Danza al Municipale: romanticismo e sogno
con “Lo Schiaccianoci” del Balletto Yacobson

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schiaccianociTerzo appuntamento, quello di domenica 8 febbraio, con la stagione di danza del Teatro Municipale: il Balletto Yacobson di San Pietroburgo ha rappresentato “Lo Schiaccianoci” – balletto in tre atti musicato da Pëtr Il’ic Cajkovskij, su libretto di Marius Petipa e basato sulla storia di E. Th. A. Hoffman – nella versione di Vasilij Vajnonen del 1934.
La storia prende vita nella notte della Viglia di Natale: una bambina, Marie, sogna uno schiaccianoci regalatole in serata trasformarsi in un principe. Si tratta di uno dei balletti classici più amati ed eseguiti, soprattutto nel periodo natalizio, ma il fascino di quest’opera va ben oltre il momento dell’Avvento. “Lo Schiaccianoci” è infatti uno dei massimi esiti del compositore russo, un’opera che rientra appieno nella tradizione romantica e che contiene alcuni brani straordinariamente famosi, come la danza russa, il Valzer dei fiori e la Danza della Fata Confetto. Il tutto unito a coreografie che sono un punto di riferimento del repertorio ballettistico.
Scenografie e costumi hanno quindi trasportato il pubblico del Municipale nella notte della Vigilia, in una casa alto borghese di inizio Novecento: a contribuire all’aria di festa per i più piccoli arriva il mago Drosselmeyer che porta a Marie, al fratello e ad altri piccoli ospiti regali che prendono vita in brevi assoli di danza (Arlecchino, Colombina e il Moro); ecco che a Marie viene donato lo Schiaccianoci che, in un suo sogno nella notte, si trasforma in principe e – tra lotte con topi e pipistrelli – la conduce in un’isola delle fiabe ricca di personaggi. E’ proprio qui che il balletto “spicca il volo” e si stacca dall’atmosfera domestica – legata alla tematica del Natale – per librarsi liricamente verso la dimensione onirica della storia. La ballerina Alla Bocarova, con leggerezza ed espressività, ha danzato nel ruolo di Marie; Aleksandr Abaturov è stato invece un eccellente principe. Grande caratterizzazione e colore si sono avuti nei momenti delle danze spagnola, araba e cinese; affascinante nella sua eleganza il pas à trois. Culmine nella famosissima e già citata danza russa, e grande entusiasmo per l’altrettanto famoso valzer, momento corale ricco e sognante, di grande effetto. Tutto questo, preludio all’ingresso di Marie e del principe, che si esibiscono assieme ad altri danzatori, per arrivare all’assolo della danza della Fata Confetto, un momento molto sentito dal pubblico.

Il Balletto Yacobson di San Pietroburgo, fondato da Leonid Yacobson, unisce nel suo repertorio passato e presente, precisione tecnica ed espressione, tradizione e modernità. La compagnia è diventata in breve tempo un importante punto di riferimento nella storia della cultura russa del balletto. Nel 1976, alla morte di Yacobson, l’eredità è stata raccolta da Asol’k Makarov, suo caro amico e stimato artista. Durante gli anni della sua direzione oltre venti coreografi russi e stranieri hanno lavorato con la compagnia, tra i quali: Georgij Aleksidze, Leonid Lebedev, Ditmar Zeiffert, Ann Hutchinson. Ad oggi continua a mantenere viva la tradizione del suo repertorio, proteggendo il lascito del suo fondatore, ma allo stesso tempo sviluppa anche una direzione più moderna.

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