False notizie, credenze e vaccini:
cerchiamo di informarci bene

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di Bernardo Carli – Per carità, non è certo cosa nuova. Il “complottismo”, ovverosia l’abitudine a sospettare che dietro qualunque evento vi siano ragioni oscure, è invalsa da anni. In Italia poi vi sono validi motivi per pensare che un po’ ovunque possano nascondersi  segrete manovre, poteri occulti, lobbies spesso con fini eversivi.
Il nostro paese ha vissuto la stagione dello stragismo con tanto di servizi segreti “deviati”, termine che eufemisticamente definisce l’associazione a delinquere di veri e propri “traditori” dello Stato. La storia degli ultimi quarant’anni è piena di infiltrazioni, di false piste, di imbrogli ai danni dei cittadini, difesi da una magistratura impedita nel proprio compito di rendere giustizia a tante vittime innocenti. Anche se gli episodi hanno come protagoniste le frange collocate a destra della destra parlamentare o a sinistra della sinistra, le connivenze si trovavano al centro dell’apparato costituzionale. In una situazione come questa il sospetto non può che trovare più che validi motivi. Se poi si aggiunge tutto quel nebuloso mondo che sta attorno alle diverse mafie più o meno colluse con la politica,  è difficile credere a tutto ciò che viene sbandierato come verità.
Ma non è di brigate rosse e stragismo fascista che vorrei porre l’accento questa volta, non è nemmeno la lunga e mai interrotta storia degli interessi dell’onorata società e di cosa nostra, della sua evoluzione a puntuale aggiornamento con i tempi.
Voglio parlare di una straordinaria offerta di pseudo verità che quotidianamente la rete mette a disposizione di ogni cittadino alfabetizzato in campo informatico. L’invasione è talmente prepotente che anche ad un discontinuo frequentatore dei social network viene da credere che la stessa rete sia il luogo delle verità inoppugnabili, tenute nascoste da chissà quali occulti e perfidi poteri come la mitica “mano nera”, colpevole della morte della “povera Rosetta” in una canzone popolare milanese.
Capita di leggere cose assolutamente prive di ogni fondamento, così fantasiosamente inventate da risultare simpatici scherzi, opera di buontemponi. Altre volte la falsa notizia solletica la curiosità perché propone al lettore opportunità straordinarie di guadagno o di guarigione da chissà quali malattie. Facile giocare sporco soprattutto nel secondo dei casi, giacché, se la disponibilità di maggiore quantità di denaro sta nei sogni di tanti, tutto ciò che riguarda la salute fisica tocca una corda profonda dell’essere umano.
La diffusione di false notizie, l’alimentazione di speranze di guarigione, specie se da patologie gravi è un imbroglio odioso, una vera e propria “vigliaccata” ai danni di chi, fiaccato dalla sofferenza è disponibile ad affidarsi a qualunque guaritore. La storia del passato e quella recente pullula di casi di scienziati, medici, chimici, biologi, che, spinti da interessi economici, hanno vantato scoperte straordinarie e risolutive per patologie spesso mortali, come nel caso “stamina”. Purtroppo solo qualche volta questi episodi sono stati oggetto di giusta punizione.
Da che mondo è mondo, la storia è ricca di figure di cialtroni millantatori venditori di fumo, spesso ridicoli e surreali nei contenuti: il “dottore Dulcamara” dell’Elisir d’Amore di Donizetti è un personaggio umoristico che rappresenta buona parte della cultura medico-ascientifica del ‘700. Consiglio per chi la conosce poco, di frequentare la deliziosa opera, che, al pari di certa pittura e illustrazione, si propone come squarcio satirico sulla vita popolare e borghese.
Il tempo però, pur prodigo nel regalarci le figure di caricaturali guaritori, suggerisce oggi riflessioni più serie ammantate di una verità scientifica non facile da verificare.
Non si capisce bene per quale ragione soltanto adesso scoppi la polemica sull’utilità dei  i vaccini che storicamente hanno sconfitto con successo letali malattie epidemiche. Non ne comprendo la ragione, ma ravviso nel tempo attuale quella condizione che consente a tutti di comunicare ogni pensiero alla totalità della gente attraverso i mass media e i social.
