“Bottega XNL” – Per una nuova bottega d’arte, in scena e sullo schermo. Bellocchio: “Grande occasione per Piacenza”

0

È stato presentato sabato 26 marzo, in un partecipato evento aperto alla cittadinanza che si è svolto nell’auditorium di XNL Piacenza, il progetto “Bottega XNL”, tenuto a battesimo dalla sua ideatrice e direttrice artistica Paola Pedrazzini, con il maestro Marco Bellocchio, Palma d’oro alla carriera, e dal presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi. Sono quindi intervenuti i due maestri che apriranno per primi l’esperienza di questa innovativa “bottega” contemporanea: Leonardo Di Costanzo, regista rivelazione dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia con il film AriaFerma, e Marco Baliani, regista teatrale tra i protagonisti della scena italiana.

Con la presentazione del progetto Bottega XNL, relativo alle arti teatrali e cinematografica, la Fondazione di Piacenza e Vigevano prosegue la sua azione per sviluppare XNL Piacenza, come un centro delle arti contemporanee aperto e vivo in modo permanente. Un luogo in grado di valorizzare la trasmissione dei saperi, di sviluppare innovazione culturale e in cui, oltre all’esposizione e alla fruizione delle arti, si realizzino attività di ricerca e di produzione di contenuti estetici e uno scambio culturale orientato alla cura del territorio.

MARCO BELLOCCHIO

La Bottega XNL è stata immaginata, e poi progettata, come un luogo in cui i maestri di Cinema e Teatro possano tramandare i propri saperi a giovani allievi che vogliano fare di queste arti il proprio ‘mestiere’. Così come avveniva nelle antiche botteghe rinascimentali, si è pensato a un luogo in cui l’apprendimento si realizzi nel fare, nel prendere parte al processo creativo, nel forgiare insieme – allievi e maestri – contenuti artistici di caratura elevata, apprendendo così la tecnica, il lavoro, i “segreti di bottega”.

Il progetto, ideato e curato dalla direttrice artistica Paola Pedrazzini, trova oggi la sua collocazione al secondo piano dell’edificio di XNL Piacenza, istituzione culturale di Fondazione di Piacenza e Vigevano, che diviene sede della Fondazione Fare Cinema, presieduta dal maestro Marco Bellocchio, e dell’Istituto di Teatro Antico dell’Emilia Romagna, che promuove il Festival di Veleia.

A cura di queste due importanti realtà del territorio, che abiteranno stabilmente la Bottega XNL si terranno corsi di alta formazione artisticaFare cinema e Fare Teatro – rivolti a giovani appena usciti dalle scuole d’arte teatrale e cinematografica, che avranno come esito, rispettivamente, la produzione di cortometraggi d’autore e spettacoli o elementi teatrali. L’attività della Bottega sarà altresì integrata da una programmazione di rassegne e laboratori, che concorreranno a costruire un dialogo continuo con le scuole e la cittadinanza.

Il progetto “Bottega” è erede dell’esperienza dei laboratori di alta formazione di Fare Cinema, creati a Bobbio dal Maestro Marco Bellocchio, che dell’imparare attraverso il ‘fare’ ha fatto la cifra distintiva dei suoi corsi di cinematografia e che sarà grande protagonista anche di questa nuova sfida culturale (che raddoppia con l’alta formazione di Fare Teatro).

I primi due grandi “Maestri di Bottega” saranno il regista cinematografico Leonardo Di Costanzo e il regista, autore e attore teatrale Marco Baliani, che hanno accolto l’invito ad aprire l’esperienza delle botteghe di cinema e teatro.

Quale sarà il destino dei prodotti artistici realizzati nelle singole “botteghe”, è un altro aspetto cruciale del progetto. I film nati nella bottega d’artista di Fare Cinema saranno difatti presentati in prima visione al pubblico del Bobbio Film Festival, che si tiene tradizionalmente in estate; mentre gli spettacoli nati nella bottega di Fare Teatro saranno messi in scena nel sito archeologico di Veleia, durante il Festival del Teatro Antico che si tiene sempre nei mesi estivi. I contenuti artistici nati da queste botteghe avranno la stessa dignità e caratura d’autore dei titoli in cartellone.

