Dopo i fatti di Torino, rischio panico collettivo
Sarà un’estate di eventi, sagre e feste blindate?

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Venerdi piacentini

Rischio terrorismo ma anche, e soprattutto, rischio panico collettivo.
A pochi giorni dall’inizio dei Venerdì Piacentini (23 giugno prossimo) si sta lavorando alla definizione di un piano che garantisca il massimo livello di sicurezza.
Dopo i fatti di Torino – arcinoto il pigia-pigia mentre sul maxischermo Juventus e Real Madrid si contendevano la Champion’s – è stato il ministro dell’Interno Marco Minniti a dichiarare necessarie nuove misure per la sicurezza negli stadi e nelle piazze: “Di fronte ai feriti di Torino, l’impegno che dobbiamo prendere tutti è che le istituzioni devono coralmente creare le condizioni perché certi fatti non succedano più. Se non ci sono i requisiti non si farà l’evento – ha decretato il titolare del Viminale -. Se l’evento non garantisce il livello massimo di sicurezza è chiaro che non potrà svolgersi. Il nostro obiettivo, naturalmente, è consentire che tutti i 1700 eventi in programma per l’estate si svolgano in un contesto di tranquillità”.
Naturalmente, in gioco sono a questo punto non solo i grandi eventi di portata nazionale e internazionale, bensì la miriade di feste, sagre, eventi che affollano ciò che resta dello strapaese italiano.
Alla nota del Viminale, ha fatto seguito l’intervento del prefetto Franco Gabrielli. A tutte le prefetture, tra le altre cose, Gabrielli scrive: “Si dovrà accertare la capienza delle aree di svolgimento dell’evento per la valutazione del massimo affollamento possibile. In particolare, per quanto concerne le iniziative in programma in aree pubbliche di libero accesso, al fine di evitare condizioni di sovraffollamento che possano compromettere le necessarie garanzie di sicurezza”.
E ancora: “Devono essere elaborati piani di emergenza e di evacuazione anche con l’approntamento dei mezzi antincendio predisposti dall’organizzatore dell’evento, con l’esatta indicazione delle vie di fuga e correlata capacità di allontanamento in forma ordinata”.
Tutto questo perché bisogna “garantire la salvaguardia della incolumità delle persone, dell’ordine e della sicurezza”.
Bene, ma come tradurre in operative le disposizioni del Ministero dell’Interno senza stravolgere i piccoli e grandi eventi da sempre in programma, in ogni estate, e anche quest’anno per tutta l’estate, in città e provincia?
Il prefetto di Piacenza ha convocato i sindaci, la questura, i carabinieri, la guardia di finanza, la polizia municipale: le riunioni si susseguono per predisporre un piano di sicurezza ragionevole e, ovviamente, per prevenire in ogni modo il rischio di emulazione ed altri gesti gravi.
Ovvia, a questo punto, la domanda: in che modo agire per garantire sicurezza e serenità ai partecipanti? Allo stato dei fatti non ci sono ancora indicazioni precise. Anche Blacklemon (la società che si occupa dell’organizzazione dei Venerdì Piacentini) è in attesa di istruzioni per sapere come muoversi. Il tutto a pochi giorni dall’inizio della festa.

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