San Damiano, dall’ex aeroporto energia solare
per 25mila famiglie: la proposta di Legambiente

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Ex aeroporto Gross Doelln, The solar power station

“Non ci siamo inventati nulla: in Germania esistono molti esempi di ex aeroporti militari riconvertiti a parchi fotovoltaici”. Per il futuro dell’ex aeroporto militare di San Damiano, Legambiente lancia un progetto pubblico-privato per realizzare un grande impianto ad energia verde che sia anche Parco tematico dove educare i cittadini, progetto presentato pubblicamente a Piacenza dal presidente regionale Lorenzo Frattini e dai responsabili del circolo di Piacenza Marco Natali e Giuseppe Castelnuovo.
L’Agenzia del Demanio ha infatti aperto una consultazione pubblica via internet – aperta fino al 16 aprile – per raccogliere progetti sulla struttura, oggi in fase di dismissione da parte del Ministero della Difesa.
Legambiente ha inoltrato in questi giorni ai Comuni interessati, Regione, Università e diverse ditte attive nel settore un progetto da candidare: un Parco che coniughi le numerose esperienze già realizzate in Germania di recupero di ex aeroporti militari diventati grandissimi parchi fotovoltaici, e le esperienze realizzate in Italia di Parchi didattici tematici relativi alle energie rinnovabili, come ad esempio il parco “La Fenice” di Padova.
“Le aree a disposizione – spiegano i promotori del progetto – un centinaio di ettari già compromessi, permetterebbero agevolmente l’installazione di decine di megawatt di potenza pulita che  garantirebbero agevolmente l’energia necessaria per non meno di 25.000 famiglie, con equivalente riduzione della CO2”.
“Ma San Damiano, con gli edifici già presenti nel sedime – secondo l’associazione – è anche il posto ideale per realizzare un Parco Solare Tematico, e cioè un Parco in cui, oltre al grande impianto fotovoltaico siano presenti strutture museali, laboratori didattici multimediali al chiuso e all’aperto, laboratori di ricerca, spazi didattici universitari, strutture per la formazione professionale, strutture convegnistiche e tanto altro”.
La prospettiva di un parco ad energia solare, per Legambiente, è l’unica proposta realistica anche da un punto di vista economico, oltre che per evitare inquinamento acustico ed atmosferico. Viceversa per l’associazione appaiono ben poco serie le proposte alternative che oggi stanno circolando, come un aeroporto civile o commerciale, sia dal punto di vista ambientale che economico.
Vista la fattibilità della proposta, i rappresentanti di Legambiente chiedono alle parti politiche e ai parlamentari piacentini di sostenere il progetto del parco solare.

IL PROGETTO LE OPPORTUNITA’ E I BENEFICI

Ex aeroporto Sachsen

Di ex aeroporti militari riconvertiti a parchi fotovoltaici, la vicina Germania è ricca di esempi: dall’aeroporto di Templin a quello di Rote Jahne, da quello di Perleberg a quello di Briest, da quello di Eggebek (ai confini con la Danimarca) a quello di Waldpolenz e molti, molti altri; tutti su superfici tra i 100 e i 200 Ha, simili a quella di San Damiano, e con potenze  tra i 40 e i 130 Mw fotovoltaici di picco, in grado di produrre annualmente, alle latitudini tedesche, da 40 a 120 Gwh di energia elettrica e di far risparmiare da 20.000 a 60.000 tonnellate di CO2 ogni anno.
Oggi la riduzione drastica dei costi della componentistica fotovoltaica permette di installare anche in Italia grandi parchi fotovoltaici su aree dismesse, in grado di competere economicamente con la vendita di energia elettrica prodotta da fonti fossili, senza alcun contributo statale: è del 2017 la notizia della connessione di 5 impianti fotovoltaici per un totale di 63 Mw a Montalto di Castro (provincia di Viterbo), di proprietà di Octopus EI, un fondo di investimento che ha stipulato un contratto biennale di vendita dell’energia a prezzo fisso a Green Trade, senza usufruire di alcun incentivo o contributo statale; si tratta del primo impianto fotovoltaico italiano che agisce in condizioni di “grid parity” e cioè di competitività con il mercato dell’energia da fonte fossile.
Un importante supporto economico all’iniziativa potrebbe venire inoltre dal prossimo decreto rinnovabili, oggi al vaglio UE, che rilancia gli incentivi all’energia fotovoltaica.
Tuttavia il parco fotovoltaico costituirebbe una parte del più ampio “Parco Solare Tematico”. Le strutture oggi presenti sarebbero in grado di ospitare una molteplicità di funzioni culturali, educative, scientifiche da offrire ad un pubblico composto non solo da scolaresche di studenti, ma anche da turisti e visitatori. Diverse le funzioni:
– un “Museo delle energie rinnovabili”, per illustrare e mantenere la memoria della storia, lo sviluppo, la tecnologia, le prospettive delle fonti rinnovabili in Italia e nel mondo;
– un “Laboratorio didattico” multifunzionale, sulla scorta del Parco delle Energie Rinnovabili “Fenice” di Padova (promosso dagli Scout di Padova e da un consorzio di aziende) nonché di svariati altri parchi in Italia (Pisa, Bari, Terni, ecc.), che coniugano i laboratori didattici per i diversi gradi di istruzione, con la formazione professionale e con la fruizione degli spazi verdi.
Il “Parco Solare Tematico” potrebbe altresì offrire ospitalità a laboratori di ricerca e sperimentazione sulle fonti rinnovabili delle diverse Società che già operano nella nostra provincia. Insomma uno spazio in cui integrare più funzioni relative ad un unico scopo: valorizzare le fonti energetiche rinnovabili e innanzitutto l’energia solare, ridurre la nostra dipendenza energetica dalle fonti fossili e quindi il loro impatto ambientale  e climatico, ridurre l’inquinamento dell’aria che tutti respiriamo, valorizzare la biodiversità, favorire la ricerca, la sperimentazione, la didattica, la formazione professionale, l’occupazione.
Infine potrebbe offrire l’opportunità alla comunità di abitanti della Val Nure di aderire alla fornitura di energia verde a kilometro zero. Anche le ditte operanti nella zona potrebbero essere interessate a tale fornitura, sia per ragioni economiche, che per aggiungere un elemento di distinzione e di sostenibilità alle proprie produzioni.

 

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