Urbanistica condivisa tra città e paesi di cintura
La richiesta arriva da cittadini e associazioni

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Silvio Bisotti
Silvio Bisotti

L’allarme era stato lanciato da Legambiente quando chiese una moratoria ai Comuni della cintura sull’applicazione dei Psc (Piani strutturali comunali) adottati che prevedono nei prossimi 15/25 anni quasi 15 milioni di metri quadri di aree residenziali o produttive e 12.000 nuovi residenti . Si tratta dei Comuni di Gazzola, Gossolengo, Gragnano, Calendasco, Podenzano, San Giorgio, Pontenure e Rottofreno. Per l’associazione ambientalista, la pianificazione, pensata in un momento di espansione per l’edilizia – fase che ora non c’è più – andrebbe ripensata e ricontestualizzata tenendo conto dell’area vasta e non dei singoli confini comunali. In sostanza, la proposta di Legambiente era per un accordo inter e sovra comunale finalizzato alla tutela (se non proprio al rispetto) del suolo che circonda, per chilometri e chilometri quadri, la città capoluogo, laddove il comune di Piacenza lascia spazio ai comuni che la circondano a Sud, a Est e a Ovest (a Nord scorre l’invalicabile Po). Si tratterebbe di invertire una tendenza invalsa da anni e anni, da amministrazioni e amministrazioni di segno apparentemente diverso, di misurare lo sviluppo (quasi sempre senza progresso) con l’espansione edilizia di un borgo (annessi i ricavi degli oneri di urbanizzazione). Va in questa direzione – ora – la proposta fatta dai cittadini e dalle realtà che hanno preso parte al percorso di partecipazione del Poc (Piano operativo comunale) di una analisi condivisa dei vari strumenti di pianificazione di tutti i comuni che compongono la Grande Piacenza, con particolare attenzione ai temi delle nuove urbanizzazioni e della mobilità. L’obiettivo è proprio quello di un’urbanistica condivisa tra comune capoluogo e paesi di cintura, sotto la regia della Provincia. La sollecitazione di Legambiente, all’amministrazione comunale di Piacenza, è di farsi promotore di un’iniziativa “politica” verso l’amministrazione provinciale in primis e nei confronti dei comuni cosiddetti di cintura, per promuovere una valutazione ambientale strategica intercomunale che permetta di contabilizzare, anche sotto il profilo economico, gli impatti ambientali e sociali che le previsioni espansive oggi adottate o approvate nei singoli strumenti urbanistici comunali produrrebbero, se attuate.

Patrizia Calza
Patrizia Calza

Proposta, quella di un tavolo comune per analizzare gli strumenti di pianificazione, sostanzialmente accolta dall’assessore comunale all’Urbanistica Silvio Bisotti che però precisa: “Si tratterà di una consultazione conoscitiva perchè non potremo proporre una pianificazione integrata e rimettere in discussione certe scelte strategiche. Lasciamo comunque alla futura amministrazione – ha proseguito Bisotti – un atto di indirizzo da utilizzare in massima libertà”. Cauta anche la vicepresidente della Provincia, nonché sindaco di Gragnano, Patrizia Calza: “Mi sento già tutelata dalla Provincia, l’ente che ha la funzione di coordinare, indirizzare e pianificare il governo del territorio e che ha uno sguardo più vasto sulla situazione complessiva. Detto questo, ben venga qualsiasi momento di confronto in più, sono disponibile a tavoli di reciproca consultazione”.

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