Realizzando questo circuito virtuoso di formazione-produzione-fruizione il progetto Bottega XNL si pone come l’anello di congiunzione di una rinnovata geografia culturale, che mette in comunicazione città e provincia, realizzando una feconda triangolazione tra il capoluogo, il borgo di Bobbio – caposaldo artistico con il Bobbio Film Festivale il sito archeologico di Veleia, il cui nome è indissolubilmente legato al Festival del teatro antico, che ne rinnova ogni anno il genius loci.

Saldando nel crocevia del Centro XLN Piacenza queste tre importanti realtà della cultura del territorio – Piacenza, Veleia e Bobbio – il progetto “Bottega” intende realizzare una sintesi virtuosa che possa valorizzarle reciprocamente. Le valli piacentine attirano, in estate, persone da fuori provincia e dal milanese e cittadini che salgono verso le seconde case. Proposte culturali di alto livello come quelle proposte a Veleia e Bobbio, sono frequentate da appassionati di teatro e cinema, e da molti turisti culturali. Chiudendo il cerchio fra la provincia e la città, Bottega XNL si propone di far vivere questi progetti anche nei mesi invernali a Piacenza città, disponendo il territorio a divenire sempre di più sinonimo di cinema, teatro, arte. Una vera capitale culturale.

Subito il primo bando Fare Teatro e a settembre parte Fare Cinema

Sarà il bando Fare teatro il primo a uscire, nei prossimi giorni, per raccogliere le candidature degli allievi che lavoreranno con il Maestro Marco Baliani. Lo spettacolo diretto da questo eclettico protagonista del teatro italiano, che da sempre crede nella potenza pedagogica del teatro, entrerà a pieno titolo nel Festival di Teatro antico di Veleia, edizione 2022.

Il Master del regista Leonardo Di Costanzo si terrà invece a settembre, finalizzato alla produzione di un corto d’autore che sarà inserito nella programmazione di una delle successive edizioni del Bobbio Film Festival.

APPROFONDIMENTI

Dalle botteghe rinascimentali d’arte alla bottega di cinema e teatro

L’espressione artistica compiuta e duratura non nasce all’improvviso. Va coltivata nel tempo e soprattutto tramandata dai maestri agli allievi in luoghi idonei a preservarne e rilanciarne l’esperienza diretta. È un insieme secolare di elementi che concorrono all’unicità dei risultati, e lo stile inimitabile di un artista il frutto di autentici segreti di bottega. Il saper fare inseparabile dall’ispirazione. Imparare, formarsi, carpire a monte l’essenza di un processo creativo è dunque fondamentale.

La posta in gioco per un futuro artista come avveniva nelle botteghe rinascimentali di aurea memoria consiste nell’apprendere la tecnica, il lavoro, l’intervento sulla materia viva nel momento in cui si assiste a un’autentica, irripetibile lezione di vero.

Sul set o sul palcoscenico, in uno spazio di prova o deputato all’esposizione, alla rappresentazione e alla proiezione, è dunque possibile restituire intatto oggi il mistero concreto dell’arte. Solo un maestro può comunicarla ai suoi allievi mentre è alle prese con l’opera da realizzare. La comunicazione di quest’esperienza condivisa va ben oltre la trasmissione unilaterale di una conoscenza chiusa. Si impara non copiando o cercando invano di carpire l’arcano di un grande artista ma assistendo in presenza alle fasi in cui prende forma il prodotto finale, dentro un contenitore adatto. Perché questo fare concreto è inseparabile da un luogo fisico formativo, storicamente rilevante e suggestivo in grado quindi di custodire la dimensione intima che il raccoglimento, lo slancio e la prassi operativa esigono.

