Rota, industriali: “Serve una città smart.
E’ l’ora della quarta rivoluzione industriale”

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“Una città smart, condomini intelligenti, smart technologies, il riuso è smart, utilizzo intelligente delle aree militari”. E’ “smart” il termine più usato dal presidente Alberto Rota nel suo intervento davanti alla platea degli industriali nel corso della 71esima assemblea di Confindustria Piacenza che ha visto anche la partecipazione del presidente nazionale Vincenzo Boccia. Nella sua relazione Rota traccia la via per il futuro: la smart city, la digitalizzazione, le aree militari.
Banda ultralarga, Ict, smart technologies sono temi forti sui cui, secondo il presidente, le aziende devono lavorare per avere competitività economica a livello nazionale. E quindi l’obiettivo è un’industria sempre più digitalizzata, automatizzata e orientata all’internazionalizzazione.
“Dobbiamo essere pessimisti nelle previsioni e ottimisti nelle aspettative”. E’ invece il messaggio lanciato dal presidente nazionale Vincenzo Boccia, una esortazione ad osare e a tornare ad investire, cosa che è mancata nell’ultimo periodo complice la coda della crisi ancora fortemente presente. Oggi invece occorre credere ed investire sull’industria, soprattutto sulla meccanica – sostiene Boccia – la vera risorsa del nostro territorio, di cui l’Italia deve andare fiera. Per Boccia si cresce grazie alle infrastrutture, facendo sistema, dando soluzioni alle questioni fiscali ed energetiche con interventi organici di politica economica. Per Boccia gli imprenditori italiani “hanno tutte le ragioni per essere arrabbiati visto che siamo il secondo paese manifatturiero dopo la Germania ma gravati del 20% in più di tassazione globale e del 30% in più di costo del lavoro per prodotto unitario”. E invita ad andare all’attacco: “Ora da resistere occorre passare a reagire”.
Il presidente Rota illustra quindi il disegno sui cui lavorare per il futuro parlando di quarta rivoluzione industriale in cui la manifattura si integra con il digitale. E per richiamare aziende di qualità da fuori, per il presidente provinciale degli industriali, “servono spazi adatti, competenze, buone scuole, infrastrutture intorno alle aziende. Anche le città, quindi, così come l’industria, devono diventare 4.0”. Due i progetti avviati da Rota con il suo mandato: Invest in Piacenza, sito internet in tre lingue, e sportello Ri-lancio, che utilizzano il web come necessario veicolo di informazione per attrarre investitori al di fuori dei confini nazionali. E quindi spingere sulla mobilità  (“Piacenza deve risolvere il problema del collegamento con Milano”), puntare sulle aree militari (“Abbiamo più di un milione di metri quadrati di aree militari che si libereranno nel medio periodo. E’ evidente che dobbiamo pensare a un loro utilizzo intelligente”), incrementare servizi, verde, luoghi di aggregazione e residenza (“Bene i recuperi del Tecnopolo, Musp, Leap, Rse, Urban Center, Eataly, Urban Hub, Caserma della Neve: il riuso è smart. Edifici, strutture e case devono essere rigenerate in termini di efficienza energetica a cui dà risposta il progetto di Ance Condomini Intelligenti”). Poi le scuole: “Abbiamo un progetto concreto sul polo scolastico di via Stradella per trasformare le scuole attuali in edifici molto più smart sia sotto il profilo energetico che didattico, con spazi moderni secondo gli standard educativi attuali”. E con alcuni grandi recuperi, spiega Rota, anche i servizi possono aumentare: “Il vecchio ospedale, ad esempio, possibile contenitore di edifici autonomi ed autosufficienti dal punto di vista energetico, anzi capaci di cedere energia, oppure incubatore di start up”. Infine, il presidente di Confindustria Piacenza insiste sulle energie giovani: “I giovani stanno cambiando, non sono più individualisti. Nascono le reti di impresa, abbiamo i consorzi che lavorano insieme”. E l’invito finale: “Dobbiamo lavorare tutti insieme per far crescere il territorio”.

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