D’Amo: “Tavolo del centrosinistra per limitare i danni
Lo invocavo mesi fa, lo ripropongo oggi”

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Gianni D’Amo

“Mesi fa invocavo un tavolo del centrosinistra, lo ripropongo oggi”, scrive Gianni D’Amo, in una lunga riflessione su facebook, a caldo dopo i risultati del primo turno delle comunali, con un  post intitolato “Da qui al ballottaggio del 25 giugno. Nota amara di un vecchio militante della sinistra”. “Dunque – la riflessione del fondatore di Cittàcomune – Patrizia Barbieri appena sotto il 35 e Paolo Rizzi appena sopra il 28% vanno al ballottaggio di domenica 25 giugno. Se, come sembra, vincerà il Centrodestra a trazione leghista (sto pensando anche a cosa è avvenuto negli altri Comuni piacentini, da Bettola a Monticelli, o nel Lodigiano o in giro per l’Italia), nel prossimo Consiglio comunale di Piacenza siederanno sui banchi dell’opposizione Rizzi, 4 consiglieri Pd e 1 di Piacenzapiù (tot. 6); Trespidi e 2 della sua civica maggiore (3); Pugni e 1 Cinquestelle (2), Rabuffi di Piacenzaincomune. Al governo della città per i prossimi cinque anni, tra i 20 consiglieri che si affiancheranno alla Barbieri, massiccia presenza di leghisti e fotiani (può darsi che sbagli i conti, e nel caso mi cospargerò il capo di cenere, ma purtroppo non credo).
Da vecchio militante di sinstra mi chiedo: il Centrosinistra di governo ha fatto davvero quello che poteva per mettere in campo tutte (dico tutte) le sue energie intellettuali e materiali? Questo risultato si poteva evitare? Si può ancora? Pensavo e penso di sì (anche se so che non è solo un problema di apparentamenti, che per vari motivi sono complicatissimi).
Ho cercato di dirlo nei mesi scorsi, interpellato da “Libertà” e “Corriere padano”, e poi da Elena Caminati di “Zerocinqueduetre”. I più stupidi e sinistri (solitamente anche i più cattivi), hanno reagito infastiditi: “D’Amo s’è venduto al Pd”, “ha fatto l’accordo con Reggi”… e via con altre corbellerie del genere. (Lo dico per i giovani che non possono sapere e i meno giovani colpevolmente smemorati: ho cominciato ad avversare il reggismo renziano nel 2004, quando mi sono accorto che c’era qualcosa che non andava, qualcosa di fondo… e sono andato avanti nel 2007 e nel 2012, mentre altri siedevano in giunta o alla presidenza di Enti importanti. Ma questo è il passato).
Mesi fa invocavo un tavolo di Centrosinistra, di TUTTO il Centrosinistra piacentino, che ha governato la città per 19 degli ultimi 23 anni, dal Sindaco Vaciago al Sindaco Dosi. Lo ripropongo oggi, siamo molto in ritardo ma si può tentare, si deve farlo innanzitutto perché è giusto. La precondizione è smetterla di contare balle: la situazioni va analizzata com’è, chi ce li ha tiri fuori i suoi valori di fondo e discutiamone: alla svelta e alla svelta proviamo almeno a limitare i danni”.
Intanto, una prima discussione è prevista nella serata Cittàcomune, organizzata alla cooperativa La Magnana venerdì 16 giugno alle 18, sul tema “Piacenza Com’è Dove va. Tra politica e cultura, economia e società”. Ne discuteranno con i presenti Paolo Dosi, Francesco Cacciatore, Laura Chiappa, Gianni D’Amo, Mino Politi, Marco Tanzi. “Una discussione franca – così viene definita dagli organizzatori – a partire da una messa a fuoco della realtà così com’è e dai valori di fondo di cui ciascuno è portatore, ci pare il miglior contributo all’ultima settimana di campagna per l’elezione del nuovo sindaco di Piacenza”.

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