Con il progetto Bottega XNL questo luogo si realizza all’interno dell’edificio di XNL Piacenza, che è situato nel centro di Piacenza, iscritto in un quadrilatero strategico delimitato dal Teatro Municipale, il teatro dei Filodrammatici, il Conservatorio di Musica Giuseppe Nicolini e la Galleria d’arte moderna Ricci Oddi.

Un prezioso contenitore artistico e un degno contenuto portato dalle esperienze di Bobbio e Veleia, forti di un’esperienza di lungo corso nella formazione cinematografica e teatrale e della risonanza internazionale del genius loci, con riferimento non solo alla figura eminente del bobbiese Bellocchio, ma anche al progetto che a Veleia accorpa il Festival di Teatro Antico e Veleia Ragazzi.

Fare cinema e Fare Teatro, un nuovo e corposo impianto di lezioni di vero e di vita, aspirano ad essere modello di moderno rinascimento, autentico e fattivo, costruito sul dialogo tra generazioni, prospettive e scuole di artisti. Un laboratorio aperto e ad ampio spettro, artisticamente multilaterale, universale e unico nel suo genere.

I benefici attesi

Piacenza e la sua provincia si candidano, grazie a questo progetto, ad attivarsi come luogo di irradiazione di nuove opere, che trovino la loro sorgente creativa nell’interazione tra maestri e allievi, tradizione e innovazione, antico e moderno, passato, presente e futuro.

Bottega XNL punta sulla marcata identità territoriale, radicata nell’ambito piacentino ma affacciata sul panorama internazionale, avendo come obiettivo la ricchezza degli apporti e l’intrinseca e collaudata connessione tra la scena e lo schermo.

La dimensione generazionale del progetto può valorizzare la funzione di XNL Piacenza, facendone un investimento sostenibile per il futuro. Il passaggio di consegne da una generazione all’altrae il dialogo tra generazioni di artisti affermati e artisti in erba sono il presupposto per una continuità che si realizzi sia sul piano professionale che su quello dei linguaggi messi in scena e in campo, nella piena circolarità dei saperi antichi e contemporanei.

Grazie ai percorsi di alta formazione cinematografica, la città di Piacenza potrà inoltre essere valorizzata come set cinematografico, facendosi conoscere sempre di più all’esterno. Rendere riconoscibile la città come ambientazione di film d’autore può avere risvolti positivi per l’economia e per lo sviluppo di un turismo cinefilo che ha già toccato il borgo di Bobbio.

NOTE BIOGRAFICHE

Paola Pedrazzini – direttrice artistica di Bottega XNL

Piacentina, ha una consolidata esperienza di direzione artistica nei settori del Cinema e del Teatro e si è occupata di Alta Formazione Artistica in entrambi i campi.

Ha fondato con il maestro Marco Bellocchio la Fondazione Fare Cinema, ente di alta formazione cinematografica (partecipato da Cinecittà Luce), di cui è Direttrice.

PAOLA PEDRAZZINI

Cura la direzione artistica del “Festival del Teatro antico di Veleia”. È stata direttrice artistica del festival di teatro “Il Cavaliere Azzurro Festival” a Piacenza (2003-2012), direttrice artistica della stagione di prosa del teatro “Verdi” di Fiorenzuola (2003-2008) e dal 2016 è direttrice artistica del Teatro “Manzoni” di Monza.

Ha vinto, sin da giovanissima, prestigiosi riconoscimenti come il premio dell’ANTC (Associazione Nazionale Critici di Teatro) nel 2004 per la migliore direzione artistica.

Dal 2008 firma la direzione del Festival “I giorni di Pulcheria” e dal 2009 la codirezione del “Bobbio Film Festival” di Marco Bellocchio.

È stata presidente del Conservatorio di Musica “Nicolini” di Piacenza dal 2017 al 2020.

Si occupa inoltre di Alta Formazione Artistica: ha collaborato all’organizzazione del primo Master in Scienze e Tecniche dello Spettacolo dell’Università di Parma (2004-2005); dal 2010 ha curato la produzione artistica di cortometraggi d’autore di Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Sergio Rubini, Giorgio Diritti, Franco Piavoli nell’ambito del progetto Fare Cinema, presentati nei principali festival europei come Cannes, Locarno, Venezia, Roma.

