Piacentini per l’Aria: “Emergenza inquinamento,
serve un assessore a tempo pieno”

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bambini-maschera-inquinamento_600x398Chiede un assessore a tempo pieno, che lavori sull’emergenza inquinamento ambientale, il Comitato Piacentini per l’Aria che – in un intervento sul quotidiano locale – ribadisce la critica all’amministrazione Pd per aver riunito nella persona dell’assessore Giorgio Cisini le deleghe all’ambiente con altre deleghe. Ecco l’intervento completo dei Piacentini per l’Aria, che ribatte a quanto affermato da Giorgio Alessandrini, responsabile ambiente Pd di Piacenza, sul tema sollevato dal Comitato dell’assenza di una chiara politica ambientale e sui rifiuti da parte dell’attuale amministrazione comunale.

“Ringraziamo il signor Alessandrini, responsabile ambiente del Pd locale, per la sua replica e per la buona fede che si sforza di riconoscere al nostro precedente intervento che criticava la sostanziale assenza di politiche di tutela ambientale dell’amministrazione Pd. Ci sforziamo pure noi e proviamo a chiarire meglio il nostro pensiero. Non ci sfugge che l’attività di un’amministrazione pubblica richieda il pungolo della società civile, nel caso specifico, di quella parte che ha sensibilità per la tutela dell’ambiente e della salute. Tuttavia nel tempo libero preferiremmo assecondare le nostre passioni, anziché sentirci obbligati a intervenire su questi temi per un tentativo di autotutela, ai limiti della legittima difesa. Non accettiamo l’accusa di partire da “tesi precostituite” e, alle illazioni, preferiamo confrontarci nel merito. Per farlo partiamo leggendo i dati del “derby dei rifiuti” Piacenza vs Parma, perché questo era l’oggetto del nostro intervento: i risultati ottenuti da un Comune vicino (Parma) che ha programmato a lavorato bene negli ultimi anni, rispetto a un altro (Piacenza) che non l’ha fatto, perché ha deciso di non farlo. Questo dicono i numeri, possiamo capire che, da “funzionario” di partito l’ottica sia quella dell’avvocato di parte ma, è un comodo punto di vista che non ci possiamo permettere, non rendiamo conto a nessun partito o movimento. Confrontiamo i risultati ottenuti dalle due Amministrazioni comunali negli anni 2011-15.
Raccolta organica: nel 2015 a Piacenza siamo fermi a 48kg/ab/anno (+27% sul 2011), mentre Parma ci doppia aumentando a 98kg/ab/anno (+96%).
La raccolta differenziata: nel 2015 rispetto al 2011 a Piacenza è aumentata di un misero +4,1% al 57,4%, mentre Parma è aumentata del +25,7% al 74%!
Ru totale per abitante: nel 2015 Piacenza ha diminuito il dato del -2,6% a 728/ab/anno, mentre Parma è diminuita del -3% a 540kg/ab/anno e, sul numero assoluto, la distanza è rilevante. Inoltre si segnala che Piacenza è in controtendenza visto che peggiora rispetto al 2014 (ex 707/kg/ab/anno).
Il residuo indifferenziato a smaltimento 2013-15: Piacenza è immobile (+ 0% rispetto al 2013, ma peggiora +3% rispetto al 2014) a 310/kg/ab/anno, a Parma è diminuito del -42% a 139/kg/ab/anno. Questo è, forse, il dato più tranciante perché è l’indicatore reale di performance rispetto al sistema di raccolta adottato.
A Parma hanno introdotto la tariffa puntuale, leggasi chi produce meno rifiuti riceve sconti in bolletta, inoltre è stato l’unico comune capoluogo in E/R a ricevere incentivi di oltre 700mila euro per i comuni virtuosi. La tariffazione presuntiva (la nostra) non tiene conto dell’effettivo utilizzo del servizio, quindi, chi produce meno rifiuti paga come chi ne produce di più con l’effetto di de-responsabilizzare i cittadini, determinando più rifiuto a smaltimento e più costi complessivi.
Parliamo di soldi: la tariffa media 2016 (fonte Federcomsumatori – Tari media per un app.to di 100 mq abitato da 3 persone) a Parma è di 255,00 in riduzione sul 2015 (+4,08% dal 2010), a Piacenza 275,72 in aumento sul 2015 (+22,54% dal 2010). Gli addetti alla raccolta a Parma sono aumentati del +57% (44 lavoratori in più), non abbiamo trovato il dato piacentino.
Queste sono differenze marcate, sostanziali e, sembrano ingiustificabili, considerato che il gestore del servizio, Iren, è il medesimo! Con la stessa automobile c’è chi fa il record della pista e chi viene doppiato, perché? Il problema è il team o il pilota? Escludiamo un problema di pneumatici visto che, grazie a voi, risultano sempre “in temperatura” nelle ciminiere della Cementirossi… Chi si occupa di tutela dell’ambiente a Piacenza, l’assessore dedicato, la Giunta, il sindaco come referente di garanzia, speriamo anche lei che è “responsabile ambiente” del partito di maggioranza, ha di fronte una montagna ostica da scalare. Sia chiaro, con responsabilità e leve diverse, il problema riguarda tutti. Vi siete attrezzati per farlo? Sembra di no. Il senso della nostra critica per aver riunito nella persona di Cisini le deleghe all’ambiente con altre, non è svilito dall’aver confuso la delega all’urbanistica con quella ai lavori pubblici. Grazie, quindi, per la doverosa precisazione, ma alla forma preferiamo confrontarci sulla sostanza e, quella, non cambia. Se l’inquinamento ambientale a Piacenza è un’emergenza – e per le persone in buona fede lo è – non le sfuggirà che avrebbe bisogno di coraggio, diligenza, dinamismo e l’attenzione di un assessore che lavora a tempo pieno. Lo sosteniamo
non per una ragione formale, ma alla luce delle cose fatte (troppo poche) e, soprattutto, di quelle omesse (troppe). Abbiamo provato a ripercorrere i 5 anni di questa amministrazione PD alla ricerca di interventi di sostanza ma non ne abbiamo trovati… Alessandrini ci illumini lei, se portate dei fatti siamo disponibili a cambiare idea. Se si esclude qualche pista ciclabile (per lo più disegnata), il pedibus altro non c’è, e il “fiore all’occhiello” della Pertite, sempre sbandierato e mai concretizzato,
nell’ultimo periodo appare alquanto avvizzito. E’ disarmante la chiusura del suo intervento quando richiama al rapporto tra amministrazione e consenso popolare: “l’amministrazione può fare di più solo se c’è il consenso dei cittadini”. Sconforta (ma non sorprende) che lo pensi chi fa politica attiva. E’ opinione comune nel Pd? Il consenso non è constatazione, la registrazione di un fatto, ma è l’esito di un processo, spesso faticoso, è il frutto della capacità di orientare, di coinvolgere le persone, di includerle in progetti che hanno portata di medio e lungo termine, si nutre di partecipazione vera, di dialettica, di cooperazione. Se così non fosse a che servirebbe la politica, non basterebbe uno studio notarile? Al termine di questo processo faticoso si può e si deve trovare una sintesi, un accordo generalizzato in grado di soddisfare interessi lungimiranti, il più possibile condivisi che, nel breve, possono apparire penalizzanti. Certo è difficile ma, come dice quel cantante, “non tutte le strade sono un percorso”.

Piacentini per l’aria
Cittadini per i beni comuni

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