Sede nuovo ospedale, Pd:
“Facciamo scegliere i cittadini”

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L’area ex Pertite

La scelta della sede del nuovo ospedale si preannuncia come foriera di polemiche aspre e laceranti. Anche durante l’assemblea pubblica promossa dal Partito Democrativo sui pro e contro delle varie ipotesi sul tavolo, le posizioni tra il partito guidato da Silvio Bisotti e gli ambientalisti sono rimaste distanti.  Anche sull’idea, lanciata dal Pd, di proporre una forma di consultazione dei cittadini.
Nell’incontro alla Camera del Lavoro sono stati analizzati pro e contro di tutte e quattro le proposte per approfondire l’esame delle possibile sede tra le quattro in campo (le due aree ex militari Pertite e Lusignani e due aree al momento private, quindi da acquisire, una dell’Opera Pia Alberoni al quartiere San Lazzaro, la seconda a La Verza): oneri di acquisizione, di eventuale bonifica, costi ambientali, dotazioni di spazio, accessi viabilistici, tempi per ottenerne la disponibilità.
Nel confermare il suo sì convinto al nuovo ospedale, il Pd non nasconde, però, di considerare l’ex Pertite come sede maggiormente gradita, con la Lusignani in seconda battuta, anche se – come ha ribadito il capogruppo Pd in consiglio Stefano Cugini – “quello che abbiamo organizzato vuole essere solo un incontro informativo perchè la decisione spetta al consiglio comunale”.
La scelta della Pertite – ha spiegato Bisotti – “non comporterebbe quel sacrificio ambientale paventato dal Comitato Pertite – Bosco in città, anzi, realizzarvi l’ospedale garantirebbe la fattibilità del parco pubblico che andrebbe ad occupare ben 160mila metri quadrati di superficie rispetto ai 280mila metri totali dell’area ex militare”. L’ospedale – sempre secondo i dem – sarebbe costruito sui sedimi dei fabbricati esistenti (114mila metri), non si allargherebbe il consumo di suolo (come invece nelle soluzioni private) e, infine, si prenderebbe esempio da diverse realtà dove parco e ospedale convivono.
A conforto di tale tesi, sempre dalla sponda pidina, giunge la proposta di un parco anche nell’area dell’ex caserma Lusignani (Quartiere Sant’Antonio), “parco – si specifica – integrativo e non sostitutivo di quello previsto (in condominio con l’ospedale) alla Pertite”. “Abbiamo proposto di aggiungere la Lusignani – scrive su facebook Cugini – al patrimonio di verde cittadino, in una logica slegata da ogni discorso sulla Pertite e considerando il fatto che molta della politica che si oppone all’utilizzo di un’area pubblica, non vede l’ora di inondare di cemento 120.000 metri quadri di terreno agricolo o comunque a oggi non edificato (se si scegliesse tra le opzioni quella di un’area privata, ndr).
Non cambiano idea gli ambientalisti (Comitato Pertite e Legambiente) che chiedono venga rispettata la volontà di 30mila piacentini che votarono sulla destinazione a parco della Pertite. “Chiediamo al Pd di aderire alla proposta di stralcio dell’ipotesi della Pertite tra le quattro in campo – ha detto Marco Natali di Legambiente – convivenza tra parco e ospedale è da escludere: folle pensare un parco vicino al traffico che causerebbe una struttura del genere”. Gli ambientalisti sono scettici anche riguardo una nuova forma di consultazione dei cittadini: “Il referendum c’è già stato e i piacentini hanno già espresso la loro opinione”. “Allora però non era in discussione un progetto ad alta valenza sociale come l’ospedale – ha ribattuto Bisotti – né la disponibilità di Difesa e Demanio a facilitare la dismissione dell’area, né l’impegno dello Stato a fare la bonifica”.  “Spero – commenta Cugini  facebook – che la nostra proposta di dare la parola ai piacentini (referendum? consultazione? sondaggio?) sia accolta, per poter dimostrare che niente può essere più lontano dall’idea di battaglia di un passaggio che é invece il trionfo della democrazia partecipativa, dove visioni alternative sono messe sul tavolo e spiegate, accogliendo poi di buon grado, rispettandosi, quella che prevale. Basta volerlo”.

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