Sin da giovanissima si è occupata di ricerca accademica sul teatro. Dopo il diploma al liceo ginnasio Gioia di Piacenza e dopo la Laurea quadriennale in lettere antiche all’Università di Parma (110 e lode), ha conseguito il Dottorato triennale in “Discipline del Teatro e del Cinema” all’Università di Torino ed è stata assegnista di ricerca al Dipartimento dei Beni Culturali e dello Spettacolo dell’Università di Parma.

Ha svolto un’approfondita attività di ricerca sulle rielaborazioni drammaturgiche del mito greco, confluita in particolare in due volumi: “Medea fra tipo e arche-tipo”, Carocci, Roma, 2007 e “L’Ombra di Fedra, la luminosa”, Bulzoni, Roma, 2009.

Oggi affianca e intreccia a questi ruoli, la direzione artistica di Bottega XLN, originale progetto di Fare Cinema e Fare Teatro che trova spazio nell’auditorium al secondo piano del Palazzo XLN di Piacenza.

Leonardo Di Costanzo – regista progetto Fare Cinema 2022

È stato il regista rivelazione dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia con il suo AriaFerma, girato in gran parte nell’ex carcere di Sassari e interpretato da Toni Servillo e Silvio Orlando. La sceneggiatura è dello stesso Di Costanzo, con Bruno Oliviero e Valia Santella, che tradizionalmente conducono i corsi di sceneggiatura della Fondazione Fare Cinema.

LEONARDO DI COSTANZO

Con Ariaferma il regista ischiano ha proseguito la sua riflessione sulle dinamiche relazionali, intrapresa con il film d’esordio L’intervallo, presentato alla 69° Mostra del cinema di Venezia, vincitore del David di Donatello (miglior regista esordiente), del Ciak d’Oro (Migliore opera prima) del Gran Premio della Stampa Estera ai Globi d’Oro del 2013; del Gobbo d’oro al Bobbio Film Festival 2013. Nel 2017 dirige L’Intrusa, storia della fondatrice di un centro ricreativo, che offre protezione alla moglie di un camorrista del quartiere.

Di Costanzo si connota anche per la sua vocazione formativa. Dopo la laureaall’Istituto Orientale di Napoli, si trasferisce a Parigi dove frequenta i seminari di regia degli Ateliers Varan. Lavora per la Televisione francese e realizza vari documentari.  Nel 1991 partecipa all’opera collettiva “Premières Vues” con il corto “In nome del Papa”. Entrato a far parte dell’equipe pedagogica degli Ateliers, nel 1994 insieme al regista cambogiano Rithy Panh fonda a Phnom Penh in Cambogia un centro di formazione per documentaristi. Nel 2000 crea un Atelier Varan all’Università di Bogotà.

La sua esperienza prende avvio da lavori documentaristici: uno dei suoi primi lavori è il documentario televisivo “Prove di Stato” (1998), sulla determinazione di Luisa Bossa, ex-preside di liceo, eletta sindaco di Ercolano nel 1995, dopo Mani Pulite. Nel 2003 con una troupe minima riprende un intero anno scolastico in una scuola di un rione periferico a Napoli realizzando “A scuola” che è presentato alla 60° Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2006 con “Odessa” vince, insieme al corealizzatore Bruno Oliviero, il premio per la miglior regia all’Infinity Festival di Alba nella sezione ‘Uno sguardo nuovo’.

