Veneziani e il ponte dei sospiri
San Nicolò: “Di necessità virtù”

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ll sindaco di Rottofreno Raffaele Veneziani

Raffaele Veneziani è il sindaco che più ha sofferto – insieme e per conto dei suoi concittadini – la chiusura trimestrale del vecchio ponte di Maria Luigia. Il sindaco di Rottofreno, e quindi della popolosa San Nicolò, dalla primavera scorsa non ha risparmiato energie, prima per  ottenere un guado che alleviasse la clausura dei suoi amministrati, poi per rendere meno duro “l’isolamento”. Sua l’idea di trasformare il deserto della via Emilia in un inedito e singolare palcoscenico di concerti, tavolini all’aperto e festa popolare. Veneziani, insomma, ha cercato di mutare – come da proverbio – la necessità in virtù.
Sindaco, a bocce ferme, che cosa insegna un’esperienza come questa?
“Due sono i piani di risposta: dal punto di vista dell’esecuzione dei lavori, della qualità dell’intervento e del rispetto della tempistica, tutto è andato bene. Ne riconosco il merito alla Provincia, un merito non indifferente poiché ci ha fatto capire  che anche in Italia i lavori pubblici possono essere fatti nel rispetto dei costi e dei tempi stabiliti. Qualcosina in più – ed ecco il secondo livello di risposta – si poteva fare dal punto di vista della vicinanza alla gente. In questo senso noi ci siamo fatti carico anche del lavoro di altri. Abbiamo, inoltre, cercato di trasformare un’indubbia stagione di crisi in una opportunità e quello che è emerso, lo dico non senza orgoglio, è la grande capacità di resistenza della nostra comunità: i commercianti hanno saputo collaborare fattivamente, coordinandosi in modo encomiabile; la Pro Loco non ha mai fatto mancare il suo sostegno. Certo, non sono mancate le polemiche ma ritengo siano fisiologiche: noi abbiamo dato spazio a tutti coloro che si sono proposti, con progetti e iniziative. Poiché il Comune non ha profuso risorse, per forza di cose ha sostenuto gli operatori più dinamici e intraprendenti”.
E’ saltata la festa finale per l’anticipata (di tre giorni) riapertura del ponte. Alcuni l’hanno vista come una gaffe istituzionale della Provincia.
“C’è un po’ di rammarico per l’evento organizzato e sfumato. Ma va bene così”.
Un aspetto positivo della lunga estate di isolamento è stata la scoperta del treno. Saranno confermati i collegamenti ferroviari aggiuntivi?
“Solo sabato scorso ho ricevuto conferma del mantenimento fino a tutto dicembre delle fermate aggiuntive dei treni. In realtà, purtroppo, non c’è completamente da gioire: la risposta della Regione, arrivata a scuole aperte, trova la quasi totalità degli studenti già in possesso dell’abbonamento ad autobus e corriere: a dicembre, i dati necessari per valutare la sperimentazione, saranno falsati dalla tardiva comunicazione”.
Il ponte è agibile al traffico automobilistico, ma i ciclisti continuano pericolosamente a percorrere l’angusta carreggiata riservata ad auto e camion. Che fine ha fatto la pista ciclabile?
“Ho avuto conferma che sarà completata, come da previsioni, entro fine mese. Ma io, adesso, ho smesso di fare il lavoro di altri (la funzionalità della ciclabile è legata anche all’adeguamento della viabilità all’altezza della rotonda, in territorio comunale di Piacenza, ndr). Mi piacerebbe però che venisse aperto anche il transito pedonale, a valle: non pochi sono i pedoni in generale e in particolare i pellegrini della Francigena”.
Insomma, Provincia e Regione non è che si spendano molto nella comunicazione interistituzionale. Polemiche?
“Ma no, è tutto ok”.

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