Sorpresa: Piacenza città dei ciclisti
Ma le criticità sono ancora tante

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Sorpresa: è Piacenza – e non Bolzano o Ferrara – la città italiana dei ciclisti. La nostra città vince infatti l’edizione 2017 del “Giretto d’Italia”, seguita – la classifica si basa sul numero assoluto di ciclisti – da Ravenna, Padova, Reggio Emilia, Bolzano, Ferrara, Trento e Torino.
L’iniziativa, il settimo campionato della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente, si è svolta il 21 settembre scorso per accendere i riflettori sulle persone, premiandole, che ogni giorno usano le due ruote per recarsi a scuola o al lavoro. “Perché pedalare – spiegano gli organizzatori – è un buon affare: porta benefici sanitari, riduzione di smog e rumore, abbattimento dei costi ambientali e sociali delle emissioni gas serra”.
Sono state 27 le città aderenti a questa iniziativa di promozione della bicicletta come mezzo privilegiato per andare al lavoro o a scuola. Il conteggio dei ciclisti è avvenuto tramite appositi check-point allestiti giovedì 21 settembre, tra le 7.30 e le 9.30 del mattino, in zone scelte dagli organizzatori e nelle immediate vicinanze delle aziende pubbliche e private, delle scuole e università delle città partecipanti. “Gli italiani sono prontissimi a pedalare appena si creano le condizioni per farlo – dichiara Rossella Muroni, presidente di Legambiente -. Nonostante la sensazione diffusa che l’Italia che si sposta in bici arranchi in coda al gruppo delle nazioni settentrionali della UE, ci sono già tante città – come dimostra il Giretto d’Italia – che sono salite sul sellino e cominciano a muoversi in modo diverso: più sano, più efficiente, più smart. Puntare sul tandem pedoni-pedali per i tragitti urbani lunghi meno di 5-7 chilometri può essere la matita che, insieme al trasporto pubblico, contribuisce a colorare di qualità gli spazi pubblici cittadini”.
L’analisi dei numeri per valori assoluti ci racconta che a Piacenza sono stati conteggiati agli appositi varchi 6.833 passaggi di bici. Ravenna segue con 4.977 ciclisti che pedalano per andare a scuola o al lavoro, poi Padova dove in 4.636 hanno scelto la bici per questi spostamenti.
Va ricordato, sottolinea Legambiente, che il monitoraggio del Giretto d’Italia ha un valore simbolico, per il poco tempo della rilevazione e perché la diversità delle città in gara in termini di urbanistica, densità abitativa e dinamiche di traffico rende complesse le valutazioni. “Tuttavia sta ad indicare una tendenza che vede Piacenza vocata all’utilizzo di un mezzo di trasporto veloce e non inquinante per i trasferimenti all’interno dell’area urbana – commenta Marco Natali di Legambiente – ora è necessario che tutti comprendano, dalle istituzioni ai singoli cittadini, che una mobilità alternativa alle auto va fortemente sostenuta”.
“Piacenza in questo campo ha ancora tantissima strada da fare – conferma Pietro Aglianò di Fiab Amolabici – e non parlo solo di piste ciclabili. Per incentivare la mobilità sostenibile ci sarebbero tante iniziative da adottare, come la creazione di zone 30, la regolamentazione del carico-scarico merci, il bike sharing. Certo, poi, il capitolo piste ciclabili è zeppo di criticità: la sicurezza innanzitutto. Le piste devono essere realizzate per mettere in sicurezza i ciclisti: una striscia gialla sul marciapiede non mette in sicurezza né ciclisti né pedoni. Per non parlare della manutenzione, che è pari a zero. E poi manca a Piacenza la continuità delle piste: non è possibile dover attraversare una strada ogni 300 – 500 metri”.
Altro tasto dolente, il furto di bici… “A Piacenza il livello di furti è altissimo – conferma Aglianò – A me, ad esempio, è stata rubata la bici quattro volte. Serve un parcheggio custodito, la rastrelliere sono inutili. Altrimenti i ciclisti sono costretti ad usare bici obsolete, non più in regola con il codice della strada, a proprio rischio e pericolo”.
Legambiente propone, infine, a tutti i comuni la sottoscrizione della Dichiarazione dei diritti del ciclista urbano, proposta a Pesaro in occasione del summit di Rete Mobilità Nuova in continuità con la Dichiarazione di Amsterdam “the right to use the Bicycle” del 2000 e dalla successiva “Declaraciòn de Se villa sobre el uso de la bicicleta como medio de transport e saludable, ecológico y sostenibile” del 2009.
“La dichiarazione – sostiene Legambiente – ci ricorda che la bicicletta è il mezzo di trasporto più efficiente, energeticamente sostenibile e rapido per gli  spostamenti urbani inferiori a 7,5 km -equivalenti a 30 minuti o meno di pedalata- , che nelle città italiane la lunghezza media dello spostamento è di 4,2 km, che il 27,6% degli spostamenti è inferiore ai 2 km e che un ulteriore 46% degli spostamenti è compreso tra i 2 e i 10 km. Per conformazione e dimensioni Piacenza è indubbiamente città a misura di ciclista!”

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