Pedretti: ”Grana Padano in salute nonostante concorrenza dei similari”

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Giancarlo Pedretti

La Fiera Agricola di San Giuseppe mette insieme 538 edizioni e si presenta a Cortemaggiore confermandosi appuntamento, ormai insostituibile, di confronto per il mondo agricolo piacentino.
Se tutto il comparto sta dimostrando vivacità nella ricerca di nuovi spazi investendo in ricerca, nuove tecnologie e soprattutto in una visione che valorizza l’agricoltura più responsabile, il settore lattiero caseario conferma invece di essere protagonista indiscusso delle terre piacentine.
Il Grana Padano Dop ha chiuso l’annata 2017 registrando un aumento complessivo dell’1,7% rispetto al 2016 e un export cresciuto del 2,5% confermandosi il prodotto Dop più consumato al mondo.
4.940.054 forme prodotte di cui circa 1.800.000 sono state esportate. Valore lordo complessivo della produzione stimato in circa 1,3 miliardi di euro.
Giancarlo Pedretti, presidente della Latteria Sociale Stallone e vicepresidente di Confcooperative, è il rappresentante della cooperazione piacentina che siede nel Consiglio di amministrazione del Consorzio Grana Padano. Le sue considerazioni confermano lo stato di salute del comparto: “Il 2017 ha confermato la tendenza positiva già registratasi nel 2016, seppur evidenziando il problema ormai ineludibile dei prodotti similari che stanno condizionando il mercato. Piacenza si conferma al quarto posto (565.079 forme prodotte) nella classifica dei produttori alle spalle di Mantova, Brescia e Cremona. La ‘critica’ della buona tavola ci colloca invece in vetta alla classifica della qualità, posizione che contendiamo a Mantova”.
Pedretti ha poi sottolineato l’impegno di Confcooperative di supportare i progetti di filiera dei caseifici aderenti per accedere ai fondi europei gestiti dalla Regione. Attività che ha visto l’impegno di tutta l’associazione con il presidente Daniel Negri in testa.
Il Progetto di Filiera del settore lattiero-caseario, dal titolo “Incentivare il Grana Padano Dop delle Terre del Magnifico” coinvolge quattro imprese di trasformazione, una di commercializzazione, ventidue imprese agricole come beneficiarie dirette (aziende che hanno presentato domanda di contributo), quindici come beneficiarie indirette che appoggiano l’iniziativa e traggono benefici.
Il quantitativo della materia prima proviene al 100% dal conferimento dei soci delle aziende agricole. Attraverso una Associazione temporanea di scopo e la costituzione del Consorzio Terre del Magnifico, si provvederà alla commercializzazione di almeno il 20% della produzione dei 4 caseifici cooperativi pari a 580 tonnellate di Grana Padano Dop. Contestualmente, nel primo periodo di attività del progetto la cui durata è prevista fino al 2024, verrà realizzata una sperimentazione innovativa tramite la Facoltà di Agraria di Piacenza, con l’obiettivo di generare un vantaggio economico in termine di contenimento dei costi di alimentazione. Il progetto di filiera è collegato a un accordo bancario che mette a disposizione di tutte le imprese coinvolte la possibilità di accedere a finanziamenti chirografari o ipotecari e un anticipo dei conferimenti sulla materia prima.
“Obbiettivo del progetto è quello di razionalizzare le attività di tutta la filiera – sintetizza Pedretti – in termini organizzativi, economici e di qualità del prodotto. Alla fine, ottenere un maggior ritorno economico alle imprese agricole socie delle strutture cooperative. Attualmente siamo in attesa della valutazione di ammissibilità da parte della Regione”.
L’occupazione giovanile cresce nel settore agricolo, una significativa controtendenza…
“E’ un segnale interessante che si sta confermando. Ciò dimostra la vitalità del settore, innovativo e con una forte vocazione alla internazionalizzazione. Sempre più giovani si avvicinano all’agricoltura anche perché sono diversi gli incentivi che gli aspiranti imprenditori possono ottenere per l’avvio della loro attività, anche a fondo perduto. L’agricoltura è cambiata negli anni ed oggi gestire un’impresa agricola richiede competenze manageriali specialistiche”.

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