Piacenza Capitale della Cultura,
Banca di Piacenza: è scontro con il Comitato

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La cupola del Pordenone in Santa Maria di Campagna

Piacenza Capitale della Cultura, la Banca di Piacenza informa – in un comunicato – che “pur non chiamata a far parte della Commissione Piacenza Capitale italiana della Cultura 2020 né dalla precedente né dalla attuale Amministrazione comunale,  provvederà in autonomia (e senza contributi pubblici: quindi, senza gravare sui contribuenti) ad organizzare importanti eventi culturali”.
Una nota polemica, alla vigilia della presentazione del dossier per la candidatura, con cui l’istituto di via Mazzini illustra le tante iniziative culturali in cantiere “perchè l’opinione pubblica non ricavasse l’impressione – vista l’assenza dal Comitato anzidetto – che la Banca locale si dissociasse dall’aspirazione della comunità piacentina”. Aspirazione – precisa la nota – che invece la Banca di Piacenza apprezza e condivide.
Ecco dunque – tra le proposte culturali – “la valorizzazione dell’opera del Pordenone in Santa Maria di Campagna (cupola e quadri). In accordo con il Comune di Cremona e con il Comune e la Parrocchia di Cortemaggiore saranno poi valorizzate le opere pordenoniane delle due città a mezzo di un percorso (anche con pullman navetta) che, attraverso una delle due capitali dello Stato Pallavicino, raggiungerà la nostra città e viceversa. E’ poi allo studio un’iniziativa – tramite il critico Vittorio Sgarbi – che porti ad una collaborazione, anche di interscambio, con la città di Pordenone”.
E poi “una serie di iniziative sotto il titolo Piacenza storico crocevia (un brand sul quale la Banca ritiene si debba in particolare insistere). L’argomento di cui al titolo (e cioè Piacenza come crocevia di pellegrini e viaggiatori anche nel 7-800, in particolare nel periodo del Grand Tour) sarà valorizzato ed evidenziato in funzione della centralità di Piacenza e quindi di punto sostanziale di “approdo” di chi proveniva da ogni parte dell’alta Italia e dalle nazioni d’Oltralpe.
Sempre al fine di illustrare come Piacenza sia stata uno storico crocevia, l’iniziativa valorizzerà – sempre in terra piacentina –  anche la posizione culturale di Bobbio”.
La Banca di Piacenza valorizzerà successivamente, “e in stretto collegamento con il precedente gruppo di iniziative, la Fiera dei cambi (studiata, com’è noto, da Amintore Fanfani) che aveva luogo nell’area davanti al Farnese, attualmente chiamata via Campo della Fiera (Liceo classico).
L’obiettivo è quello di evidenziare il fatto che l’attività bancaria si sviluppò a Piacenza, prima e più che in ogni altra parte d’Italia, proprio perché i pellegrini qua trovavano i primi cambiavalute.
Gli stessi tenevano i propri “banchi” (da cui il nome degli odierni istituti di credito) nell’attuale piazza Borgo, che veniva subito raggiunta dopo l’ingresso in Piacenza e percorsa la Strada levata (oggi via Taverna)”. Tutte le iniziative – conclude il comunicato – sono state formalmente comunicate dalla Banca all’Ufficio cultura, musei e turismo del Comune di Piacenza.
La nota integrale della Banca di Piacenza è consultabile sul sito www.bancadipiacenza.it

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