Obiettivo 100 anni? Sì, ma in compagnia

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anzianiSì convinto alla longevità per gli italiani ma no ad ogni costo. Il 75% vorrebbe vivere fino a 100 anni soprattutto per passare più tempo con i propri cari, ma uno su 4 rinuncerebbe proprio per paura di restare da solo. Per spegnere 100 candeline l’86% sarebbe disposto a prendere farmaci per la longevità ma non a far qualcosa di più “impegnativo”, come sottoporsi a diete che “tagliano” le calorie e sono capaci di rallentare l’invecchiamento.
Lo svela una indagine presentata in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG). La metà potrebbe adattarsi a dipendere economicamente da altri: la famiglia resta infatti un pilastro fondamentale per invecchiare in serenità, perché secondo due terzi degli italiani è indispensabile per proteggersi dalle difficoltà. L’Italia non è ritenuta un “Paese per vecchi”, ma nonostante ciò oltre l’80% degli intervistati non sarebbe disposto a cambiare nazione per vivere più a lungo; serpeggia tuttavia un conflitto fra generazioni, perché il 46% dei 45-55enni pensa che troppi anziani tolgano risorse ai giovani, contro appena il 20% degli over 70.

Solitudine letale per l’anziano
La solitudine può essere letale per gli anziani: due volte di più dell’obesità e quasi quanto la ‘miseria nera’. Uno studio dell’Università di Chicago ha messo in luce gli effetti devastanti del sentirsi isolati sulla salute degli ‘over 50’, scoprendo che i più soli tra loro avevano il doppio delle probabilità di morire nei sei anni in cui sono stati tenuti sotto osservazione.
Paragonati alla persona media dello studio, i solitari avevano il 14 per cento di rischio in più di morte prematura, due volte la percentuale degli obesi, e poco meno dei poverissimi (più 19 per cento). Già in precedenza, diversi studi avevano mostrato un collegamento tra solitudine e una serie di problemi di salute, dall’ipertensione all’abbassamento delle difese immunitarie, un più alto rischio di depressione, ictus e infarto. In un libro recente, John Cacioppo, psicologo dell’Università di Chicago, ha paragonato il dolore della solitudine al dolore fisico.
Cacioppo non è il solo a ritenere che è in corso nel mondo uno “tsunami d’argento” a causa dei figli del baby boom che raggiungono l’età della pensione: intervenendo alla riunione dell’American Association for the Advancement of Science a Chicago, lo psicologo ha allertato gli anziani in procinto di lasciare il lavoro di pensarci due volte o quanto meno di non abbracciare l’approccio americano che prevede spesso uno sradicamento dall’ambiente consueto e il trasferimento nella “seconda casa”.
“Abbiamo una nozione della pensione tutta di fantasia”, ha osservato lo psicologo: “Pensiamo che significhi lasciare amici e famiglia, comprare una casa in Florida dove il tempo e mite e vivere da allora in poi felici e contenti. Probabilmente non è l’idea più giusta: vanno incontro a una migliore vecchiaia gli anziani che continuano ad interagire con colleghi e amici”.

(www.ansa.it)

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