Sanità, migliorano i tempi di attesa
ma chi non disdice una visita paga il ticket

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medico-shutterDa qualche mese a Piacenza chi non si presenta a visite o esami senza aver disdetto la prenotazione deve pagare lo stesso il ticket previsto per le fasce di reddito più basse. In questo modo, la Regione vuole migliorare ancora di più i tempi d’attesa (negli ultimi sei mesi il 94% delle prime visite e degli esami strumentali è stato garantito entro gli standard di legge, e cioè 30 e 60 giorni), disincentivando anche l’atteggiamento di chi non si presenta senza disdire: una persona su 10 oggi, in Emilia-Romagna. “Se avere la prestazione sanitaria è un diritto esigibile, presentarsi all’esame è un dovere – ricorda l’assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi. A Piacenza i dati forniti dalla Regione mostrano come, per quanto riguarda il rispetto dei tempi, la stragrande maggioranza delle prestazioni monitorate abbia superato la soglia del 90%. Saltano in particolare all’occhio i dati di alcune prestazioni, come le visite specialistiche in ambito urologico e di chirurgia vascolare: se a gennaio 2015 solo nel 5% e 6% per cento (rispettivamente) dei casi i tempi erano rispettati, oggi si è arrivati al 94% e al 100%. Stesso trend anche per alcuni esami, come l’ecografia alla mammella, passata in poco più di un anno dal 10% al 100%.
Fra le visite specialistiche ancora più problematiche, quelle endocronologiche (tempi rispettati nell’86% dei casi), neurologiche (72%) e cardiologiche (85%)

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