Giornata internazionale della cooperazione,
Corvi: “Inclusione sociale intrinseca nelle coop”

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Nicoletta Corvi

Confcooperative Piacenza celebra sabato primo luglio la Giornata internazionale delle cooperative, evidenziando il trend positivo che caratterizza il settore, e che si può così sintetizzare: non c’è aumento di fatturato senza crescita dei posti di lavoro.  I dati di chiusura dell’anno 2016 confermano la buona tenuta del sistema cooperativo sul territorio, con 1.619 associate in Emilia Romagna che generano un giro di affari pari di 13,73 miliardi di euro e offrono occupazione a 75.672 persone.
Un trend – quello di Confcooperative Piacenza – che bene si sposa con il tema scelto per l’edizione 2017 della Giornata internazionale delle cooperative, che quest’anno è dedicata all’inclusione sociale. ‘Le cooperative assicurano che nessuno resti indietro’, è il messaggio proposto dall’Alleanza internazionale delle cooperative (ICA), che pone un focus sullo spazio che le cooperative offrono alle persone (senza discriminazioni di ogni genere) e sullo sviluppo sostenibile, quali leve economiche e sociali della cooperazione. ‘L’inclusione sociale è prerogativa fondamentale del modello cooperativo, ed è presupposto di base per la crescita delle comunità – afferma il direttore di Confcooperative Piacenza, Nicoletta Corvi, che aggiunge: ‘E’ grazie alle sue proprietà intrinseche (mutualità, uguaglianza, partecipazione democratica, solidarietà, sostenibilità) che negli ultimi dieci anni il modello cooperativo ha resistito alla crisi economica, confermandosi uno dei motori di crescita sul territorio nazionale’. I dati dell’ultimo semestre, – resi noti dalla Conferenza regionale della cooperazione –   evidenziano in Emilia Romagna un giro d’affari in forte crescita (+3,1%), con un incremento di 417 milioni di euro di fatturato e con un aumento di occupati del +3,2% (pari ad oltre 2.300 posti di lavoro in più lo scorso anno): ‘Davanti alle incertezze economiche – afferma il direttore di Confcooperative Piacenza– la cooperazione ha messo in campo lavoro sicuro e sviluppo. Tra il 2006 e il 2016 – sottolinea Nicoletta Corvi – Confcooperative Emilia Romagna ha generato un fatturato pari a 3,5 miliardi di euro e creato 22.952 nuovi posti di lavoro,  favorendo la nascita di oltre mille nuove imprese cooperative’.
In ambito di inclusione sociale, Confcooperative ha dimostrato in questi anni un’attenzione particolare alle categorie generalmente penalizzate nel mondo del lavoro, quali donne, giovani e persone tagliate fuori dal mercato: ‘Delle 1.021 nuove cooperative nate tra il 2006 e il 2016 in Emilia Romagna, 112 sono giovanili (con un 50% di governance composta da under 40) e 154 femminili (con il 45% di governance di sole donne) – spiega il direttore Corvi, che ricorda inoltre la costituzione in Emilia Romagna di 33 nuove imprese di ‘workers byout’, (dipendenti che si uniscono in cooperativa per salvare l’azienda dove lavorano dalla crisi economica).
Sul fronte giovanile, il direttore Corvi ricorda le fortunate esperienze piacentine del laboratorio Vivaio Giovani (con il Comune di Piacenza) e del progetto We Coop (con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza): ‘In futuro intendiamo proseguire in questa direzione e siamo aperti a nuove collaborazioni con enti e associazioni locali predisposti alla promozione di start up cooperativistiche. Il sistema cooperativo – prosegue Corvi – rappresenta per i giovani il modello economico più adatto perché sancisce – più di ogni altra formula –  la proprietà condivisa tra i soci e la partecipazione democratica’.
Il tema dell’inclusione sociale – scelto quest’anno dall’Alleanza internazionale delle cooperative – mira anche ad evidenziare l’attenzione del mondo cooperativo nei confronti di soggetti svantaggiati: ‘Grazie alle cooperative di inserimento lavorativo, la formula cooperativa consente alle persone  altrimenti a rischio di emarginazione, di poter recuperare la propria dignità di persona e di lavoratore’, evidenzia il direttore Corvi che ricorda – fra le tante – le cooperative piacentine impegnate nei servizi di igiene ambientale, che offrono lavoro ad oltre 200 persone: ‘Centoventi dipendenti su duecento sono persone svantaggiate e sono assunte prevalentemente a tempo indeterminato e con un ‘anzianità di servizio di almeno 15 anni: è così che la cooperativa pone la persona al centro dello sviluppo’.

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