Grilli, Abicoop: “Riqualificare la città
partendo dall’esistente”

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Giuseppe Grilli
Giuseppe Grilli

di Raffaella Rea – Sono 497 le famiglie che  rischiano di perdere la casa a seguito del fallimento della cooperativa Di Vittorio di Fidenza, avvenuto circa un anno e mezzo fa, dopo più di quarant’anni di attività. Ora è l’Abi-Coop Piacenza, impresa cooperativa di abitazione che da anni si impegna a dare una risposta abitativa a chi non può permettersi un alloggio a prezzi di mercato, ad aver avanzato un’importante proposta per acquisirne o inizialmente gestirne la proprietà, evitando così che i soci assegnatari rischino di vedersi portare via la propria abitazione. Il presidente di  Abi-Coop Piacenza, Giuseppe Grilli, ci aiuta a disegnare un quadro complessivo della situazione e capire meglio l’andamento dell’operazione.  Per una volta è una cooperativa piacentina che interviene nel parmense mettendo a disposizione capacità ed esperienza per andare in soccorso di una coop omologa cercando di salvarne il patrimonio immobiliare. Come mai vi siete interessati ad un caso così delicato?
“La Legacoop Emilia Ovest e la Legacoop Piacenza hanno richiesto il nostro intervento e noi non ci siamo tirati indietro. La nostra cooperativa, sin dalla sua fondazione, non ha scopo di lucro. In questo specifico caso il nostro obiettivo prioritario è quello di tentare di difendere i diritti delle famiglie assegnatarie, che ora rischiano di perdere la propria abitazione, e di salvaguardare il patrimonio immobiliare della proprietà a canone agevolato della Di Vittorio.”
Questa iniziativa rientra nell’ambito delle attività condotte da Legacoop  Emilia Ovest, la nuova struttura associativa che ha unificato le organizzazioni di Legacoop Reggio Emilia, Parma e Piacenza e rappresenta circa 350 imprese associate tra le tre province. Prossimo obiettivo sarà la creazione dell’Alleanza delle cooperative Italiane che vede l’unificazione di tutte le cooperative aderenti a Legacoop, Confcooperative e Agci in un’unica organizzazione. A che punto siamo?
“Le tre organizzazioni piacentine, Legacoop, Confcooperative e Agci, hanno deciso per la prima volta di strutturarsi in maniera stabile attraverso l’ACI, con l’obiettivo entro gennaio 2017, di costituire un organismo unico. Sicuramente non sarà un percorso semplice; ci vorrà tempo e tanta collaborazione per venirsi incontro e convergere le diverse visioni in vista di un obiettivo comune. Con il nuovo anno contiamo però di iniziare a realizzare attività importanti e avanzare proposte concrete sul nostro territorio.”
Cosa pensa dell’attuale mercato immobiliare piacentino, anche alla luce del nuovo progetto di recupero dell’area dell’ex consorzio agrario?
“L’ho già ripetuto in altre occasioni: a Piacenza non si può pensare di continuare a costruire appartamenti dai prezzi astronomici. Attualmente molte persone, in particolare i più giovani, non possono permettersi di acquistare una casa, quindi bisogna cominciare ad edificare in base all’effettiva richiesta. Sono convinto che la cosa più seria da fare in questo momento per migliorare la nostra città sia quella della riqualificazione e del recupero energetico delle abitazioni già esistenti, anche abbattendo i palazzi più datati e malmessi e ricostruendoli meglio.  La città cresce se se si fa leva sulla riqualificazione e la ristrutturazione degli edifici.
Inoltre vorrei esprimere il mio dissenso sulle numerose iniziative di housing sociale, sempre più diffuse negli ultimi tempi a Piacenza. A mio parere, il più delle volte, rappresentano una soluzione controproducente, in quanto si rischia di creare complessi abitativi e agglomerati urbani molto difficili da gestire, un po’ come è capitato in Francia nelle Banlieue. Housing sociale non deve significare la creazione di ghetti e periferie”

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