Politecnico, i workshop che abbattono le frontiere

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Workshop Mediterranean Style, Architectural tradition and geographical translation (fotografia di Alessandro Melegaro)
Workshop Mediterranean Style,
Architectural tradition and geographical translation
(fotografia di Alessandro Melegaro)

Il tema del paesaggio accompagna le iniziative della Scuola di Architettura del Polo piacentino del Politecnico di Milano per l’intero 2016: accanto ai consueti corsi curricolari e ai diversi seminari progettuali (molti dei quali ospitano professionisti e docenti internazionali), gli studenti sono stati recentemente coinvolti nella terza edizione del workshop ‘Mediterranean Style’ dedicato alle zone costiere del Mare Nostrum. Il laboratorio di progettazione era rivolto ai giovani studenti del terzo anno della Scuola di Architettura del Politecnico che si sono confrontati sulla rigenerazione di alcune aree della costa mediterranea, in particolare della città di Marsiglia e dell’Isola di Ischia. Il workshop,  dal tema Mediterranean Style – Tradizione architettonica e traduzione geografica si colloca nell’ambito delle attività finalizzate all’internazionalizzazione del Polo territoriale di Piacenza ed è rivolto agli studenti delle Scuole di Architettura, di Pianificazione e Ingegneria italiane e straniere”, afferma il docente Pasquale Mei, che ha diretto i lavori insieme ad Andrea Gritti. “Obiettivo del Workshop internazionale – aggiungono i direttori – è stato quello di promuovere la sperimentazione pratica e teorica della progettazione nel bacino del Mediterraneo, avendo cura di leggere le complesse relazioni tra ‘modernità e tradizione’ e tra ‘geografia e architettura”. Le attività del workshop hanno previsto comunicazioni introduttive al tema, conferenze e attività di laboratorio con tutoraggio. Il campo di applicazione della sperimentazione progettuale sono state la città di Marsiglia e l’isola di Ischia. “Abbiamo riservato particolare attenzione al riconoscimento del rapporto multiscalare tra terra e acqua e al ruolo rigenerativo dei concetti di ‘margine’, ‘limite’, ‘soglia’. Proprio in questa prospettiva – aggiunge il direttore del Workshop – il bacino geografico del Mediterraneo è stato inteso come bene comune in ragione della grande quantità di spazio pubblico che vi si riferisce”. L’esperienza del workshop di giugno ha permesso agli studenti di acquisire nuove competenze molteplici forme del territorio e sulla complessità indotta dalle dimensioni antropologiche e geografiche del paesaggio: “Gli scenari operativi del workshop hanno presentato contesti caratterizzati dalla presenza di paesaggi costieri e dell’entroterra, grandi porti e piccoli villaggi, ambienti rurali e aree industriali, per le quali si propone un approccio caratterizzato da conoscenze di tipo architettonico-paesaggistico, ecologico-ambientale, economico-sociale”. Attraverso tale esperienza gli studenti hanno potuto indagare – dal punto di vista delle discipline spaziali e dell’architettura – l’identità mediterranea. L’iniziativa ha evidenziato ancora una volta come il Campus universitario piacentino ambisca a proporsi come uno dei luoghi di cultura italiani dedicato allo studio del paesaggio e della sua trasformazione, capace di attirare studenti e docenti da diversi Paesi del mondo. Il prossimo appuntamento sarà la consueta Summer School settembrina, in programma dal 5 al 23 settembre 2016: la settima edizione dell’International Summer School OC OPEN CITY sarà incentrata sulla progettazione di un nuovo litorale del Po (“Riverscapes. Innovative design for the Po riversides”). Oltre un centinaio di studenti, dei quali circa la metà provenienti da Scuole internazionali, saranno invitati a sviluppare idee innovative sull’utilizzo di spazi abbandonati e dimenticati, identificando il fiume Po come elemento di unione e di integrazione.

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