Centro Antiviolenza, trent’anni  anni di attività. Avviati due nuovi progetti: “Pe.Tra” e “Div.E”

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Il Centro Antiviolenza di Piacenza – Associazione La Città delle Donne O.d.v. – ha raggiunto il traguardo dei 30 anni di attività. Dal 1994 ad oggi, tanta strada è stata fatta e sono state migliaia le donne aiutate. Negli anni sono state avviate numerose attività di sensibilizzazione e progetti contro la discriminazione di genere. Quest’anno il Centro Antiviolenza di Piacenza ha partecipato a due bandi regionali attraverso i quali ha potuto proporre due nuovi percorsi: il progetto Pe.Tra 2.0 (Percorsi Trasversali) – volto a contrastare l’isolamento delle donne nelle aree montane – e il progetto Div.E (Divenire per Essere), che offre nuovi strumenti di formazione e lavoro. Nonostante i cambiamenti avvenuti in ambito culturale, le donne vittime di violenza sul territorio nazionale (e locale) sono in costante aumento: a Piacenza nel 2023 sono state oltre 300 (almeno una al giorno) le telefonate di aiuto ricevute dal Centro Antiviolenza, con un incremento del 30% rispetto agli anni precedenti. “Non è dai numeri che conosciamo il fenomeno della violenza sulle donne. C’è ancora tanto sommerso e molte situazioni faticano ad emergere”, afferma la presidente del Centro Antiviolenza, Donatella Scardi, che racconta come è cambiata l’attività dell’Associazione piacentina in questi trent’anni. “Dall’anno della fondazione – l’8 febbraio 1994 –  è cambiato il mondo. Trent’anni fa  – ricorda Scardi – nell’immaginario collettivo, la percezione della violenza di genere era molto limitata e riferita esclusivamente a contesti come la strada e il mondo del lavoro. Con il passare del tempo sono emersi, con forza, gli episodi di violenza domestica (un termine ancora poco diffuso negli anni Novanta) – e le donne hanno iniziato a denunciare ciò che accadeva all’interno della propria vita coniugale. Si è trattato di un cambiamento epocale, che ha prodotto un fortissimo  mutamento nella mentalità delle donne, che erano state sempre restie a parlarne”. La presidente Scardi evidenzia il forte merito dei Centri antiviolenza, distribuiti su tutto il territorio nazionale, “nel fare emergere una situazione che fino a quel momento era sommersa, grazie anche all’intensa attività di sensibilizzazione sul campo, partendo dalle scuole”.

I progetti Pe.Tra e Div.E.- “La violenza sulle donne è trasversale, interessa ogni ceto sociale e provenienza”, spiega la presidente Scardi, che sottolinea i numerosi strumenti messi a disposizione dal Centro Antiviolenza di Piacenza (Stradone Farnese, 22) attraversi i colloqui con operatrici formate e il sostegno dello sportello psicologico e di quello legale. Quest’anno il Centro Antiviolenza di Piacenza ha avviato il percorso Pe.Tra. 2.0 (che fa seguito al primo progetto attivato nel 2022) per raggiungere le donne che vivono in contesti isolati, nelle aree interne e montane. “L’obiettivo è fornire informazioni alle donne attraverso la distribuzione di volantini in tutte le lingue affissi sugli autobus e di questionari presso gli ambulatori medici e le farmacie del territorio. Si aggiunge la collaborazione con l’Ausl di Piacenza per intensificare l’attività formativa rivolta a medici e ostetriche, al fine di intercettare le possibili vittime di discriminazione e violenza”, afferma la vicepresidente del Centro Antiviolenza di Piacenza, Anna Gallazzi, che evidenzia – inoltre – le numerose campagne di sensibilizzazione nelle scuole e presso alcuni luoghi di lavoro partner (come Leroy Merlin e IKEA) “con incontri che proseguiranno nel 2024”. Il secondo progetto – DiV.E – Divenire per Essere –  comprende azioni di formazione mirate al raggiungimento dell’autonomia economica della donne. “Abbiamo elaborato la brochure informativa “Dai valore al tuo futuro” che offre informazioni di natura finanziaria sviluppate su tre ambiti (gestione familiare, gestione di una successione e lavoro/impresa)”, prosegue Gallazzi che ricorda – inoltre – l’attivazione di corsi per imparare i mestieri artigiani. “A marzo avvieremo laboratori di cucina e di taglio e cucito, (presso la sede dello Stradone Farnese e la parrocchia San Giuseppe Operaio di Piacenza) e stiamo portando avanti azioni concrete per avvicinare le studentesse alle materie tecnologiche (Stem)”. Si aggiungono – infine –  incontri formativi con i partner dei progetti (Provincia di Piacenza, Centro per l’Impiego, Leroy Merlin, IKEA, Cooperativa San Martino, Cpia, Banca d’Italia e Consiglio notarile) sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro.

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