Marco Baliani – regista progetto Fare Teatro 2022

Figura eclettica e complessa del teatro italiano contemporaneo, negli anni ha sperimentato drammaturgie corali creando spettacoli-evento per molti attori, come I Porti del Mediterraneo (progetto formativo che a fine anni ’90 vide la partecipazione di gruppi di giovani attori selezionati in diverse città del Mediterraneo); Pinocchio Nero (Premio UBU – realizzato tra 2002 e 2004 con venti ragazzi delle strade di Nairobi che hanno raccontato la storia di Pinocchio); Come gocce di una fiumana sulla memoria della Grande Guerra (Premio IDI per la regia); Antigone delle città, un vero rito civile e teatrale sulla strage del 2 agosto, che nel 1991 coinvolse tutta la città di Bologna.

MARCO BALIANI

Regista, drammaturgo, autore, scrittore, interprete di teatro e cinema, Baliani nel 1989, con lo spettacolo Kohlhaas, attraverso un originale percorso di ricerca, dava vita al teatro di narrazioneche segna ancor oggi la scena teatrale italiana. Ha scritto e interpretato Corpo di Stato, trasmesso per la prima volta in diretta su Rai2 dai Fori Imperiali di Roma, in occasione del ventennale della morte di Aldo Moro, a cui lo spettacolo è ispirato. Entrambi questi spettacoli sono tutt’ora richiesti dai teatri.

Negli ultimi due anni ha firmato come autore librettista e regista le opere liriche contemporanee Il sogno di una cosa e Corpi eretici,su musiche di Mauro Montalbetti. Nel 2015, nella ricorrenza del centenario del primo conflitto mondiale, è protagonista dello spettacolo Trincea,per cui ha vinto il premio Enriquez come migliore interpretazione. Nel 2016 è regista e autore, con Lella Costa, dello spettacolo Human.

Nel 2017, viene chiamato dalla Fondazione Inda di Siracusa che gli commissiona la regia la tragedia Sette contro Tebe.

Tra i lavori più recenti, la regia e la scrittura del testo per lo spettacolo Decamerone. Vizi virtù passioni e Giocando con Orlando (anche interprete) con Stefano Accorsi. Come attore e autore, insieme a Maria Maglietta, ha realizzato lo spettacolo Identità.

Per il cinema è stato diretto da registi quali Francesca Archibugi (Domani, 2000 e In nome del figlio, 2015), Roberto Andò (Viaggio segreto, 2006), Saverio Costanzo (In memoria di me, 2007), Cristina Comencini (Il più bel giorno della mia vita, 2005), Mario Martone (Teatro di guerra, 1998).

Come scrittore ha pubblicato romanzi, racconti e saggi tra cui Ho cavalcato in groppa ad una sedia (Titivillus edizioni) e per la Rizzoli Corpo di stato, Pinocchio Nero, L’Amore Buono, Nel Regno di Acilia, La metà di Sophia, e L’occasione.

Il Bobbio Film Festival, il maestro Marco Bellocchio e la Fondazione Fare Cinema

A Bobbio, ogni anno, si uniscono lo storico Film Festival – eccellenza nel panorama internazionale – e l’alta formazione artistica, inscindibile dalla proposta festivaliera. Una identità unica che viene da lontano. Nasce infatti nel cuore della Val Trebbia dai laboratori che istituisce fin dal 1995 uno dei più grandi autori della storia del cinema mondiale: Marco Bellocchio, nato a Bobbio e cresciuto tra Bobbio e Piacenza. Bellocchio nella natia Bobbio ha voluto proporre ai giovani il suo magistero, a partire dalla realizzazione e dalla produzione diretta di film d’autore recanti la sua e le firme di altri prestigiosi colleghi, quali Gianni Amelio, Daniele Ciprì, Giorgio Diritti, i Fratelli Manetti, Sergio Rubini.

Al Bobbio Film Festival, dove il cinema non si spiega ma si fa, per longeva consuetudine una serata è dedicata al cortometraggio d’autore frutto dei laboratori annuali di “Fare Cinema”.