La situazione di disobbedienza di alcuni genitori alle norme per la tutela della salute dei propri figli, hanno imposto al governo odiosi e costrittivi provvedimenti. Di fronte a questo, ripeto, sgradevole evento, i fautori del no vax hanno rivendicato il ruolo di vittime dell’arroganza dello Stato, senza considerare due essenziali aspetti della faccenda. L’articolo 32 della Costituzione recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività,….”; dal dettato costituzionale si evince che il diritto di ogni cittadino supera la tutela connessa con la responsabilità di terzi, quali sono i genitori. I figli quindi, essendo a pieno titolo cittadini, sono tutelati indipendentemente da ogni altro soggetto che esercita per dovere e diritto altri tipi di tutela.
Da ciò si deduce il dovere dello Stato di esprimersi nel merito della obbligatorietà di sottoporre ogni cittadino a pratiche utili salvaguardare la salute di questi e dell’intera comunità.
Questo per quanto riguarda le reazioni alle disposizioni di governo. Per quanto attiene invece alla sostanza della polemica, vale la pena andare a visitare quanto dichiarano in merito le fonti più autorevoli. Sappiamo bene che l’assunto dei sostenitori del no vax sta proprio nella valutazione della autorevolezza delle stesse fonti. Crediamo che per risolvere il problema della validità di chi afferma e pubblica dati scientifici, ciascuno di noi possa farsi un’opinione ricorrendo alle esperienze personali, impressioni, e ancor più  o conoscenze approfondite. Questo per dire che ciascuno è libero di dare fiducia a chi vuole.
Per quanto ci riguarda, i dati statistici delle grandi organizzazioni mondiali, come l’O.m.s. , ci sembrano inoppugnabili parimenti a quanto scritto dai più illustri scienziati che lavorano nelle Università di tutto il mondo. Se i dati pubblicati dai produttori di farmaci potrebbero essere sospettati di qualche vizio,  i centri di ricerca universitari ( a si badi bene il senso del plurale) sono senz’altro i soggetti maggiormente scevri da pressioni mercantili o ideologiche. Tutto questo non vale per un pugno di scienziati più o meno accreditati che in ordine sparso dichiarano l’alta pericolosità dei vaccini parlando genericamente di quei rischi infinitamente piccoli, peraltro riconosciuti dalle fonti ufficiali, propri di ogni somministrazione farmacologica.
Quanto detto ci convince, ma ancor più il fatto che la presenza di individui no vax può pregiudicare la salute di coloro che, per ragioni inoppugnabili di incompatibilità genetica o patologica, debbono essere esclusi a priori dalla pratica di vaccinazione.
Risparmio ai lettori gli esiti di una ricerca piuttosto lunga e laboriosa che abbiamo fatto per dar forma a queste modeste considerazioni. Mi permetto tuttavia di suggerire qualche argomento: i dati sulla scomparsa di alcune gravissime patologie come la poliomelite, la difterite e tante altre. Le tabelle che abbiamo trovato in quantità sono illuminanti giacché riportano anche il numero di casi e l’incidenza statistica di conseguenze negative ai vaccini, numeri che vengono considerati dalla scienza universalmente “tollerabili” rispetto al successo .
Altro argomento di grande attualità è costituito dalle conseguenze ai fenomeni migratori da paesi dove, a causa delle mancate vaccinazioni, sono ancora presenti malattie da noi scomparse, destinate a ricomparire là dove non si praticano più vaccinazioni.
Nessuno obbliga i cittadini a credere per fede a quanto i governi dicono a sostegno dei propri provvedimenti, né tanto meno a quanto andiamo dicendo non certo da esperti.
Ci sembra tuttavia utile che, a fronte di una così abbondante informazione prodotta da “tutti su tutto”, nella quale si nascondono anche frequenti “fake” (notizie “farlocche”), ciascuno di noi si informi per quanto gli è possibile … e magari anche un po’ di più.

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