Gimmi Distante: “Sarò il sindaco di tutti,
lavoriamo insieme per il futuro di Monticelli”

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Gimmi Distante

Se all’inizio della campagna elettorale la candidatura a sindaco di Monticelli di Gimmi Distante era sembrata quanto meno enigmatica, via via che si avvicinava l’appuntamento elettorale prendeva sempre più consistenza l’ipotesi che per il candidato del centrosinistra Pietro Aimi non sarebbe stata “una passeggiata”. Nonostante sorretto dal centrosinistra, parte politica che governava Monticelli da più di 70 anni. Negli ultimi giorni un “testa a testa” era palpabile, il sondaggio di paese “vox populi” insisteva sul recupero di consensi di Gimmi Distante. Lo spoglio delle schede è stato più chiaro e nella misura imprevedibile: 1541 per Gimmi Distante e 994 per Pietro Aimi. Un successo netto, indiscutibile. Alla fine, settant’anni di storia amministrativa di centrosinistra per Pietro Aimi non sono stati una dote, bensì una “palla al piede”: la voglia di cambiamento ha premiato il centrodestra.
In consiglio comunale per la maggioranza, oltre a Gimmi Distante, sono entrati Giuseppe Papa (il più votato con 163 preferenze), Daniele Migliorati, Lara Cabrini, Riccardo Giarola, Olivia Arcari, Marilina Fornasari, Deborah Intri ed Ezio Cremona; per la minoranza, oltre a Pietro Aimi, Sonia Massari (record di preferenze della lista, 117), Martina Affaticati e Davide Tosoni.
Ancora oggi il sindaco di Monticelli non ha metabolizzato completamente il successo: glielo si legge negli occhi e lo si avverte dall’approccio all’intervista piacevolmente goliardico.
Dica la verità, un risultato così chiaro, 60,33%, se lo aspettava?
“No, assolutamente no. Avvertivo un testa a testa e speravo di vincerlo. Non ero conosciuto, devo il successo al grande lavoro di tutti. Negli ultimi giorni c’erano comunque segnali molto positivi per noi. Alla fine comunque è stata una sorpresa. Una piacevole sorpresa…”
Immagino si sia chiesto perché ha vinto, indagato le ragioni soprattutto per quanto riguarda le dimensioni del consenso.
“Sicuramente la voglia di cambiare dopo 70 anni di sinistra, da più di 10 anni in Comune si vedevano le stesse facce e gli stessi problemi che non venivano risolti.”
Lei non è di Monticelli, ha trovato difficoltà per questo?
“All’inizio ha comportato un maggior lavoro, ma poi si è rivelato un vantaggio perché sono riuscito a mettere d’accordo più parti ed a formare una squadra rivelatasi vincente”
Per i dipendenti comunali un bel cambiamento … Come è stato accolto?
“Il Comune di Monticelli può contare su personale preparato e ben disposto a lavorare per migliorare la situazione. Ho confermato tutti i responsabili dei servizi: attraverso riunioni periodiche e incontri lavoriamo con profitto. Vorrei sottolineare che la casa comunale è di tutti e che io sono il sindaco di tutti e mi faccio carico dei problemi di tutti i monticellesi senza distinzione. Ripeto, di tutti.”
Oltre la garanzia dei servizi, dove si dirigerà il suo impegno?
“I servizi sono importanti, quindi miglioramento della rete idrica, illuminazione, rinegoziazione dei contratti con le società erogatrici, Iren per esempio. Migliorare la rete viaria attraverso una manutenzione più puntuale: noi stanziamo una cifra tre volte superiore a quella dell’amministrazione precedente. Mettere a norma gli edifici scolastici su cui la passata amministrazione ha perso tempo lasciandoci in eredità la responsabilità di mettere in sicurezza gli edifici già corredati da una relazione dopo una indagine sulla tenuta sismica”.
D’accordo, ma come immagina il futuro di Monticelli?
“Un luogo dove i servizi funzionano, dove si viva in totale sicurezza, dove maturi la consapevolezza delle opportunità di sviluppo…”
Per esempio?
“Il Po, il cosiddetto Grande Fiume. La conca sarà una importante opportunità per la navigazione, per la risalita dei pesci e lo sviluppo del turismo fluviale in un ambiente naturale tutto da scoprire. Il Parco del Po, Isola Serafini… E poi la nostra storia, il Bembo, la Rocca, le nostre tradizioni enogastronomiche, i nostri prodotti. Insomma dobbiamo farci carico di questo grande patrimonio e metterlo, come si dice, a reddito. Occorre impegno e fantasia. I giovani dovranno essere protagonisti dello sviluppo e quindi del loro futuro. Occorre approntare un progetto di marketing territoriale che valorizzi Monticelli, ma soprattutto occorre credere nelle nostre potenzialità e metterci impegno .. Tutti insieme”.

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