Daniel Negri, Confcooperative:
“Obiettivo formazione e sicurezza”

0
Daniel Negri
Daniel Negri

Formazione e sicurezza come obiettivo principale; in tanti ne parlano, i numeri dicono che Confcooperative ci lavora in modo concreto. E’ uno dei pilastri su cui punta il nuovo presidente Daniel Negri, da poco nominato a capo dell’associazione dopo la gestione di Fabrizio Malvicini. Già vicepresidente nell’ultimo mandato, Negri è stato anche consigliere comunale e da qualche tempo è membro della Giunta della Camera di Commercio.
«Attraverso Irecoop – spiega – ci occupiamo di formazione obbligatoria, ma sviluppiamo anche percorsi formativi di aggiornamento per i soci oltre a concentrarci sullo sviluppo delle competenze manageriali».
Quali sono i settori su cui vi concentrate maggiormente?
«Quello sociale, ma non dimentichiamo la logistica. Il tutto è reso possibile dai finanziamenti di Foncoop che coinvolge undici diverse cooperative della nostra provincia. Negli ultimi due anni abbiamo consegnato complessivamente circa 4mila attestati di frequenza, a dimostrazione della nostra operatività nel settore. Le richieste maggiori? La sicurezza ma anche l’utilizzo di attrezzature e la formazione di educatori socio-sanitari».
Professionalmente lei non ha paura delle nuove sfide: è stato fra i fondatori di diverse start-up cooperative.
«Vero, penso che dai giovani debbano arrivare idee e nuove e noi siamo obbligati a cercare anche strade diverse da quelle battute fino a ora. Non dimentichiamo le nostre radici e il nostro passato, visto che l’associazione raggruppa a livello nazionale oltre 20mila cooperative di vari settori e questo rappresenta un patrimonio enorme da valorizzare, ma puntiamo anche al futuro. Anche perché come Confcooperative abbiamo la fortuna di avere alle spalle CoopUp, il progetto finalizzato al coworking e all’incubazione di nuove idee imprenditoriali. Puntiamo a far nascere nuove realtà rivolgendoci principalmente, ma non solo, a gruppi costituiti da giovani e donne».
L’innovazione è uno dei temi principali su cui si sta muovendo. Quali sono gli altri obiettivi che cercherà di raggiungere nei tre anni della sua gestione?
«Innanzitutto continueremo a puntare sulla tutela politica e sindacale riservata agli associati. Proseguiremo il lavoro sui nostri settori tradizionali come quello  agricolo, lattiero caseario, vitivinicolo, sociale e abitativo,  ma cercheremo anche di inserire nuove progettualità intervenendo in ambiti in cui attualmente siamo ancora poco presenti. Mi riferisco alle cooperative sportive e del settore energetico, a realtà che comprendono professionisti o ancora alle cooperative di comunità di cui ultimamente si parla parecchio associandole alla rinascita della montagna. Ci stiamo lavorando, sappiamo che la sfida è ardua ma abbiamo intenzione di provarci perché è un progetto nel quale crediamo molto».
Tocchiamo un argomento delicato: la logistica. Ci sono realtà che propongono condizioni lavorative molto discutibili; da tempo Confcooperative chiede a gran voce il rispetto delle regole, a che punto siamo?
«Innanzitutto chiariamo una cosa: la logistica è un settore in grado di offrire grandi opportunità, ma deve essere ben regolamentata. Nel corso di “Bilog”, il convegno svoltosi recentemente a Piacenza, è stato dimostrato che sfruttando anche le potenzialità assicurate del trasporto su ferro il settore non si riduce a una bassa manovalanza».
Ma dove bisogna intervenire principalmente?
«A Piacenza lavorano nostri associati che operano nel totale rispetto delle regole. Sono conosciuti da tutti, da anni apprezzati sul territorio e a ogni realtà si può associare il viso di un responsabile.
Però spesso si cade nella logica del massimo ribasso come punto fondamentale di ogni appalto, indipendentemente dalle garanzie che possono fornire i vari interlocutori, così capita di rivolgersi a “false” coop per una questione meramente economica. Se ragioniamo in questo modo possiamo avere dei vantaggio nel breve periodo, ma in tempi medio-lunghi arriveranno solo dei problemi».

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.