Stretta sulle slot machine: 22 sale giochi fuorilegge
A Piacenza un giovane su tre ha giocato d’azzardo

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Sono 22 su 25  le sale gioco “fuorilegge” a Piacenza perchè troppo vicine (distanza inferiore a 500 metri) a luoghi definiti “sensibili” dalla normativa regionale. La Regione Emilia-Romagna, infatti, con la delibera 831 del 12 giugno scorso ha dato un nuovo impulso alle norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, definendo inammissibili le installazioni di nuovi impianti nel vicinanze dei luoghi cosiddetti ‘sensibili’.
E il Comune di Piacenza ha portato a termine la “mappatura” dei luoghi sensibili del proprio territorio ed ha individuare le sale giochi e le sale scommesse e tutti gli esercizi autorizzati che ospitano apparecchi per il gioco d’azzardo lecito situati a meno di 500 metri: nei sei mesi successivi, ora, ai titolari di sale gioco e sale scommesse dovrà essere comunicato l’adozione di provvedimenti di chiusura (con la facoltà di spostarsi), mentre per chi ospita slot e apparecchiature c’è il divieto di installarne di nuovi e il divieto di rinnovare i contratti tra esercente e concessionario alla loro scandenza.
Il provvedimento regionale stabilisce, infatti, che i divieti di aperture delle sale e di installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo riguardano “locali che si trovino a una distanza inferiore a 500 metri, calcolati secondo il percorso pedonale più breve, dai seguenti luoghi sensibili: gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, i luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori”.
Secondo quanto dichiarato dall’assessore Paolo Mancioppi, entro il mese di giugno le 22 sale gioco individuate (tra cui il Bingo di Borgotrebbia) riceveranno la notifica dell’obbligo di allontanamento. Ci saranno 6 mesi di tempo, quindi, per trasferirsi.
“Ci aspettiamo ricorsi da parte di qualcuno – ha detto Mancioppi – ma siamo convinti di essere sulla strada giusta. Certo, le limitazioni regionali avranno un impatto significativo su alcune attività in città ma speriamo, in questo modo, di limitare una piaga che ha un costo sociale molto alto. Se arriveranno lamentele da parte degli operatori commerciali le ascolterò ma le regole sono queste e andranno rispettate”.
Sono cifre da capogiro – ricordiamo – quelle spese dai piacentini nelle varie forme disponibili del gioco d’azzardo. Una montagna di denaro sottratta all’economia reale, sana e produttiva, e che purtroppo arriva da quella parte di società spesso in difficoltà economica o in crisi. Oltre 466 milioni di euro è questa l’impressionante cifra spesa nel 2016 nella provincia di Piacenza nel gioco d’azzardo tra slot machine, Gratta&Vinci, Superenalotto, giochi virtuali, Lotto e Bingo (dati dall’agenzia dei Monopoli).

I giovani e il gioco d’azzardo

Un giovane su tre ha giocato d’azzardo almeno una volta. Lo dicono i risultati del sondaggio realizzato dagli studenti del Liceo Colombini, coordinati dalla ricercatice Gessica Monticelli, presentati nel corso del convegno Slot Free (organizzato in Sant’Ilario da Libera, Comune di Piacenza, Avviso Pubblico, con il sostegno della regione Emilia Romagna). Su un campione di 1360 studenti delle Superiori, dai 16 ai 21 anni, infatti,  450 ragazzi hanno giocato d’azzardo almeno una volta. I giochi praticati: lotto, gratta e vinci e lotterie (22,9 per cento), le scommesse sportive (13,9), le carte (8,6), le slot (7,2), il casinò (4,6), on line (4) le gare tra cani e altri animali (2,5 per cento).

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