Milza: ‘Mutualità e solidarietà
al centro del nostro agire’

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Francesco Milza

Le coop sanno adeguarsi al mondo che cambia? La risposta è arrivata nel corso della festa di Confcooperative per i suoi 50 anni in Emilia-Romagna intitolata “Probi Pionieri. La cooperazione lungo la Via Emilia”. Risposta che parte dai numeri: nei 10 anni della crisi, dal 2007 al 2017, il sistema regionale Confcooperative ha creato 23.104 nuovi posti di lavoro (+41,42%) con un aumento di fatturato pari a oltre 2,5 miliardi di euro (+23,14%). “E’ il modello di impresa più moderno che ci sia – spiega Francesco Milza, al secondo mandato (fino al 2020) alla guida di Confcooperative Emilia-Romagna – perché attraverso la partecipazione dà risposte complesse a questioni complesse”. L’associazione regionale nasceva il 24 febbraio ‘68 e oggi celebra la ricorrenza con il volume “Probi pionieri dell’Emilia-Romagna”, che ripercorre l’epopea del movimento intervistando i suoi protagonisti provincia per provincia. “Abbiamo la possibilità di rivedere i nostri vecchi cooperatori – continua Milza – La cooperazione nasce da un’idea di bisogno in un modello democratico, per rispondere ai problemi”.
Altri dati: rispetto all’anno precendente nel 2017 sono aumentati gli occupati (+4,2%, pari a 3.215 nuovi posti di lavoro), portando così il totale a 78.887, ed è cresciuto il fatturato aggregato di tutte le cooperative associate (+3%), che con 401 milioni di euro in più sale a quota 13,6 miliardi di euro.
“Mutualità e solidarietà devono rimanere i valori cardine del movimento cooperativo, che in questi 50 anni si è dimostrato capace di trasformare i bisogni delle comunità in imprese generatrici di sviluppo e occupazione nei territori”. Con queste parole il presidente Milza ha accolto le circa 300 persone intervenute a Bologna promosso per celebrare i 50 anni dell’Unione regionale, iniziativa che ha visto tra i protagonisti anche l’ex presidente della Commissione europea on. Romano Prodi e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che hanno partecipato alla tavola rotonda sul futuro della cooperazione.
L’appuntamento si è rivelato anche una straordinaria occasione per riunire numerosi protagonisti della storia del movimento cooperativo di ispirazione cristiana in Emilia-Romagna, cooperatori che, come ha ricordato Milza, “hanno contribuito a rendere questa nostra regione uno degli esempi del ‘miracolo economico italiano’ e a dimostrare come le classi più povere potessero diventare attori economici e garanti della coesione sociale”. “Quella di Confcooperative Emilia Romagna – ha concluso Milza – è innanzitutto una storia di uomini e donne  che insieme, pur nella distinzione dei ruoli tipica dell’epoca, hanno risposto ai tanti bisogni incontrati nelle comunità, trasformandoli in occasioni di lavoro, sviluppo e benessere. Farne memoria oggi è indispensabile per guardare con fiducia al domani”.
Nel corso dell’evento, aperto dai saluti della presidente dell’Assemblea Legislativa Simonetta Saliera e del vescovo di Imola mons. Tommaso Ghirelli, è stato presentato il libro “Probi Pionieri dell’Emilia-Romagna” curato dal giornalista e scrittore Elio Pezzi che ha girato tutta la regione per intervistare i 39 promotori delle Unioni provinciali e dell’Unione regionale della cooperazione. Molti di questi protagonisti intervistati nel libro erano presenti oggi all’iniziativa del 50° anniversario, divenuta un emozionante momento di incontro e confronto. La copertina del libro riporta l’opera del pittore Gino Covili “Discussione per la formazione della cooperativa”, riprodotta anche in un piatto di ceramica realizzato per l’occasione e donato ai ‘probi pionieri’ di ogni provincia.
Segnali di fiducia per il futuro sono arrivati dal presidente della Regione Stefano Bonaccini: “La cooperazione ha tutte le condizioni per irrobustirsi, alla luce dei dati che posizionano l’Emilia-Romagna nei prossimi tre anni prima tra tutte le regioni italiane. Questo accade da diversi anni ormai ma non ci basta”. “Tutta la cooperazione ha firmato il patto per il lavoro con me tre anni fa, stiamo lavorando ma non basta dire ‘occupazione’. Bisogna dire buona occupazione, la qualità del lavoro è importante. Insieme, troveremo ancora le soluzioni a problemi vecchi e nuovi: stiamo già dando risposte risolvendo alcuni dei problemi che avevamo alle spalle, bisogna tornare alla piena occupazione in questa regione”, insiste Bonaccini.
A chiudere la giornata l’intervento del presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, che ha spronato i cooperatori presenti a lavorare ancora di più per costruire un Paese più coeso e solidale.

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