Trasferire il conto corrente, ora è più semplice

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contocorrenteSarà possibile cambiare banca con più facilità e il cliente non dovrà sostenere nessuna spesa di chiusura: ecco le novità del nuovo decreto legge in fatto di banche. Misure che fanno sperare in una maggiore concorrenza e aiutano il consumatore a cambiare più facilmente conto corrente. Un bene, perché cambiare banca conviene.

I conti correnti aperti da almeno 10 anni costano circa 14 euro in più rispetto alla media e ben 40 euro in più dei conti aperti da un anno. A dire che la fedeltà non paga è anche la Banca d’Italia. Se si ritiene che il vecchio conto corrente costi troppo è il momento giusto per pensare di cambiarlo. E’ stato, infatti, appena pubblicato in Gazzetta ufficiale un decreto legge che da un lato fa sparire per i correntisti ogni costo di chiusura conto e dall’altro riduce a un massimo di 13 giorni lavorativi il tempo per trasferire i soldi dal conto vecchio a quello nuovo. Una buona occasione quindi per mettere a confronto i conti correnti delle varie banche e vedere se ce n’è qualcuno che può farti risparmiare.

Cosa cambia per i correntisti

Viene semplificata la procedura sulla portabilità dei conti correnti. In pratica i conti saranno trasferiti con procedura interbancaria (la nuova banca recupera le informazioni dalla vecchia) in un massimo di 13 giorni lavorativi dal momento in cui il consumatore chiede il trasferimento alla nuova banca. Sarà possibile, in caso di tempi più lunghi, richiedere un risarcimento proporzionale ai giorni di ritardo e alla giacenza del conto. Non si indica un parametro specifico per il risarcimento e questo è un limite oltre al fatto che la sanzione sia proporzionale alla giacenza. Se ad esempio fosse pari all’1% del saldo per ogni mese o frazione di ritardo, la sanzione applicata in maniera proporzionale alla giacenza rischia in alcuni casi di essere ridicola. Per questo motivo sarebbe stata meglio una sanzione fissa. Per fare un esempio, per un ritardo di 30 giorni su una giacenza di 1.000 euro, la sanzione sarebbe di appena 10 euro. Su questo aspetto forse la legge di conversione darà maggiori dettagli. Un aspetto che non ci convince è che da questa misura sono esclusi i depositi di titoli. I conti correnti con collegato un deposito titoli, perciò, non avranno nessuna velocizzazione delle procedure. Considerando i tempi lunghissimi che spesso devono sopportare, come abbiamo anche documentato nella nostra recente inchiesta. Ribadendo quanto già presente nel Testo unico bancario, il decreto legge afferma che il cliente non deve sostenere alcuna spesa di chiusura del conto. È anche vero che, come è già successo per il Conto corrente postale, Barclays e Intesa, spesso le banche si dimenticano di questi principi. Oltre alla riduzione dei tempi di trasferimento e all’abolizione delle spese di chiusura del conto, il decreto legge approvato dal Consiglio e appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede anche la trasformazione delle banche popolari in Spa (che riguarderà Ubi Banca, Creval, Banco Popolare, Credito Valtellinese, Etruria, Veneto banca, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, BPM, Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Popolare di Bari).

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