Pordenone, dal 4 marzo
la salita alla cupola

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“Ho cercato più volte di contare i bambini che adornano la cupola pordenoniana, ma non ci sono mai riuscito. So solo, perché si vede molto bene, proprio grazie alla restaurata salita, che sono tutti gioiosi”. Padre Secondo Ballati, guardiano del Convento dei Frati Minori Osservanti della Basilica di Santa Maria di Campagna, è pronto per far conoscere le bellezze di Santa Maria di Campagna, “una chiesa che i piacentini hanno sempre amato”.
Dal 4 marzo fino al 10 giugno sarà aperta la “Salita al Pordenone” nella Basilica di Santa Maria di Campagna con la possibilità per i visitatori di osservare da vicino gli affreschi di Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, in tutta la loro bellezza e suggestione. Nella cupola è percorribile una galleria circolare, aperta sull’esterno della città, il cui panorama sarà così leggibile a 360 gradi. L’iniziativa, promossa e organizzata dalla Banca di Piacenza con la collaborazione del Comune di Piacenza che è proprietario della basilica e del Convento dei Frati Minori Osservanti (comodatari della stessa), si avvale del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
“Santa Maria di Campagna era crocevia di artisti, non esiste centimetro della chiesa che non sia affrescato o coperto da dipinti”, ha detto il presidente del Comitato esecutivo della Banca, Corrado Sforza Fogliani, nel corso della presentazione alla stampa in cui era presente anche Giuseppe Nenna, presidente del Consiglio di amministrazione. “Grazie al vescovo di Piacenza – ha proseguito Sforza Fogliani – è nata una sinergia con la salita al Guercino, vi sarà uno scambio di riduzioni sul prezzo del biglietto per chi vorrà salire sia al Guercino, dal mese di aprile, che al Pordenone”. La manifestazione si estenderà – oltre che alla città di Pordenone e provincia – ai territori di Cortemaggiore, Monticelli e Cremona, custodi di tesori artistici direttamente o indirettamente collegati con il grande artista friulano.
“L’iniziativa – ha precisato il presidente esecutivo dell’Istituto di via Mazzini – non gode di contributi publici né comunitari e non grava quindi sui contribuenti. La Banca di Piacenza come banca terrritoriale riversa sul territorio 40 milioni all’anno, esclusi i finanziamenti, con 530 dipendenti e 60 collaboratori esterni: anche a loro si deve la riuscita di una manifestazione così impegnativa senza gravare sulla finanza pubblica”. “L’investimento dei privati in campo culturale è fondamentale in questo momento storico – ha aggiunto il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri – e questo ne è un mirabile esempio. Un regalo meraviglioso che ha coinvolto non solo il Comune di Piacenza ma anche altri enti locali come Cremona, Cortemaggiore e Monticelli”. L’evento riscopre il cosiddetto “Camminamento degli artisti” perché lì gli studenti dell’Istituto d’arte Gazzola – come ricordava spesso Ferdinando Arisi, il compianto storico dell’arte – si recavano per vedere gli affreschi del Pordenone da vicino e studiare in quel modo anche la prospettiva (alcuni, vi scrissero anzi anche il loro cognome, con graffiti tuttora visibili e protetti da vetri).

La cupola del Pordenone in Santa Maria di Campagna

La cupola pordenoniana sarà raggiungibile in 28 minuti, tra salita e discesa, attraverso il camminamento interamente restaurato dalla Banca di Piacenza e messo in sicurezza, sostituito in alcune sue parti e completato da piazzuole – in cui saranno collocati pannelli illustrativi – e da panchine riposo. Un’occasione imperdibile per ammirare il lavoro dell’artista friulano del Cinquecento che ha realizzato a Piacenza gli affreschi della cupola maggiore della Basilica di Santa Maria di Campagna (“Forse la sua opera più importante”, ha dichiarato Vittorio Sgarbi nel corso della sua recente visita alla Salita). La magnifica visione del panorama della città, inoltre, sarà consentita dal fatto che la Banca ha sostituito anche i vetri smerigliati della galleria sovrastante il tamburo, con vetri che permettono di spaziare sull’esterno. Mirabile anche la nuova illuminazione, nonostante le difficoltà incontrate dovendo operare a quell’altezza, curata dall’architetto Carlo Ponzini in collaborazione con il direttore dell’ufficio tecnico della Banca ing. Tagliaferri. L’architetto Ponzini è anche l’autore del logo dell’evento “che parte dal concetto della centralità iconografica di Dio Padre (raffigurato alla sommità della lanterna che sovrasta la cupola)”.
L’evento sarà collegato anche ad una grande mostra sul Genovesino (che proprio a Piacenza – invece – iniziò il suo formidabile percorso artistico) e ad un’altra mostra intitolata “I nuovi Ghittoni”, con opere dell’apprezzato artista piacentino non già esposte alla mostra curata da Vittorio Sgarbi.
Il biglietto per la Salita al Pordenone della Basilica di Santa Maria di Campagna darà diritto ad ottenere un biglietto gratuito per l’ingresso alla mostra Genovesino a Piacenza e a quella “I nuovi Ghittoni” e i disegni della collezione Banca di Piacenza allestite a Palazzo Galli.
Tutte le informazioni sul sito: www.salitaalpordenone.it

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