La vocazione originaria alla formazione del Bobbio Film Festival ha portato successivamente alla costituzione della Fondazione Fare Cinema, ente di formazione accreditato in Regione. Nata nel 2017 la Fondazione ha visto tra i primi soci fondatori l’Associazione Marco Bellocchio e l’allora Istituto Luce (oggi Cinecittà Luce), con l’imminente ingresso strategico della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

La Fondazione “Fare Cinema” è oggi centro di alta formazione cinematografica che offre ogni anno corsi (regia, sceneggiatura, produzione) progettati e costruiti coinvolgendo, nella direzione didattica e nella docenza, registi, sceneggiatori, autori e professionisti del settore, di altissimo profilo artistico. L’eccellenza dei docenti, l’originalità dei percorsi didattici che prevedono perlopiù un esito artistico, la sinergia tra teoria e pratica caratterizzano la proposta formativa della Fondazione “Fare Cinema”. 

Dal 2019 Fondazione Fare Cinema è ente di formazione accreditato presso la Regione Emilia-Romagna, le attività sono realizzate anche grazie a contributi pubblici (Regione Emilia Romagna – Fondo Sociale Europeo, Comune di Bobbio, Cinecittà Luce).

Il Bobbio Film Festival, con queste premesse, presenta annualmente un programma che esprime l’eccellenza artistica in campo cinematografico, nel contesto di un sito ricco di storia, insignito nel 2019 del titolo di “Borgo più bello d’Italia” nel 2019.

La capacità di questo festival di dare risalto globale alla bellezza di un luogo particolare si collega al suo fascino di set indimenticabile per uno delle più celebri e rivoluzionarie opere prime della storia del cinema: I pugni in tasca nel 1965. Il legame tra Bellocchio e Bobbio si è sviluppato nei decenni con Vacanze in Val Trebbia, Sorelle e Sorelle Mai, Sangue del mio sangue e Marx può aspettare, la cui uscita in sala e presentazione al Festival di Cannes è coincisa con l’assegnazione a Bellocchio della Palma d’oro alla Carriera, che va ad aggiungersi al Leone d’oro sempre alla carriera ricevuto alla Mostra del cinema di Venezia nel 2011. Non a caso lungometraggi molto personali come Sorelle, Sorelle Mai e Sangue del mio sangue nascono anche dai cortometraggi realizzati nell’ambito di “Fare Cinema” a Bobbio. E molti cortometraggi recenti hanno sono stati presentati nei maggiori festival internazionali, dalla Mostra di Venezia al Festival di Locarno.

Il prestigio di Bellocchio si riverbera perciò da oltre mezzo secolo su Bobbio, diventato la vetrina privilegiata del miglior cinema italiano. L’elenco degli ospiti, star internazionali del cinema, è sterminato e comprende – solo per citarne alcuni – Mario Monicelli, Abel Ferrara, Zhang Yuan, Danis Tanovic, Babak Payami, Carlo Verdone, Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Saverio Costanzo, Mimmo Calopresti, Cristina e Francesca Comencini, Daniele Lucchetti, Francesca Archibugi, Franco Battiato, Carlo Mazzacurati, Giuliano Montaldo, Marco Tullio Giordana, Alessandro Angelini, Stefano Incerti, Emanuele Crialese, Alina Marazzi, Michelangelo Frammartino, Riccardo Milani, Daniele Ciprì, Renato De Maria, Silvio Soldini, Rocco Papaleo, Giovanni Veronesi, Juliette Binoche, Stefania Sandrelli, Valeria Golino, Sergio Castellitto, Isabella Ferrari, Valentina Cervi, Kim Rossi Stuart, Elio Germano, Barbara Bobulova, Donatella Finocchiaro, Corrado Guzzanti, Filippo Timi, Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Giorgio Pasotti, Giovanna Mezzogiorno, Valeria Solarino, Alessio Boni, Antonio Albanese, Alba Rochwacher, Maya Sansa, Anita Caprioli, Isabella Ragonese.

Gli autori e gli interpreti invitati da Bellocchio partecipano a un rendez vous molto confidenziale e appassionato con un pubblico di tutte le età che accorre da ogni dove per essere presenti a un appuntamento imperdibile, sulla falsariga dei celebri e vividi cineforum degli anni Settanta. I film e i loro autori e interpreti vengono premiati da una giuria composta dagli allievi di una parallela scuola di alta formazione dedicata alla critica cinematografica, condotta da eminenti critici italiani.

