La storia di Abdinassir, migrante
“Il mio sogno è integrarmi”

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Il convegno alla Cgil
Il convegno alla Cgil

di Elena Caminati – Abdinassir viene dalla Somalia. Il suo è stato, davvero,  quello che si dice un viaggio della speranza. E’ arrivato a Piacenza nove mesi fa, dopo aver trascorso sei lunghi mesi a Trento. Oggi, nella nostra città, è alloggiato al Convento dei frati minori di Santa Maria di Campagna. Abdir è in attesa di conoscere se la sua richiesta di richiedente asilo verrà accettata. Nei suoi occhi si legge attesa e disincanto, perchè questo giovane uomo di 32 anni è già stato fortemente messo alla prova dalla vita  e non si aspetta nulla. Laureato in ingegneria è un grande appassionato di lingua e letteratura italiana che sta studiano e approfondendo anche a Piacenza. Ma l’inizio non è stato facile: “Quando scappi dal tuo paese, sei lontano dalla tua famiglia che in parte non c’è più, non è facile – ci ha detto co un filo di voce – quando alla mattina esci di casa e alla sera ritorni senza una parola di conforto da parte della gente, è una condizione molto triste. Ho sofferto molto la chiusura della gente, anche se capisco la diffidenza”. Abdir è solo, ha perso padre e fratelli, gli sono rimaste la mamma e una sorella che vivono in Inghilterra con lo status di profugo. Colpisce, nonostante la difficoltà, sentir pronunciare da questo giovane somalo la parola sogno. “Il mio sogno – ci spiega un italiano praticamente perfetto– è quello di integrarmi, non solo di ricevere aiuti. Vorrei avere l’opportunità offrire quaocosa all’Italia, non solo di ricevere. Io vorrei vivere qui, farmi una famiglia e lavorare, magari come soggetto strategico tra il mio paese di origine, la Somalia, e l’Italia”. La storia di Abdinassir, insieme a quella di altri migranti, è stata raccontata al convegno organizzato dalla Cgil per concentrarsi su quali strategie Piacenza mette in campo per far fronte a questa emergenza: “La situazione è complessa – spiega il segretario della Camera del Lavoro Gianluca Zilocchi – a fronte di una buona collaborazione con la Prefettura e le istituzioni come Piacenza, che si è fatta carico di un numero maggiore di migranti rispetto a quello previsto, ci sono ancora troppi comuni che girano le spalle rispetto a questa realtà. Sul nostro territorio ci sono 250 profughi, basterebbero poche unità per ogni comune per risolvere, in parte, questa emergenza”. Presente anche l’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini che ha accolto la proposta della Cgil di istituire, accanto ai viaggi della Memoria, i viaggi
dell’emigrazione italiana, ad esempio partendo da Marcinelle, dove persero la vita centinaia di emigranti italiani all’estero per cercare un lavoro.

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