Volley: Champions a Cremona. Piacenza perde un’altra coppa…

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cevHa destato sorpresa l’assegnazione della finale di Champions League femminile di volley a Cremona, l’Italia e’ riuscita a battere per una volta la concorrenza delle piu’ facoltose citta’ turche, polacche e russe che negli ultimi anni avevano monopolizzato gli ultimi eventi pallavolistici. Potenza dei dollari delle multinazionali del petrolio ed energetiche nonche’ delle munifiche banche dell’est europeo, sta di fatto che negli ultimi cinque anni nessuna citta’ occidentale era riuscita ad ospitare la maggiore manifestazione continentale di pallavolo.C’e’ riuscita Cremona, citta’ dalla recente tradizione pallavolistica e con un palazzetto non di primissimo pelo ed una capienza bel lontana dalle arene di Stettino, Baku ed Istambul recenti teatri delle finali. Fa anche un po’ di rabbia constatare che una citta’ limitrofa piu’ piccola di Piacenza sia riuscita ad organizzare un evento dalla simile portata con una societa’, la Pomi Casalmaggiore, che pochi anni or sono era in B2 e che solo dalla scorsa stagione e’ entrata nella nobilta’ dei top team italiani. A Copra e Rebecchi non sono bastati gli scudetti, le coppe ed una tradizione di vertice che dura da diverse stagioni per riuscire a convincere i dirigenti della potente Cev che Piacenza ed il suo PalaBanca ( di piu’ recente costruzione rispetto al PalaRadi e con una ricettivita’ per lo meno simile) erano meritevoli di ospitare ed organizzare rassegne continentali. Per la verita’ in ambito maschile ci aveva provato per un paio di volte Guido Molinaroli, sia nel 2005 che nel 2010 i biancorossi si candidarono per ospitare Champions e Cev ma furono  battuti un po’ a sorpresa nella scelta da Salonicco e Maaseik, sul Copra furono determinanti i non buoni rapporti con la dirigenza europea (il cui vicepresidente Arena fu paragonato sventuratamente ad una marca di polli surgelati) ,anche se ufficialmente le motivazioni erano legate alla capienza dell’impianto sportivo (si parlava di almeno 5000 posti), tesi poi clamorosamente disattesa allorche’ proprio il Copra si trovo’ a giocare una finale di Cev in una palestra siberiana di  ai limiti del Circolo Polare Artico. In ambito femminile la Nordmeccanica ha preferito evitare di scontrarsi con i colossi orientali, troppi i 200.000 euro chiesti come soglia di ingresso e la sensazione che il peso politico di talune squadre e nazioni avrebbe comunque portato la finale altrove. Cremona e la piccola Casalmaggiore hanno invece sorpreso tutti riuscendo ad ospitare la finale di Champions, quella finale che al di la’ del Po hanno accarezzato per anni senza riuscire mai portarsi in casa. Al di la’ delle questioni di mero campanile e di rivalita’, che nella pallavolo sono molto attutite, dopo Parma che si e’ appropriata della Coppa (salume) anche Cremona si porta a casa un’altra di Coppa (dei Campioni) Piacenza ancora una volta mastica amaro di fronte alla evidente capacita’ delle citta’ limitrofe di fare squadra e creare visibilita’ ed eventi a livello nazionale ed internazionale. Senza dimenticare che il main sponsor di Cremona, la Pomi, ha di recente acquisito una della maggiori industrie piacentine, la Arp di Gariga; forse un po’ di Piacenza nell’organizzazione della final four  cremonese c’e’……

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