Ospedale, Sichel: “Valutiamo
area Consorzio e Galleana”

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Federico Sichel
Federico Sichel

“La realizzazione del nuovo ospedale deve essere un’opportunità urbanistica, deve risolvere qualche problema alla città e non semplicemente offrire un nuovo servizio ospedaliero”. Federico Sichel (Pd), chiede l’avvio di una discussione pubblica su contenuti, contenitore e collocazione del nuovo nosocomio cittadino. E propone un paio di ipotesi suggestive sul luogo dove realizzarlo. Il dibattito, infatti, ha finora preso in considerazione solo aree pubbliche e demaniali (dall’ex caserma Lusignani all’ex Pertite), ma – fa notare Sichel – “si tratta di ubicazioni non adatte a risolvere il problema mentre credo che debbano essere valutare anche le aree private. L’area dell’ex Consorzio Agrario, per esempio, potrebbe essere un’opportunità per il nuovo ospedale. Intanto perché stiamo già valutando una pratica urbanistica relativa a quell’area. Nella proposta sul tavolo sono previsti residenziale, commerciale e altri tipi di servizi: dobbiamo però considerare che tutto il commerciale nuovo provocherebbe buchi nella città perché si andrebbero a spostare attività già presenti altrove, creando nuovi problemi. L’opzione ospedale, invece, ideale per dimensioni e accessibilità, riqualificherebbe quell’area – che richiede un intervento – e rivitalizzerebbe tutto il comparto nord della città”.
E l’altra ipotesi?
“Altra opzione da valutare – continua il consigliere comunale dei democratici – opzione più suggestiva ma non necessariamente più complicata, potrebbe essere lo spazio oggi occupato dallo stadio, una struttura sovradimensionata rispetto alle esigenze attuali e ormai obsoleta. Nell’ottica di delocalizzazione dello stadio (da costruire nei pressi del Palabanca, al fine di realizzare una cittadella dello sport) si potrebbe dunque utilizzare l’area liberatasi alla Galleana per l’ospedale. Sono solo suggestioni, non ho una soluzione pronta ma voglio dire: non andiamoci a incaponire sulle aree demaniali. La realizzazione del nuovo ospedale, investimento assai cospicuo, deve configurarsi come un’opportunità per risolvere problemi urbanistici, non per crearne di nuovi”.
La domanda, quindi, non è più ospedale nuovo sì, ospedale nuovo no?
“Preso atto tutti quanti (più o meno) della necessità di realizzare una nuova struttura ospedaliera, – risponde Sichel – ora deve avviarsi una discussione pubblica sul contenuto sanitario della struttura. E’ il momento di parlarne, anche nell’ottica del discorso di area vasta (Reggio, Parma, Piacenza ndr). Non sarà più un ospedale solo cittadino, sarà come minimo un ospedale provinciale. Non dobbiamo metterci in competizione con Parma, dobbiamo creare un macro-polo in cui ci si dividono le competenze e ricercando, grazie alla nostra posizione di frontiera, l’attrattività verso la bassa Lombardia e il vicino Pavese. Naturalmente, insieme all’individuazione dell’area per il nuovo ospedale, occorre decidere presto cosa fare del vecchio contenitore, vietatissmo lasciarlo diventare il classico buco urbanistico. I problemi urbanistici devono diventare soluzioni”.

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