“I vignaioli di San Giovanni”, a Monticelli culture
e colture dal 21 al 23 giugno

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vignaioli1Una grande festa dedicata ai vini naturali, contenenti solo lieviti indigeni e poca o nulla anidride solforosa. Questa è “I vignaioli di San Giovanni”, manifestazione che si svolgerà presso la cascina La Secca di Monticelli d’Ongina da sabato 21 a lunedì 23 giugno. Musica, proiezioni e dimostrazioni faranno da corollario a questa iniziativa che si propone di diffondere la cultura e il gusto dei vini naturali, “non prodotti con lieviti selezionati dall’industria enologica – ci tiene a precisare Alberto Caretti, patron della manifestazione ed egli stesso produttore di vino naturale nel parmense – che favoriscono lo sviluppo di sentori stilizzati. La vinificazione senza additivi permette invece di creare vini che siano espressione diretta e sincera di un territorio”. È proprio il lievito naturale – differente per zona di produzione – che conferisce appunto particolarità al vino.
“I vignaioli di San Giovanni” sarà aperta al pubblico (per il programma dettagliato: www.vignaiolidisangiovanni.it/il-programma) e vedrà la partecipazione di circa cinquanta cantine, prevalentemente italiane e con “incursioni” da Slovenia e Catalunya. Non solo banchi d’assaggio dei produttori presenti, ma anche un ricco programma di seminari (da quello sulla finanza etica come investimento condiviso a quello su acqua e alimentazione), degustazioni tematiche (lunghe macerazioni e uso delle anfore; sur lie: bollicine naturali; dal Collio all’Etna; Catalunya libre y natural), proiezioni di film (“T’amo pio bove” di Tiziano Sossi) e concerti (“Il profumo degli accordi” eseguito dagli Open Trios con Giovanni Bietti). Da segnalare, sabato 21, la realizzazione di un’anfora in diretta a cura di Leonardo Parisi, mastro anforaio di Impruneta (FI). Non mancheranno anche artigiani alimentari con le loro produzioni e, per gli amanti del buon cibo, due esempi di cucina tipica: la tradizione piacentina e quella romana,  curata da interpreti sinceri quali “La Taverna Piasinteina” di Chero di Carpaneto (Piacenza) e “Flavio al Velavevodetto” di Roma.

“I Vignaioli di San Giovanni” sarà una vera e propria tavola rotonda di culture e colture, un’occasione di incontro e confronto orientata alla costituzione di un futuro comune, nel rispetto della natura, del lavoro e dell’uomo. Tutto nasce da una presa di coscienza, dalla volontà di autodeterminazione, da parte di una comunità di “piccoli ma grandi produttori” che hanno fatto dell’agricoltura naturale e del rispetto della terra il loro vessillo, e di un gruppo di giovani professionisti, appassionati del settore. Alla base si trova un’ideologia del lavoro condivisa, che mira a difendere un territorio e la sua libertà di espressione, che pretende un lavoro in cantina che dia priorità all’uva, che si basi sull’uso di tecniche poco invasive. Lo scopo di queste giornate è quello di creare l’occasione di un incontro e confronto in un luogo speciale, bucolico e allo stesso tempo di riflessione e approfondimento comune, come in un interminabile “banchetto” di tre giorni. Saranno presenti i produttori, i professionisti di settore, gli appassionati e i fruitori: tutti quelli che non possono smettere di osservare questa terra dalla moltitudine di colori, assaggiando i frutti di un duro lavoro.

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