Ordine dei medici: “giro di vite”
sugli abusi della professione

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Il dottor Stefano Pavesi e il dottor Augusto Pagani

Basta alle pubblicità ingannevoli e a quei cartelloni che invitano a cure mediche gratis, o quasi. Basta ai direttori sanitari “fantasma” di strutture sanitarie private. Basta a palestre, centri estetici, ambulatori che occasionalmente erogano servizi sanitari di dubbia trasparenza. Gli abusi, in materia di informazione sanitaria non sono infrequenti e rappresentano un vulnus per la professione media e per la tutela della salute pubblica. Da qui nasce l’esigenza di un attento monitoraggio dei messaggi informativi e pubblicitari di carattere sanitario diffusi non solo da professionisti e strutture mediche, ma anche da quelle non sanitarie come palestre e centri di attività sportiva. E’ quanto prevede l’articolata campagna di sensibilizzazione, al momento unica in Italia, lanciata dall’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Piacenza “a garanzia della correttezza informativa del cittadino in ambito sanitario, e a tutela della professione medica”.
“In questi ultimi mesi – hanno spiegato il presidente dell’Ordine Augusto Pagani e il presidente della Commissione Albo Odontoiatri Stefano Pavesi – abbiamo portato avanti una diffusa ricognizione sul web arrivando alla conclusione che sia opportuno avviare una sistematica attività di controllo in questo senso: obiettivo è informare e sensibilizzare colleghi e cittadini della necessità che tutto quanto veicolato dai mezzi di informazione, quotidiani, televisione e siti internet, debba portare con sè un messaggio corretto: vogliamo comunicare che l’Ordine, a cui la disciplina legislativa affida il compito di verifica contenutistica dei messaggi informativi sanitari, è attento a come viene svolta la professione e al modo in cui vengono curate le persone. Non abbiamo riscontrato – specifica il dottor Pagani – casi eclatanti di abuso della professione ma una diffusa disattenzione, questo sì, ad un problema che riteniamo importante”.
La visione commerciale imposta dall’Antitrust (legge sulla concorrenza del 2006), infatti, non prevede controlli a monte, né rispetto al format, né sul tipo di pubblicità proposta e neppure sulla correttezza del messaggio. “Resta la possibilità – spiega il presidente dell’Ordine – per informazioni e pubblicità, di chiedere all’Ordine un parere preventivo sul messaggio, ma non è più un obbligo”.
L’Ordine dei Medici, infatti, può intervenire solo a posteriori, dopo che questi messaggi sono stati diffusi. L’Ordine di Piacenza avvierà dunque un puntuale monitoraggio per sensibilizzare i soggetti interessati, dai singoli professionisti, alle strutture imprenditoriali organizzate nell’erogazione dei servizi sanitari, fino alle strutture anche non sanitarie, come ad esempio palestre o centri sportivi, comunque interessate dalla problematica in quanto esercenti attività in qualche modo dipendenti, direttamente o indirettamente, da presupposti certificativi per abilitare la propria utenza alla concreta pratica dell’attività da loro esercitate o promosse.
L’attività di sensibilizzazione riguarderà in particolare la figura del Direttore Sanitario: “E’ necessario – hanno evidenziato Pagani e Pavesi – che tutte le strutture sanitarie abbiano una direzione sanitaria effettivamente realizzata nei fatti e comunicata all’Ordine per le opportune verifiche”.
“Nelle strutture in cui il direttore sanitario non esercita una adeguata azione di controllo e di coordinamento nei confronti delle diverse figure professionali aumenta inevitabilmente il rischio di prestazioni inappropriate e di esercizio abusivo della professione medica ed odontoiatrica, ed anche la possibilità che vengano diffusi messaggi informativi e pubblicitari privi della dovuta correttezza e trasparenza”.
L’obiettivo ultimo dell’iniziativa è porre un freno agli abusi: “Se alla fine di questo periodo di informazione – spiega il dottor Pagani – verificheremo situazioni di criticità apriremo procedimenti disciplinari nei confronti dei nostri iscritti, segnaleremo agli Ordini provinciali di appartenenza eventuali comportamenti deontologicamente rilevanti messi in atto sul nostro territorio da parte di loro iscritti, ed ovviamente segnaleremo alle autorità competenti le irregolarità di non diretta competenza ordinistica”. “Il timore -prosegue il presidente dei medici piacentini – è che il tasso di irregolarità sia destinato ad aumentare in assenza di interventi di richiamo. Lasceremo un certo lasso di tempo perchè si effettui la regolarizzazione là dove è latitante; poi saremo costretti ad intervenire. Richiamiamo, dunque, tutti – concludono Pagani e Pavesi – alla prudenza e alla correttezza nella diffusione dei messaggi sanitari a tutela degli utenti”.

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