Social hackathon di Confcoop,
all’Urban Hub la maratona di idee

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Piacenza al centro del “nuovo mondo” per una giornata intera in cui sviluppatori, designer e cooperatori sociali lavoreranno insieme per sviluppare soluzioni tecnologiche utili a migliorare la relazione tra famiglie, servizi e comunità locale. Saranno 67 – al di sopra di ogni aspettativa – i partecipanti al Social Hackathon, la prima maratona di solution making collettivo sul nostro territorio organizzato da Confcooperative Piacenza. L’Hackathon sociale, primo nel suo genere sul nostro territorio, ha ampiamente varcato i confini provinciali ottenendo risposte da tutto il nord Italia: adesioni sono giunte da tutta l’Emilia Romagna, dalla Lombardia e anche da Torino.  Professionisti, studenti, cittadini, imprese, appassionati di comunicazione partecieranno per far nascere in 14 ore un’occasione per costruire nuove e innovative relazioni sociali e un miglioramento della qualità dei servizi attraverso un uso innovativo e creativo della tecnologia. Una maratona di idee per cercare soluzioni ai bisogni della comunità attraverso la realizzazione di app, software e hardware. L’evento, che si svolgerà il 2 dicembre (dalle 9 alle 23) presso l’Urban Hub di via Alberoni 2 a Piacenza, è promosso da ConfCooperative Piacenza, CoopUp e Coopworking insieme alle cooperative sociali Unicoop, Casa Morgana, Eureka, Sfinge, Auroradomus e Centro Educativo oasi. Alla sfida lanciata da Confcooperative rispondono anche 16 piacentini e diversi studenti che hanno aderito all’iniziativa grazie alla condivisione dell’iniziativa da parte dell’Università Cattolica, del Politecnico e di Aster, la società consortile dell’Emilia Romagna per l’innovazione e il trasferimento tecnologico.
Il 2 dicembre tutti gli iscritti dovranno interagire con gruppi di genitori, educatori e addetti ai lavori, valutare i problemi proposti e suggerire un’adeguata soluzione digitale. Quali sono le richieste avanzate dalle cooperative coinvolte? Una semplificazione della comunicazione fra responsabili di nidi e scuole dell’infanzia con le famiglie dei bambini, la semplificazione della vita quotidiana di disabili con problemi motori e la necessità di comunicare all’esterno quanto viene realizzato. Ma questi sono solo alcuni degli esempi di una lista molto più ampia che si conoscerà nel dettaglio solo nella giornata del 2 dicembre (dalle 9 fino alle 23), quando insieme ai problemi verranno presentate anche le possibili soluzioni.

Perché un Hackathon?

Un Hackathon è una maratona di idee che diventano prototipi grazie alla collaborazione tra diverse figure. I prototipi sono modelli che simulano in parte o per intero un nuovo servizio o un nuovo dispositivo che risponde ai bisogni identificati (es. attraverso la costruzione di una pagina virtuale, o di un’app o di un modellino). I prototipi servono a descrivere parte o l’intero funzionamento di un’idea e i suoi requisiti, al fine di poterlo testare con i potenziali beneficiari.
I prototipi che verranno sviluppati durante l’Hackathon possono essere originali o basati su tecnologie Open Source o proprietarie (quest’ultima opzione è possibile solo nel caso siano gli stessi proprietari ad implementarle durante l’Hackathon insieme agli altri partecipanti).
Le idee risponderanno in maniera diversa alla sfida: “Come la tecnologia può essere utile per migliorare la relazione tra famiglie, servizi e comunità locale?”
Sarà chiesto ai partecipanti all’hackathon di risolvere la sfida attraverso soluzioni che facendo leva sulla tecnologia tengano presente che: – gli utenti/beneficiari su cui possono impattare le innovazioni proposte potranno essere anziani, minori e persone con disabilità e loro famiglie; – le innovazioni proposte dovranno essere orientate a favorire soprattutto: la condivisione con le famiglie dell’esperienza degli utenti all’interno dei servizi; la partecipazione della comunità locale; la sicurezza all’interno delle strutture; migliori modalità di circolazione delle informazioni tra tutti i soggetti coinvolti.

Riconoscimenti

Al termine di quattordici ore che si preannunciano intensissime una commissione composta da rappresentanti delle cooperative promotrici Unicoop, Casa Morgana, Eureka, Sfinge, Auroradomus e Oasi aderenti a Confcooperative edal team che ha supportato tecnicamente l’organizzazione composto da CoopUp In ER e Social Seed, definirà i tre vincitori a cui verrà consegnato un premio in denaro di 1000 euro. Gli orgaizzatori si riservano inoltre la possibilità di assegnare a uno dei team partecipanti una menzione speciale del valore di 500 euro, qualora il team si distinguesse eccezionalmente nella soddisfazione di uno o più dei criteri di premiazione.

I mentor

Coinvolti nell’hackathon sono anche alcune aziende e professionalità di altissimo spessore come Antonio Marella di Caffeina, Mattia Compagnucci di Fattelo, Luca Tarasco di Hackability, Angelica Fontana di Sketchin, Sara di Bartolomeo di Codemotion Kids, Giuditta Caimi di Gnucoop e Nick Difino di Inspirational Talk: interverranno durante la giornata per dare suggerimenti e indirizzare i gruppi impegnati nella sfida.

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