Confcoop Emilia fa 50 anni
Milza: “Numeri in crescita”

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Francesco Milza

Confcooperative Emilia Romagna celebra quest’anno i 50 anni della sua fondazione con un bilancio più che positivo: il 2017 ha infatti registrato una crescita in termini di fatturato (+3%) e per quanto riguarda il numero di cooperative socie (+0.8%) rispetto all’anno precedente, dimostrando che il sistema cooperativo risponde meglio di altri alla crisi economica.
Le cooperative socie di Confcooperative Emilia Romagna sono oggi 1.632, (delle quali 59 si sono costituite da meno di un anno) con una crescita del numero di occupati pari al 4,2% (78.887 unità nel 2017) e un fatturato aggregato (somma di tutte le cooperative socie) pari a 13,6 miliardi di euro (+3%), con 401 milioni in più del 2016.
Il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza ha evidenziato il trend economico di crescita della Centrale cooperativa: ‘L’aumento di occupati è determinato dal buon andamento dei servizi, della cooperazione sociale e del comparto agroalimentare, che insieme rappresentano la maggioranza dei nuovi posti di lavoro’.
Il piacentino Milza ha poi evidenziato la vitalità del movimento cooperativo in Emilia Romagna: ‘Nel fatturato, a spingere la crescita sono soprattutto i settori lattiero-caseario, ortofrutticolo e dei servizi.
Osservando il trend economico degli ultimi dieci anni (2007-2017), – ha aggiungo il presidente regionale Milza – si nota come il sistema Confcooperative Emilia Romagna abbia creato 23.104 nuovi posti di lavoro in Regione (+41,42%), con un aumento di fatturato pari a oltre 2,5 miliardi di euro (+23,14%). Questi numeri dimostrano la vitalità del nostro movimento cooperativo, che si è dimostrato capace di affrontare le sfide del cambiamento e dell’innovazione’.

Milza: “Lotta alla falsa cooperazione”

In occasione della presentazione dei dati congiunturali 2017 del sistema Confcooperative Emilia Romagna, il presidente Francesco Milza ha rinnovato l’impegno nella lotta alle false cooperative, con azioni più incisive rispetto al passato. ‘E’ arrivato il momento di cambiare passo’, ha dichiarato il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, che ha aggiunto: ‘Non possiamo più limitarci a fare proclami.
Servono fatti concreti, azioni precise. Serve denunciare agli organi competenti le cooperative che sfruttano i lavoratori, che falsano la concorrenza, che infangano il nostro sistema. Lo stiamo già facendo e lo faremo in maniera più decisa e coordinata insieme alle altre Centrali dell’Alleanza Cooperative, in stretto contatto con la Regione e con gli organi di vigilanza. Ci attiveremo in tutti i territori per mappare le situazioni irregolari e segnalarle’. Il piacentino Milza ha poi invitato i cooperatori a ‘mettere in campo quel coraggio di agire e osare che li ha sempre contraddistinti, passando da un’azione di protesta a un’azione di denuncia concreta e circostanziata’. Non è mancata la richiesta – al futuro governo – dell’approvazione della legge contro le false cooperative: ‘al nuovo Parlamento e al Governo che verrà, chiediamo di sostenerci in questa battaglia, iniziando dall’approvazione della legge di iniziativa popolare contro le false cooperative, ancora ferma al Senato, e continuando nella strada intrapresa con la Legge di Bilancio 2017 che ha tolto parecchi alibi ai delinquenti e agli sfruttatori’.

Identikit delle cooperative

I festeggiamenti per il 50esimo anniversario si terranno mercoledì 18 aprile a Bologna con l’evento “Probi Pionieri. La cooperazione lungo la Via Emilia” in cui verranno ricordati i cooperatori che hanno avviato l’Unione regionale emiliano-romagnola della cooperazione, nata ufficialmente il 24 febbraio 1968 e a cui interverranno numerosi ospiti dell’Organizzazione regionale.
Confcooperative Emilia Romagna vanta un tasso di sopravvivenza delle nuove imprese superiore alla media regionale: la presentazione dei dati congiunturali 2017 – che si è svolta a Bologna lo scorso 19 marzo – ha evidenziato la presenza di nuove 301 associate – nate negli ultimi 5 anni in Regione -, delle quali l’85,4% è in attività, contro il 79,6% della media regionale delle società di capitale
(dati Osservatorio della Cooperazione in Emilia Romagna – Unioncamere ER).
A trainare maggiormente il sistema, sono i settori Fedagri (con 9,1 miliardi di euro e 401 cooperative socie) e Federlavoro e servizi (2,3 miliardi di euro e 450 cooperative socie), seguiti da Federsolidarietà (970 milioni di euro e 460 coop associate).
Dati positivi emergono anche per quanto riguarda le nuove generazioni e le donne: il 17,6% delle cooperative iscritte dal 2007 al 2017 sono giovanili (di cui oltre la metà guidate da soli giovani) e il 26,3% sono cooperative rosa, di cui il 46% con governance di sole donne). Positivi anche i dati riguardanti l’occupazione: il 63,9% degli occupati è di genere femminile e il 72,3% dei contratti è a tempo indeterminato.
Dei 78.887 occupati di Confcooperative Emilia Romagna, 35.347 sono collocati all’interno delle cooperative socie di Federlavoro e 21.944 all’interno del comparto di Federsolidarietà; seguono i 18.527 occupati a Fedagri.
La giornata ha rappresentato anche l’occasione per presentare alcune innovative imprese cooperative regionali: dalle esperienze delle cooperative culturale ‘Mi Esibisco’ (Faenza, 2016) e Wabbit società cooperativa (Modena, 2016) alla cooperativa sociale ‘La Fraternità’ (nata a Rimini nel 1992 e ora presente in quattro regioni: Emilia-Romagna, Veneto, Marche e Umbria).
‘Continueremo ad investire nella formazione’, ha affermato il direttore generale di Confcooperative Emilia Romagna, Pierlorenzo Rossi, il quale ha aggiunto: ‘La cooperazione rappresenta una risposta innovativa e di sviluppo ai bisogni dei territori che si trasformano in opportunità di lavoro, ma questi bisogni devono essere intercettati da persone formate e vicine alle imprese e alle comunità’.

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