Bando illuminazione pubblica, sì a Citelum
Accordo in extremis, giovedì la pratica in Consiglio

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Federico Sichel e Paolo Dosi
Federico Sichel e Paolo Dosi

La valutazione, e l’approvazione, della miglior offerta per il bando per l’illuminazione pubblicazione è il tema del Consiglio comunale convocato d’urgenza per il pomeriggio del 26 maggio prossimo, dopo la presentazione dell’emendamento frutto dell’accordo finalmente raggiunto tra “dissidenti” e giunta. Un emendamento che spinga la giunta comunale a scegliere l’offerta più rispondente all’interesse pubblico. E’ il “cemento” grazie al quale in extremis si è rinsaldata la maggioranza di centrosinistra intorno alla controversa questione del bando per l’illuminazione pubblica. Si tratta di una questione politica che da mesi, per effetto degli stop finora imposta dall’ala dei dissidenti capitanata dal consigliere Federico Sichel, sta tenendo in ambasce la coalizione che governa la città.
Così dopo una spinosa seduta di commissione in cui la pratica aveva ricevuto il disco rosso a causa dell’asse dissidenti-opposizione, nel centrosinistra sono state avviate nuove prove di dialogo. Prove che hanno sortito un’intesa, un accordo legato alla presentazione dell’emendamento, che ha poi generato l’approvazione della pratica nella seduta di commissione successiva. Un voto che di fatto concede il via libera all’assegnazione del servizio di illuminazione pubblica a Citelum, la società del gruppo Edf titolare della convenzione Consip. E’ lei che ha presentato l’offerta ritenuta più conveniente tra quelle che facevano parte del lotto: il project financing di Enel Sole, quello che tre mesi fa aveva già visto il benestare da parte dell’amministrazione comunale, e quello di Cofely Italia. I tempi erano ristrettissimi perché occorreva dare una risposta a Enel Sole entro il 27 maggio, scadenza del termine di sei mesi dal deposito in Comune della candidatura. Si spiega così la fretta e la necessità, dopo il via libera in commissione, di arrivare già giovedì sera in Consiglio comunale e di incassare l’ok dell’aula. Il centrosinistra difende l’intesa trovata sulla base dell’emendamento. Il centrodestra attacca: addirittura Massimo Polledri della Lega Nord ha parlato di “afasia tecnico-politica”. Insomma, si vedrà quello che succederà in aula. Ma a prescindere dall’esito, quanto accaduto sulla pratica non è certo sintomo di troppa armonia in una coalizione e di un esecutivo attesi dall’ultimo anno di mandato prima delle elezioni. Insomma, i nervi scoperti nel Pd sono diversi. E in molti non dimenticano che a inizio anno lo stesso sindaco Paolo Dosi aveva indicato il mese di giugno come quello in cui avrebbe sciolto le riserve sulla sua eventuale ricandidatura.

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