Rancan: “Da Piacenza a Bologna ecco le mie priorità”

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Qualcuno a Piacenza l’ha definito il futuro della Lega. Ma il futuro è già qui. Piacentino di gran lunga più votato alle elezioni regionali con oltre novemila preferenze, primo tra i candidati della Lega in Emilia-Romagna e settimo in assoluto. Matteo Rancan, classe 1991, però ha già archiviato il suo eccellente risultato elettorale. Forse perché la sua vittoria è stata velata anche da un po’ di amarezza. Quella di non aver conquistato il governo della Regione con Lucia Borgonzoni. Se avesse battuto Stefano Bonaccini, di sicuro lei l’avrebbe voluto come assessore in giunta a Bologna.
“È stato comunque un successo importante, che mi ha emozionato moltissimo”, dice il giovane leghista di Cortemaggiore, molto apprezzato anche da un altro Matteo che di cognome fa Salvini. Rispetto a 5 anni fa, quando era stato il consigliere regionale più giovane d’Italia, Rancan ha raddoppiato le preferenze. “Questo mi riempie di orgoglio e di tante responsabilità. Stare in mezzo alla gente, essere al loro fianco sui problemi reali senza chiudersi nei palazzi, alla fine paga”.

Matteo Rancan


Ma adesso bisogna guardare avanti. “E incalzare Bonaccini perché realizzi le promesse che ha fatto ai piacentini in campagna elettorale”. D’altro canto, però, continua Rancan, “anche noi avevamo e abbiamo un programma, e sicuramente riproporremo i nostri contenuti alla nuova giunta regionale, perché i piacentini hanno preferito noi e non loro. Quindi lavoreremo perché le nostre proposte di buonsenso siano ascoltate”.

Quali sono le priorità della Lega?
Partiamo dalle case popolari. Quando dico prima i piacentini, lo intendo in modo concreto. Chiederemo che nella formazione delle graduatorie venga inserita la clausola che prevede la valutazione dei beni all’estero per i cittadini stranieri che ne fanno richiesta. Così da garantire equità nelle assegnazioni degli alloggi popolari in base a reddito e proprietà. Poi ci batteremo per l’agricoltura piacentina.

In che senso?
Il nostro è un territorio in gran parte votato all’agricoltura. E i nostri agricoltori in questi anni sono stati un po’ abbandonati. Quando Bonaccini è venuto qui dopo tanti eventi calamitosi ha detto ‘dovevate assicurarvi’. Una risposta sbagliata.

Qual è quella giusta?
Per i nostri agricoltori dobbiamo creare una contribuzione ad hoc, una tassazione agevolata e poi va affrontato il tema dell’acqua. Perché in provincia di Piacenza questo è un grosso problema soprattutto d’estate. Con tutti i crismi del caso, nel rispetto dell’ambiente delle nostre Valli, va fatto un ragionamento serio su traverse e invasi a scopo irriguo. Perché l’agricoltura rappresenta anche un presidio contro il rischio idrogeologico e lo spopolamento della montagna; è un mondo non solo produttivo che va tutelato e valorizzato.

Facciamo una scommessa, il terzo punto è la sanità…
Proprio così. La nostra sanità non è quella di certe regioni del Sud, ma i problemi non mancano.

Per esempio?
Abbiamo zone periferiche sprovviste di medici e anche all’interno dell’Ausl di Piacenza alcuni se ne sono andati in Lombardia. Tornando in provincia, prenda il caso di Farini d’Olmo in val Nure. Il medico che c’era è stato tolto dalla Regione. Così adesso da Ferriere fino a Piacenza non c’è un medico del 118. E questo è un bel problema.

Come si risolve?
Ci vuole una sanità più vicina a tutti, che non sia focalizzata solo sull’accentramento nel capoluogo. Bene il nuovo ospedale di Piacenza, però ci vuole anche una capillarità dei servizi e una drastica riduzione delle liste d’attesa per le visite specialistiche facendole anche nei weekend come abbiamo già suggerito. Dalle case popolari all’agricoltura e alla sanità, sono tutte priorità che riproporremo non appena si sarà insediata la nuova giunta Bonaccini.

Anche l’ambiente è un tema sempre più caldo…
Non è più una moda come si poteva pensare un tempo. Rappresenta una sfida per il futuro e per tutti. A Piacenza vanno affrontati problemi come quello dell’inceneritore. In un primo tempo la Regione ne aveva annunciato la chiusura, ma invece continua nella sua attività. Poi in val d’Arda c’è il problema del cementificio Buzzi Unicem di Vernasca che può bruciare rifiuti nei suoi forni: la giunta regionale in base al decreto Clini ha approvato il progetto; noi invece siamo contrari a questa scelta e anche al decreto Clini che pensiamo vada abrogato. Ma sull’ambiente credo che debba cambiare soprattutto la mentalità delle persone, a partire dall’inquinamento dell’aria causato dai trasporti.

Pensa a nuove agevolazioni regionali per l’acquisto di auto ibride o elettriche?
Sì, con incentivi più importanti e graduali, e quindi migliori di quelli approvati in precedenza da Bonaccini. Ma la Regione deve anche puntare molto di più sul trasporto pubblico.

In che modo?
Va incentivato con tariffe davvero agevolate. E vanno risolti prima di tutto i problemi dei nostri pendolari: sono esasperati dalle promesse mancate di Bonaccini, e quindi dai ritardi e dal sovraffollamento dei treni che restano all’ordine del giorno; poi va migliorata la qualità del trasporto su gomma: più tratte con mezzi a metano. Infine, per abbattere l’inquinamento dell’aria servono più parcheggi ben collegati ai centri storici e ricordiamoci anche dei tanti impianti di riscaldamento a gasolio che sono ancora in funzione.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha annunciato che dal 2023 le caldaie a gasolio saranno fuorilegge nel capoluogo lombardo.
È una scelta che condividiamo e lavoreremo affinché la nostra Regione predisponga un piano simile per spegnere le caldaie a gasolio, a partire da quelle nell’edilizia pubblica e con incentivi per i privati.

Passiamo a un altro sindaco, quello di Piacenza. Come vede i prossimi due anni di Patrizia Barbieri e della sua giunta?
C’è ancora tanto da fare. Lei, la sua squadra e la maggioranza devono lavorare a pieno ritmo per concludere le partite aperte entro fine mandato. A cominciare da quella del nuovo ospedale.

Dopo le Regionali la Lega è sempre di più la forza principale della maggioranza di centrodestra; ma si dice che non riesca a guidare l’amministrazione della città anche per l’inesperienza dei suoi giovani esponenti di punta…
Non lo dico per una questione generazionale, ma credo che i nostri giovani a Palazzo Mercanti, dal presidente del Consiglio comunale Garilli all’assessore Zandonella, stiano facendo bene e che vadano valorizzati ancora di più. Se poi ci sono dei problemi da risolvere nella Lega e nella maggioranza credo che sia venuto il momento di fare quadrato. Le sparate non servono a nessuno, chi le fa deve rientrare. Bisogna dialogare e avere una regia comune nella Lega e nella maggioranza.

Forte del suo successo personale, lei è pronto a dare una mano e non solo da Bologna?
Guardi, anche se ho solo 28 anni, non ho mai avuto problemi a metterci la faccia. Se qualcuno mi chiederà una mano, sono pronto a dare il mio contributo per il bene di Piacenza

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