Edilizia, non è più un lavoro per giovani
Addetti under 30: calo dell’80% in sei anni

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DSC_3214La crisi del settore edile è molto forte e negli anni ha cancellato moltissime imprese: si pensi, ad esempio, solo per citare le più importanti realtà a livello piacentino, ai crolli di Ceap costruzioni, RdB e Building System. L’occupazione nel settore si è dimezzata, con un calo superiore al 54% passando dai 4.910 addetti del 2008 ai soli 2.253 del 2014, ma sono soprattutto i giovani, nel settore edile, ad essere colpiti. In sei anni nel settore edile sono crollati di quasi l’80%.
Tengono, in senso relativo, i dati sugli addetti over 50, in sei anni, infatti, il calo, pur importante, è stato contenuto con una flessione solo del 19 per cento (da 734 a 399) nella fascia di età dai 31 ai 50 anni il calo invece è più importante anche se non ai livelli dei giovani.
Ma vediamo i dati in dettaglio, diffusi recentemente da Cassa Edile di Piacenza. Gli addetti del settore tra i 14 e i 30 nel 2008, per quanto riguarda Piacenza e provincia, erano 1.473, da allora i cali si sono succeduti, portando il numero degli addetti, già nel 2012 a meno della metà (684 addetti). Nel 2013 e nel 2014 si è verificata un’ulteriore riduzione, portando alla paurosa cifra di soli 333 addetti nel 2014. Gli ultimi dati, a ottobre-dicembre 2014, danno addirittura il numero degli addetti fino a 30 anni a soli 185.
Il dato è ancora più spiazzante se si pensa che la stessa Cassa Edile favorisce il lavoro giovanile nel settore con un premio di 2.000 euro spalmato in tre anni: si tratta di un incentivo di 500 euro all’anno per tre anni più ulteriori 500 euro se il lavoratore raggiunge una qualifica superiore nel triennio.
Le cause di simili dati sono molteplici: se da una parte i privati, sempre più spesso sfiduciati e tassati, non investono più nelle costruzioni, le amministrazioni pubbliche non possono uscire dal Patto di Stabilità, che spesso blocca le opere pubbliche. Anche le prospettive di lavoro nei cantieri possono aver influito, almeno per quanto riguarda gli addetti italiani, se si pensa che nel 2008 gli impiegati stranieri erano più del 50% di tutto il comparto, e ancora nel 2014 dei 2.253 addetti ben 955 sono stranieri.
La crisi, peraltro, non sembra finire per il settore, come spiega la direttrice di Cassa Edile Piacenza Lucia Guglielmetti “registriamo un ulteriore calo del 10% nel trimestre ottobre-dicembre 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013” aggiungendo come non si possa parlare di inversione di una tendenza che è ormai consolidata dal 2008 “dobbiamo constatare che dal 2008 ad oggi gli addetti iscritti alla nostra cassa edile si sono praticamente dimezzati”.
Cassa Edile, peraltro, ha da tempo messo in campo molti strumenti per invertire la tendenza, dagli incentivi per i giovani già ricordati, al contributo per gli interessi sul mutuo per l’acquisto della prima casa, fino al sostegno ai disoccupati e cassintegrati. Una serie di aiuti di cui andare fieri come spiega Guglielmetti “siamo in grado ancora oggi di garantire tutte le assistenze agli iscritti al contrario di altre Casse Edili che si sono viste costrette a sospenderle e questo è sicuramente frutto tangibile della collaborazione delle parti, imprenditori e sindacati, che nella nostra realtà lavorano insieme da sempre per il benessere di lavoratori e aziende”.

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