Libertà, Stefano Carini
sarà il nuovo direttore

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Stefano Carini
Stefano Carini

L’editoriale Libertà si sta attrezzando per affrontare le sfide del futuro prossimo.
Il progetto di rilancio 2.0 (come si usa dire oggi) – finalizzato a fronteggiare una diffusa crisi dell’editoria – era stato disegnato da Enrica Prati, prematuramente scomparsa a fine agosto di quest’anno. La madre Donatella Ronconi, azionista di maggioranza, a dispetto di previsioni che ipotizzavano, dopo la morte della figlia, la messa in vendita del prezioso pacchetto azionario, ha viceversa rilanciato: i progetti di Enrica avranno gambe per camminare. Depone in questo senso la nomina dell’avvocato Sandro Miglioli (già membro del Cda) alla carica di vicepresidente.
Il progetto di ristrutturazione/rilancio trova conforto nelle dimissioni dell’attuale direttore Gaetano Rizzuto, peraltro in età pensionabile e di fatto volontariamente pensionando (lascerà a fine anno). Siciliano, Rizzuto fu scelto nell’estate del 2000 alla guida della “nuova Libertà” nata all’indomani dell’asta aggiudicata al tandem Ronconi-Espresso in seguito alla disputa societaria tra gli eredi dei fratelli Prati, Ernesto e Marcello. Già direttore della Provincia Pavese e del Secolo XIX di Genova, Rizzuto è restato per 15 anni alla direzione della potente macchina informativa di Libertà e, fino al 2012, anche di Telelibertà e di Libertà On Line. La sua imminente messa a riposo, a questo punto, aveva già dato il via al toto-direttore: chi prenderà il suo posto? Chi manovrerà il timone del transatlantico Libertà?
Tra le voci che si sono susseguite, anche l’ipotesi di riportare a Piacenza il vicedirettore del Corriere della Sera Giangiacomo Schiavi e quella del passaggio di Nicoletta Bracchi dalla guida di Telelibertà a quella del giornale cartaceo.
Ma dopo le esperienze di direttori forestieri, la scelta del Cda è ricaduta su un professionista locale, giornalista esperto e profondo conoscitore della nave: Stefano Carini, oggi redattore capo, professionalmente nato e cresciuto a Libertà. Una decisione condivisa dal consiglio e accolta con favore anche da tutto il corpo giornalistico del quotidiano. Il motivo di una scelta interna si spiega con una presa d’atto delle risorse e delle energie di cui la società dispone (in termini di professionalità, qualità, conoscenza del territorio) con l’intento di valorizzarne le capacità (finora lasciate un po’ in ombra), rivederne i ruoli e i processi di realizzazione del giornale. Uno degli obiettivi principali che si intende perseguire, con il nuovo corso, sarà l’integrazione tra la redazione della televisione e delle news on line con quella del giornale di carta. Intanto, la notizia clamorosa, che ha colto tutti di sorpresa, è che il nuovo assetto –  finalizzato al rilancio dell’editoriale – prevede la nascita di una Fondazione destinata ad accogliere sia la proprietà del giornale che il patrimonio personale di Donatella Ronconi. A questo proposito in Libertà si sta lavorando di fino alla costruzione del soggetto giuridico più adatto a garantire un sistema di governance munito contro appetiti extraeditoriali (politico-economici, per esempio) e vicino all’idea di un editoriale davvero in grado di essere patrimonio della società civile.
Considerata l’influenza che il quotidiano di Piacenza ha sempre avuto sulla città e il suo territorio, constatare che tutte le prossime mosse del consiglio d’amministrazione siano importanti diventa cosa ovvia. Per gli assetti politici, economici e sociali della città le decisioni che assumerà l’editoriale piacentina saranno una grossa opportunità di svolta.

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