Elezioni, quando gli addetti stampa
dei candidati sono “fratelli”

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Spuntano ai primi timidi accenni di campagna elettorale per poi dileguarsi a urne chiuse. In mezzo una valanga di comunicati stampa. Così van le cose da quando le campagne elettorali hanno subito la contaminazione anglosassone. Ghost Writer al potere. A Piacenza, e non solo, si chiamano addetti stampa. Più bravi sono, più probabilità di successo hanno i candidati. Nell’ultima tornata elettorale, le Comunali 2012, tutti i candidati sindaco avevano il loro fidato addetto stampa. Perfino qualche candidato consigliere ha voluto affidare il proprio verbo a qualche manipolatore di messaggi. I due candidati principali, Paolo Dosi e Andrea Paparo, hanno fatto una scelta che ha messo due “fratelli” su due barricate opposte. Mattia Motta e Antonio Corciulo, giornalisti giovani ma esperti quanto basta per misurarsi nell’appuntamento elettorale più sentito in città e per affiancare i due big. Amici da sempre, calciatori nel tempo libero, diversi mesi fa Mattia e Antonio hanno fondato l’agenzia di comunicazione Incipit Studio che fornisce servizi a enti, associazioni o privati. Tra i “padrini” di Incipit c’è anche il terzo “fratello”, Corrado Bongiorni, anch’egli sceso in campo in questa campagna elettorale a dare man forte alla lista civica Piacenza Viva.

Proposte, suggerimenti, agende, comunicati stampa calibrati sulle esigenze dei media, telefono costantemente collegato all’orecchio e qualche tentativo di spionaggio. Soprattutto, a disposizione h24 con piadina rigorosamente addentata dopo la mezzanotte. Per i nostri addetti stampa sono stati due mesi di full immersion. “Si viaggia eccome – spiega il terzetto in coro – ma resta un’esperienza impagabile. La campagna elettorale ti consente di vivere, seppur per poche settimane, un contesto di socialità particolare e affascinante. Conosci tante persone. Soprattutto però, ti accorgi che i candidati e lo staff si fidano di te e ti fanno capire che puoi essere determinante per la loro eventuale vittoria”. Da marzo a maggio inoltrato, il ritmo dei comunicati stampa inviati è stato pazzesco: “Dai 4 ai 5 comunicati al giorno, con tanto di foto. La precisione e l’affidabilità fanno molto perché poi sono i media a decidere se pubblicare e quanto pubblicare. Più fornisci un servizio migliore, messaggi accattivanti e immagini efficaci, e più possibilità hai che il “tuo” candidato venga valorizzato”.

Il lavoro più duro l’ha fatto forse Antonio Corciulo che per due mesi è stato l’ombra di Andrea Paparo. Mentre per Mattia, addetto stampa di Dosi, ha fatto tanto la fortuna di avere al fianco uno staff già cementato da diverse campagne elettorali. “Abbiamo lavorato per candidati avversari, è stata un’esperienza singolare per due amici che lavorano insieme tutto l’anno. Prima di tutto, però, siamo professionisti e come tali siamo chiamati a comportarci”. Per la cronaca, questa volta ha vinto Mattia. La sera della vittoria di Dosi un brindisi, tanti saluti e via. In attesa delle prossime elezioni.

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