Giovedì 25 l’americanista Bruno Cartosio parla di “America 2020” alla cooperativa La Magnana

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Cittacomune organizza per giovedì 25 giugno alle 21 presso la cooperativa La Magnana, strada Magnana 20, un incontro dal titolo “America 2020”.
L’americanista Bruno Cartosio cercherà di spiegare l’inarrestabile ondata di protesta che attraversa gli Stati Uniti dopo l’omicidio di George Floyd.

Bruno Cartosio è uno dei più attenti studiosi italiani delle culture americane. Il suo ultimo libro è “Dollari e no. Gli Stati Uniti dopo la fine del secolo americano” (DeriveApprodi, 2020).

«L’omicidio di George Floyd a Minneapolis il 25 maggio ha innescato una sollevazione generale. Una ragnatela di centinaia di manifestazioni di massa, che ha avvolto gli Stati Uniti in un “coerente movimento nazionale contro il razzismo del sistema” (New York Times). Gli afroamericani sono alla testa della protesta, come lo erano stati negli anni Cinquanta-Sessanta del Novecento, quando l’ultimo loro grande movimento aveva imposto cambiamenti radicali – contro il razzismo istituzionale e contro la povertà – nella società statunitense. E stavolta la rabbia per gli omicidi da parte delle polizie locali, già allora scintilla delle rivolte urbane, è esasperata dall’innalzamento drammatico della disoccupazione e dalla devastazione dei contagi da Covid-19 degli ultimi mesi. Pressoché ovunque al seguito dell’iniziale ribellione nera si è formata una composita corona di solidarietà politica combattiva e largamente non violenta. Tanto rappresentativa che non potrà essere ignorata, né ridotta a “delinquenti” (thugs), come li ha bollati Trump. Sufficientemente grande prima da accerchiare la Casa Bianca e costringere Trump a chiudersi nel bunker sotterraneo, e poi da riempire la capitale con un milione di dimostranti. La loro è una rabbia
lucida, che coniuga l’insopportabilità delle violenze poliziesche con la risposta all’insulto razziale e l’inaccettabilità della condizione sociale. In prima linea sono i più giovani, ma come in tutte le resistenze i meno giovani sono il retroterra necessario per dare peso politico, fare coalizione e tenere la barra del movimento». (Bruno Cartosio)

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