Per un cineasta, un attore, un produttore affermato, come per un’aspirante attore, regista, produttore, per un aspirante critico o per un giovane critico che voglia affinare gli strumenti del mestiere, o infine per uno spettatore esigente che vuol conoscere i massimi protagonisti del cinema italiano, il Bobbio Film Festival è una tappa obbligata di riconoscimento pubblico o del suo percorso formativo: un’esperienza di vita senza precedenti.

Il Festival di Teatro Antico di Veleia

Il modello vincente di Fare Cinema, sulla falsariga del Bobbio Film Festival, può essere proposto e declinato anche per Fare Teatro e radicarsi ulteriormente nel Festival del Teatro Antico di Veleia, dove il linguaggio del mito e del teatro si legano all’archeologia e al turismo in Appennino. Il Festival di Veleia negli ultimi anni è uscito dai confini provinciali e regionali e ha attirato l’attenzione di testate nazionali, diventando anche un luogo speciale dove artisti di fama nazionale vogliono tornare, grazie alla sua unicità.

Lo si comprende perché a Veleia esiste una vasta area archeologica. Si tratta di uno dei più importanti e meglio conservati insediamenti romani del Nord Italia. Negli spazi dell’Antico Foro romano, si rinnova quindi ogni anno l’appuntamento estivo col Festival di Teatro Antico e con esso la dimensione del rito civile di una comunità riunita che, attraverso la scena, rivive i miti che appartengono a un passato allargato a esperienza collettiva. Il nesso molto stretto tra teatro antico e una modernità proiettata costantemente verso il futuro deriva dalla componente universale delle tematiche e dalle figure mitiche che vengono affrontate in quei testi scenici, diventati patrimonio comune della cultura e degli studi filosofici e psicanalitici che li hanno elevati a paradigmi conoscitivi. L’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis, già direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, evidenzia l’essenza di questa reciprocità in un passaggio chiave del suo saggio Futuro del classico: «Ogni epoca – scrive – per trovare identità e forza, ha inventato un’idea diversa di “classico”. Così il “classico” riguarda sempre non solo il passato ma il presente e una visione del futuro. Per dar forma al mondo di domani è necessario ripensare le nostre molteplici radici».

Il cartellone offre un’ampia scelta di appuntamenti creati appositamente in esclusiva per Veleia con artisti che scelgono il Festival per il loro debutto o vi approdano con alcune versioni speciali delle loro proposte culturali. Il pubblico di Veleia, fortemente fidelizzato e proveniente da tutto il Nord Italia, ha fatto esperienza di linguaggi eterogenei, capaci di contaminarsi per far dialogare teatro, musica, mito e poesia, nella splendida e coerente cornice dell’area archeologica.

Sono stati tanti i personaggi illustri che hanno contribuito a dare ulteriore lustro al Festival e alla sua singolare location, da Giorgio Albertazzi, Laura Morante, Sergio Rubini, Monica Guerritore, Iaia Forte, Elisabetta Pozzi a Paolo Rossi, Gioele Dix, Alessandro Bergonzoni, Massimo Recalcati Margherita Hack, Nicola Piovani, Angelo Branduardi, Roberto Vecchioni, tutti capaci sempre di confrontarsi con tematiche legate ai miti antichi, che restano vivi perché universali.

Sempre con un’attenzione specifica alla formazione, negli ultimi anni si è aggiunta anche la rassegna Veleia Ragazzi con laboratori gratuiti pensati per varie fasce d’età, dai bambini agli adolescenti. I laboratori pomeridiani hanno fatto vivere l’area archeologica anche al di fuori dei giorni di spettacolo. Sono stati elaborati con codici adeguati ai giovanissimi destinatari con l’intento di avvicinarli al patrimonio culturale e artistico su cui sono fondate le comuni radici classiche e mediterranee.

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.