rientrare per chi fa questo mestiere, soprattutto in una realtà chiusa e provinciale come quella piacentina”, racconta Gianluca Perdoni che ricorda anche le recenti sfortune dei colleghi di Cronaca: “In poco più di un anno ha chiuso un giornale e in generale il panorama dell’informazione, almeno quella tradizionale, si concentra quasi esclusivamente tutta attorno al monopolio dell’Editoriale Libertà. Spazi ristretti per le opportunità di lavoro, ma anche per un pluralismo che di questi tempi può affermarsi solo su internet”. Gianluca ed Elena, dunque, hanno deciso di mettersi in gioco.  Un sogno matto, appunto. “Dopo la mazzata del licenziamento e la crisi che investe il settore le scelte erano due: aspettare pazientemente che giungesse una risposta positiva ai curricula inviati, oppure rischiare e mettere la nostra professionalità al servizio di un progetto tutto nuovo. Non so chi è stato il primo ad avviare il percorso, ma quando ci siamo incontrati per discuterne ci siamo trovati tutti d’accordo”. Un calcio ai corvi del declinismo generazionale, al pessimismo, all’inerzia. Adesso o mai più, sottolinea Elena: “Abbiamo riunito forze e competenze,  insieme abbiamo deciso che paradossalmente era il momento giusto per osare. Che non si poteva perdere più tempo. Il   lavoro è il nostro investimento iniziale, l’entusiasmo è la molla che ci spinge a proseguire in un’avventura che è appena iniziata e che non sappiamo dove potrà condurci”. Intanto, è partito Don Chisciotte ed è qualcosa che nella realtà piacentina non esisteva: “E’ il tentativo di uscire dallo steccato del referenzialismo provinciale, di fare un giornalismo più aggressivo, di creare un dibattito il più corretto possibile sui temi di più stretta attualità e di parlare il linguaggio della platea di internet”.“Il veicolo sul quale viaggiamo – evidenzia ancora Gianluca – intercetta un pubblico diverso da quello tradizionale che al mattino sfoglia il giornale e alla sera si mette davanti ai notiziari locali. I frequentatori del web hanno aspettative diverse, sono grandi consumatori di notizie ma hanno pochi strumenti di approfondimento. Noi crediamo di poter colmare questo vuoto”.  Don Chisciotte ha aperto la strada e a un mese dalla nascita comincia a far parlare di sé con quello stile un po’ irriverente che vuole diventare un marchio di fabbrica. Nelle quattro puntate sin qui realizzate si è misurato con la crisi dell’Atlantis, con la politica, la cronaca (i casi Jasin Hagi e Gianna Casella), ma anche con le polemiche attorno alla Fondazione. Servizi, interviste e dibattito con gli ospiti rigorosamente in diretta. Ad eccezione del primo appuntamento, andato in onda, dalla sala del consiglio comunale di Gropparello, Elena Caminati e Gianluca Perdoni ospitano i propri interlocutori dal teatro Trieste 34, un gioiellino che la città non ha ancora imparato a conoscere.  Un progetto che Elena e Gianluca definiscono open source: “Siamo aperti e ricettivi, abbiamo avviato il cantiere e Don Chisciotte vuole essere solo il primo passo”. I riscontri sono positivi. Don Chisciotte ha fatto registrare un’audience per certi versi inaspettati, la conferma che effettivamente attorno al prodotto si sta aggregando un gruppo di spettatori che hanno già superato lo shock del passaggio dallo schermo della tv al monitor del pc. Adesso si tratta di trovare il sostegno degli inserzionisti e si tratta dello scoglio più difficile da superare, soprattutto nell’attuale fase di recessione. Ma il web rispetto agli altri settori dell’editoria è l’unico nell’anno appena passato ad aver fatto segnare un incremento in termini di raccolta pubblicitaria. Tracciato il solco, quelli della nuova webtv di PiacenzaSera si augurano di realizzare il loro sogno matto. Lo slancio generoso c’è.

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