Edilizia: primi (lievi) segnali di ripresa
Aumentano massa salari e ore lavorate

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cantiereIl settore edile piacentino sta finalmente vivendo negli ultimi mesi una lieve ripresa. Non sono ancora dati del tutto soddisfacenti, ma dopo anni di buio totale, questo incremento rappresenta un segnale positivo che fa ben sperare per il futuro.
Secondo i dati forniti dalla Cassa Edile di Piacenza, infatti, confrontando i dati del semestre ottobre 2015-marzo 2016 con il semestre ottobre 2014-marzo 2015, si è evidenziato un aumento della massa salari dell’11,48 per cento che, se sarà confermato dal monitoraggio dei mesi successivi dell’anno, potrebbe far sperare in un’inversione di tendenza. Dopo il lungo periodo di crisi economica, iniziato nel 2009, se ci si concentra sugli ultimi sei mesi, si possono notare lievi aumenti nel numero dei lavoratori, nel numero di ore lavorate e nel numero di imprese (anche queste dimezzate dal 2009 ad oggi). Altro importante segnale è la diminuzione delle ore di cassa integrazione: sono state 188.140 nel semestre ottobre 2014-marzo 2015 calate a 88.705 in quello ottobre 2015-marzo 2016.
Gli addetti ai lavori sanno bene che i numeri registrati nel 2009, non torneranno più.
“Se nel 2008 la produzione di cemento era di circa 46 milioni di tonnellate – ha commentato Stefano Riva di Confindustria – oggi è diminuita di quasi un terzo, arrivando  a circa 18 milioni di tonnellate.
Chi fa parte del settore sa che sarà fondamentale ripensarsi, sia in termini di dimensioni, che in termini di qualità del lavoro, che dovrà puntare all’utilizzo di materiali ecologici, all’efficienza energetica e alla rigenerazione urbana.”
La lenta ripresa dell’industria del mattone è dovuta principalmente a due fattori: quello degli appalti pubblici e quello della ristrutturazione. In particolare ciò che ha favorito l’aumento degli interventi edili sono state le agevolazioni fiscali nel campo energetico. Questo ha portato ad una crescita nel numero dei dipendenti che riescono a lavorare, infatti, anche se dal 2009 ad oggi, le presenze del numero di lavoratori nel settore si sono dimezzate (3597 nel 2009/2010 contro le 2253 del 2014/2015), in questo ultimo semestre si è evidenziato un lieve aumento.
Per far sì che il mercato edile si smuova c’è bisogno della collaborazione di tutti: gli enti pubblici da un lato sono chiamati a partecipare ai bandi di gara per la realizzazione di opere di interesse collettivo (come scuole, impianti sportivi e strutture sanitarie), i privati, dall’altro, possono usufruire dei bonus fiscali che con la legge di stabilità 2016 sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2016: si parla di una detrazione fiscale del 65 per cento per gli interventi di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici e della detrazione del 50 per cento per le ristrutturazioni edilizie.
“Bisogna essere positivi – ha dichiarato Matteo Raffi, presidente dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Piacenza -. Non si può ancora gioire, ma questi lievi incrementi ci fanno ben sperare.”
Se si vuole invertire il trend al ribasso che ha caratterizzato l’edilizia negli ultimi anni, si può ripartire solo da qui: dalla collaborazione tra pubblico e privato e dalla riqualificazione degli immobili esistenti.

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