Casa Pound, fascismo e antifascismo
rianimano il mese preelettorale

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L’inaugurazione della sede di Casa Pound

E’ il fatto – unico, almeno per ora – in grado di animare una campagna elettorale soporosa, grigia come lo scorcio di stagione invernale che la ospita. L’inaugurazione della sede piacentina di Casa Pound, sigla più che emergente nella galassia dell’estrema destra italiana, anima il dibattito e surriscalda gli animi andando, guarda caso, ad accentuare i solchi che dividono la sinistra.
L’approdo a Piacenza dell’organizzazione oggi più discussa in Italia ha già portato in piazza, a protestare e a intonare Bella Ciao, un centinaio di contestatori (sabato scorso, in occasione del taglio del nastro della sede di via X Giugno): una manifestazione spontanea, antipasto di quella – negli auspici dell’antifascismo piacentino ben più folta – di sabato prossimo, 10 febbraio.
Ma è proprio sulla partecipazione a quell’appuntamento che a sinistra riesce a litigare. Un battibecco, dai toni sorprendentemente accesi e perfino inquietanti, si è animato su facebook tra Stefano Cugini (Pd) e Carlo Pallavicini (Si Cobas). Di fronte all’intenzione manifestata dall’esponente dem di partecipare alla manifestazione del 10 febbraio, Pallavicini scrive: “Prevengo subito in qualità di organizzatore del corteo di sabato, dicendo che gli esponenti del Pd, per noi totalmente corresponsabili della situazione, non saranno ben accetti e saranno immediatamente allontanati dal servizio d’ordine. Andate a farvi la campagna elettorale da un’altra parte”. Ma Cugini ribatte: “Io sabato sarò al corteo in quanto cittadino, oltre che esponente politico. La manifestazione è pubblica, su suolo pubblico, sono pure stato invitato. Non ho bisogno del tuo permesso per aderire e tu non allontani proprio nessuno”.  Il prosieguo alla manifestazione di sabato prossimo.

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