Politecnico: nuovo waterfront per il Po,
il tema della Summer School 2016

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poliIl paesaggio fluviale è stato al centro della settima edizione della Summer School (International Summer School OC Open City) del Polo piacentino del Politecnico di Milano. Per tre settimane, dal 5 al 23 settembre, 120 gli studenti provenienti da tutto il mondo – insieme a docenti, teorici, critici e professionisti di fama mondiale – sono stati invitati a confrontarsi sulla progettazione di un nuovo waterfront del Po e sulla riqualificazione di quella ‘zona cuscinetto’ che divide la città e le sue infrastrutture dall’acqua, ragionando sul tema del paesaggio e sulle sue innumerevoli implicazioni.
La settima edizione della Scuola Estiva Internazionale del Politecnico di Milano ha ruotato infatti attorno al tema del ‘Paesaggio in movimento. Design innovativo per la riva del fiume Po’: “Per l’edizione di quest’anno – spiega Guya Bertelli che insieme ai colleghi Sara Protasoni, Carlos Garcia Vazquez e Victor Tenez Ybern dirige l’iniziativa – abbiamo scelto di focalizzare la nostra attenzione su una serie di fasce territoriali individuabili tra il fiume e la città. La valorizzazione e la riqualificazione di queste fasce è una straordinaria occasione per aumentare la qualità di Piacenza e la sua attrattività”.
Piacenza è un caso-studio di grande attualità per la Scuola di Architettura del Politecnico di Milano grazie alla sovrapposizione e all’interazione di diverse forme di paesaggi: agricolo, produttivo, urbano. Gli spazi lungo il Po – nel corso degli anni – sono stati progressivamente occupati da una fitta successione di funzioni e infrastrutture (industriali e produttive), che ha costruito una sorta di barriera – sia fisica che virtuale – tra la città e il fiume e ha contribuito ad un lento processo di marginalizzazione. Da qui la necessità di avviare un processo di rigenerazione urbana attraverso l’individuazione di nuove funzioni alternative: i partecipanti al workshop internazionale hanno l’opportunità di discutere le nuove funzioni e gli utilizzi dell’area attorno al Grande fiume, stabilendo anche nuovi collegamenti su ampia scala ed individuando nuove forme di socializzazione. Durante le tre settimane dell’International Summer School OC Open City, gli studenti – accompagnati dai professionisti del mondo accademico e da personalità note al grande pubblico (come artisti, fotografi, registi cinematografici..) – interagiscono su diverse scale di intervento: dalla trasformazione del paesaggio, alla rigenerazione di aree pubbliche, passando attraverso la realizzazione di componenti architettonici specifici. Il workshop si è proposto infatti di mantenere un dialogo aperto tra le diverse specialità di progettazione necessarie per affrontare i problemi derivanti da trasformazioni architettoniche, urbane e ambientali, diventando un forum di discussione e un laboratorio di brainstorming, in cui discutere sulle prospettive generali di sviluppo di habitat contemporanei. Gli studenti che frequentano il laboratorio internazionale sono stati divisi in 3 diversi gruppi di lavoro. Ad essi si è affiancata una classe parallela, composta da una trentina di studenti che frequentano la Scuola Superiore di Architettura (Advanced School of Architecture) che riunisce tutti i Poli del Politecnico: la classe ha affrontato gli stessi argomenti ma con un taglio sperimentale, legato all’installazione come strumento di trasformazione del paesaggio. Gli elaborati sono stati sottoposti a tre revisioni critiche (ciascun venerdì delle tre settimane di workshop) a cura della Commissione internazionale, che ha valutato – di volta in volta – i progressi dei gruppi di lavoro. Al termine del Workshop progettuale il Comitato internazionale proclamerà i progetti migliori. Settimanalmente, inoltre,  presso il Padiglione Nicelli del Campus Arata sono state organizzate conferenze pubbliche con relatori di fama internazionale che si sono confrontati su tematiche architettoniche attuali. Proposti, infine, una serie di eventi paralleli orientati a integrare temi architettonici con le discipline dell’arte e del cinema. “In queste tre settimane – concludono i direttori – si integrano ambizioni diverse: la volontà di realizzare un’iniziativa accademica di alto profilo e con importanti ricadute scientifiche è affiancata dal desiderio di trasformare il Campus Arata in un vero laboratorio, avente come protagonisti gli studenti ma capace di coinvolgere anche tanti piacentini (tutte le conferenze e le iniziative in programma sono infatti aperte al pubblico). Un’occasione per mettere in circolo energie positive, qualcosa di cui le nostre città hanno tantissimo bisogno, in questi momenti storici”.

Info: www.intschool.polimi.it. Canale twitter e facebook: OCOPENCITY. Mail: oc.summerschool@gmail.com.

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