Reggi: “I prossimi cinque anni? Servizi sociali
e rete con il territorio per creare sviluppo”

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Roberto Reggi
Roberto Reggi

di Elena Caminati – Ha parlato di politica nazionale, della recente scissione consumata in casa Partito Democratico e soprattutto di scelte locali in vista dell’importante appuntamento elettorale dell’11 giugno prossimo quando i piacentini saranno chiamati al voto.
Roberto Reggi ospite a Di Profilo, il format prodotto da Zero523, nonostante il suo incarico di direttore del Demanio lo porti a girare per l’Italia, ha ben presente la situazione piacentina. E come potrebbe non essere così da parte di un ex amministratore che ha guidato la città per due mandati consecutivi.
Il Pd ha scelto Paolo Rizzi “convergere su di lui è stato facile – ha detto Reggi – figura di alto profilo, conosciuto a Piacenza dove vive e lavora, un piacentino vero che conosce i problemi della città e li studia”. Ora che il quadro politico in vista del voto è praticamente composto, chi teme di più il PD?
“Non si pone questo problema – ha risposto Reggi – se si lavora bene rispetto agli impegni presi, nonostante sia alto il livello delle persone in campo”.
Secondo Reggi quello che non dovrà mancare a Piacenza per i prossimi cinque anni sono l’attenzione al welfare, servizi sociali e sanitari, ambiente e lavoro “pensando a come creare sviluppo mettendosi in rete con il territorio provinciale” ha spiegato. “Tematiche su cui anche l’amministrazione Dosi ha lavorato bene, nonostante le difficoltà dal punto di vista economico. Abbiamo un sistema di accoglienza disabili tra i migliori in Regione, così come l’edilizia scolastica tra le più avanzate in Italia”.
Una presenza forte quella di Reggi nella politica piacentina tanto che si dice che ci sia anche quando non è presente fisicamente.
“Parlo molto chiaramente anche a muso duro– ha risposto – le cose che penso le dico e continuerò a farlo, quindi chi pensa così sbaglia. Ho un ruolo nella direzione del PD, ora sono capolista al congresso e mi auguro di entrare di nuovo nell’assemblea nazionale del partito”. Una delle accuse più pesante al PD è quella di aver perso il contatto con la gente.
“Il Pd ha fatto degli errori: se si decide di accentrare in una unica persona segretario e premier, come per altro accade in tutta Europa, lo si deve fare con equilibrio, questo in alcune fasi è mancato – confessa Reggi – Ma l’uscita di una parte degli iscritti dal partito ha portato un grave danno e ha dato agli elettori un’immagine di partito litigioso. Certamente un cambiamento è necessario, occorre condividere di più i progetti politico amministrativi. Ci vuole più cura nell’attuazione dei programmi. Questo è stato compreso anche da Matteo Renzi”.
L’uscita del gruppo dem di certo non ha giovato al partito “è stato un gran peccato perdere questa parte di sinistra  – ha detto – ma non si può continuare a fare autogol quando si gioca insieme. La ditta, come dice qualcuno, bisogna sostenerla fino alla fine”.

L’intervista completa alla pagina Facebook DiProfiloweb

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