Invaso in Val Nure, accordo Consorzio di Bonifica-Iren
Ambientalisti: “Progetto assurdo”

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Ci sono otto ipotesi al vaglio per la realizzazione della prima diga in Val Nure. E’ stato firmato un protocollo d’intesa tra il Consorzio di Bonifica e Iren che segna un’importante tappa nel percorso di individuazione di soluzioni per risolvere il problema dello stoccaggio della risorsa idrica in termini quantitativi e qualitativi. La siccità del 2017, infatti, ha riportato all’ordine del giorno il grande divario esistente fra le esigenze irrigue, potabili e di ripascimento della falda freatica di tutta l’area pedecollinare e di pianura della provincia di Piacenza e gli apporti idrici stagionali da monte verso valle. “Il protocollo siglato in data odierna – ha commentato il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Fausto Zermani – segna una importante tappa nel percorso di individuazione di soluzioni per risolvere il problema: è stato infatti avviato un percorso per aumentare la capacità di invaso a servizio del territorio in funzione delle esigenze idropotabili ed irrigue, con annessa produzione di energia rinnovabile. È importante ripartire dalle infrastrutture, per rispondere ad esigenze di una intera comunità. E’ da un secolo che non si fanno più interventi strutturali strategici per l’immagazzinamento dell’acqua in questo territorio”.
“Un progetto assurdo – lo ha definito Fabrizio Binelli di Legambiente – Ci sono soluzioni meno costose, più rapide nella realizzazione, prive di rischi per la popolazione e non in contrasto con la normativa”.

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