Città moderna e nuovo sky-line. Corso Europa: 60 metri di torre

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Piacenza avrà il suo secondo grattacielo. Sorgerà nell’area tra corso Europa e via della Conciliazione dove la città ha già cambiato fisionomia rispetto a qualche lustro addietro: è l’area ex Unicem, fino a trent’anni fa vi sorgeva l’omonimo cementificio, in seguito è divenuto un nuovo quartiere, con bei palazzi e giardini.
L’apertura di corso Europa ha completato il recupero di una porzione di città a lungo esclusa dalla fruibilità urbana. Ora, appunto, vi sorgerà un nuovo edificio con i caratteri del grattacielo: 15 piani per 60 metri d’altezza, soltanto undici in meno rispetto allo ‘storico’ (fine anni sessanta) grattacielo dei Mille. Il progetto (in stand by da tempo) ha finalmente ricevuto il via libera dall’attuale giunta, dopo che la precedente, un centrosinistra guidato da Paolo Dosi, aveva già fatto scattare la luce verde sul progetto della società Unical, proprietaria dell’area. La giunta Barbieri, rispetto al precedente, ha richiesto a Unical spa la presentazione di una variante al piano urbanistico attuativo della lottizzazione Baia del Re, lottizzazione che mutua il proprio nome, appunto, della denominazione dell’area che sorge a sud-est della Farnesiana.
La grande torre vitrea sorgerà appunto tra via Conciliazione e corso Europa, nella vasta area (9500 mq) prospiciente l’Esselunga. I sessanta metri d’altezza e i 15 piani dell’imponente edificio (“torre diamantata”, “monolite vitreo” secondo i progettisti) avranno funzione eminentemente direzionale, che significa che ospiteranno uffici, con l’eccezione dei tremila metri quadri del piano terra destinati a commerciale.
Un commrciale non alimentare, si specifica, considerando l’altissima densità di market alimentari già presenti nell’immediato contorno.
Il nuovo, monumentale edificio – salta all’occhio anche dell’osservatore più critico – rappresenta per Piacenza una novità positiva. Modificato sarà il profilo aereo della città (lo sky-line), riqualificata una zona urbana non secondaria e finalmente completata la vasta trasformazione dell’area ex Unicem.
Ci aveva già pensato Roberto Reggi, il sindaco che nei suoi due mandati ha più di tutti contribuito a cambiare il volto della città. Reggi accarezzò l’idea di porre il sigillo ai suoi dieci anni da sindaco e coronare un quindicennio di centrosinistra egemone in città (a Reggi è seguito il quinquennio Dosi) con l’ambizioso progetto di Palazzo Uffici, il quale sarebbe dovuto sorgere proprio là dove ora sorgerà il nuovo grattacielo. Una sorta di moderno centro direzionale che, contestato a destra e a manca, fu infine lasciato cadere dallo stesso Reggi.
La nuove torre, si diceva, non può che essere accolta positivamente. Il contributo alla modernizzazione della città (Milano, con i suoi grattacieli, insegna) rappresenta un aspetto importante di una globale crescita, auspicabile , fatte le debite proporzioni, anche per la nostra città. E’ inoltre indubbio come un cantiere di queste dimensioni crei lavoro sia in maniera diretta che indiretta, attivando un indotto non indifferente.
Per Piacenza potrebbe rappresentare la ripresa di un settore – quello edile – nevralgico e tuttavia da molto tempo in sofferenza.

“Un faro urbano nella notte”

Ma come sarà il nuovo grande palazzo? Il rendering dell’opera è accompagnato da descrizioni che non tralasciano di colpire l’immaginazione. Il palazzo, superfici vetrate da terra a cielo, per l’ufficio stampa di Unical spa sarà “come un minerale cristallino diamantato che emerge da un manto erboso ondulato. (…) il monolite vitreo svetterà [nel cielo piacentino] con la sua gravità leggera e trasparente”. E ancora: “I due grandi prismi sfaccettati a diverse altezze, uniti sul vertice Nord, si rastremano verso l’alto a riflettere di giorno la mutevole luce del cielo”. E infine: “Nella notte della città nuova, l’edificio appare come un faro urbano, grande lampada fuori scala”.
All’avanguardia e particolarmente avanzate, naturalmente, le soluzioni adottate ai fini della necessaria sostenibilità ambientale. Anche in questo caso ci affidiamo alla descrizione che accompagna il rendering: “La compattezza dell’elemento verticale turrito con la vetrata a sud per la captazione dell’energia solare consente ai flussi ascensionali del grande invaso di convogliare l’aria riscaldata dal sole dalle quote più basse a quelle sommitali e da qui essere espulsa. Ciò contribuirà in modo determinate al comfort climatico degli ambienti interni (…). I pannelli fotovoltaici saranno integrati nelle facciate a diversa inclinazione degradanti sul fronte sud. Il manto verde del guardino pensile in copertura oltre a essere strato coinbentante integrativo per raggiungere alti livelli di performance energetica, svolge il ruolo di drenaggio delle acque meteoriche convogliandole nei serbatori di accumulo per l’innaffio automatizzato”.

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