Galvani e Bulla tra i vincitori del Premio Anmil
Un riconoscimento alla solidarietà e anche all’amicizia

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Bruno Galvani e Valter Bulla
Bruno Galvani e Valter Bulla

Ci sono anche due piacentini, Valter Bulla e Bruno Galvani, nella rosa dei vincitori 2016 del Premio Anmil, un riconoscimento che viene attribuito ogni anno a tutte quelle personalità che, nel lavoro o nella vita privata, hanno promosso la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, la ricerca scientifica, l’integrazione sociale dei cittadini disabili. La cerimonia si terrà venerdì 23 settembre, alle 21, nella Sala dei Teatini, nell’ambito del Festival del Diritto, e vedrà la premiazione anche dei giornalisti Emiliano Fittipaldi e Vincenzo Morgante, del ricercatore Fabrizio Bracco, dello psichiatra Vittorino Andreoli e dell’intera squadra maschile Lpr Volley.
Bulla, noto imprenditore piacentino, secondo i promotori del premio è da “sempre attivo nel mondo della beneficienza e del volontariato, sostenendo numerose battaglie su tutto il territorio nazionale e non, dalla Casa di Iris di Piacenza, ai superstiti del recente terremoto in centro Italia, ai bambini invalidi in Kenya. Il suo sostegno è rivolto in particolare al mondo sportivo per disabili: basket e tennis in carrozzina ed handbike”. Anche Bruno Galvani, per i piacentini, non ha bisogno di presentazioni: paraplegico dall’età di 17 anni a causa di un incidente sul lavoro, autore di tante campagne di sensibilizzazione sul tema della sicurezza, è stato protagonista quest’anno di un tour di 4mila chilometri in sedia rotelle che ha toccato 40 luoghi in Italia che sono stati scenario di gravi infortuni sul lavoro, malattie professionali o disastri ambientali.
Il premio Anmil è anche un omaggio alla storica amicizia tra Valter e Bruno. Bulla e Galvani si sono conosciuti, infatti, più di trent’anni fa nel centro riabilitativo di Villanova e da allora hanno intrapreso un cammino comune che li ha visti portare avanti innumerevoli battaglie di solidarietà e senso civico. E così il tour per la sicurezza sul lavoro compiuto da Bruno in handbike è stato reso possibile anche grazie al sostegno dell’amico Valter.

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